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“Rovesci Sparsi” è la seconda personale di Nicola Melinelli (Perugia, 1988, vive e lavora a Bologna) presso la galleria AplusB di Brescia, e con cinque opere inedite di grandi dimensioni presenta gli esiti più recenti della sua sperimentazione pittorica.
Dal 2011 ad oggi nella produzione dell’artista è rintracciabile una precisa grammatica di forme e colori che vengono di volta in volta posti in relazione differente per comporre paesaggi oscillanti tra il metafisico e l’onirico, carichi di una tensione costante e feconda tra elemento illusorio e elemento realistico, tra impianto visivo e rappresentazione mentale.
Nella nuova serie Melinelli si spinge verso un utilizzo sempre più complesso della superficie pittorica: l’immobilità delle solide campiture dal colore saturo, geometriche e astratte, che caratterizzano il suo lavoro, vengono vivificate da aree cromatiche che sembrano liquefarsi o evaporare assumendo fattezze e densità di ritagli di cielo, di acqua in scorrimento oppure allo stato gassoso. L’interesse dell’artista verso le questioni spaziali delle pittura, raggiunge un ulteriore livello di analisi, sondando in maniera sempre più profonda l’equilibrio tra esterno e interno, tra proporzioni prospettiche e resa di consistenze materiche differenti.
“Mi piace osservare questi dipinti – racconta Melinelli – come fossero delle topografie di territori impervi, dove impetuose correnti d’acqua, scavano e corrodono la materia solida, servendosi solo dell’insistente erosione della materia liquida. Le forme si ammorbidiscono, le curve portano dentro i lavori un’idea di gravità finora mai analizzata, una materia molle si spancia verso il basso, un liquido crea una cascata, un vuoto si riempie di trasparenza e una miriade di minuscoli puntini da un lato ci parla di fredda texture digitale, dall’altro di cieli stellati.”
Allo sguardo dell’osservatore, catturato da continue e repentine modifiche dell’interazione tra le componenti delle opere, non è (volutamente) dato di individuare un bilanciamento stabile e definitivo tra gli elementi dipinti: complice il grande formato delle tele – una novità rispetto alle piccole dimensioni privilegiate fino ad ora dall’artista – l’astante viene assorbito dalle opere e trascinato in un universo in cui ogni interpretazione euclidea è invalidato. Attraverso il solido impianto visivo delle opere e l’approfondito studio del colore, infatti, l’artista calibra (e domina) assonanze e dissonanze di forme e cromie in modo che l’occhio privilegi di primo acchito determinati percorsi visivi, perdendosi poi in un labirinto di elementi architettonici e naturali suggeriti ma mai disegnati in modo analitico o risolutivo: pareti, corridoi, quinte teatrali assieme – in questa nuova serie – a cascate, cieli, specchi d’acqua che confinano, si intrecciano e si scambiano il ruolo sulla tela.
Fu proprio la capacità di creare una vibrazione visiva quasi palpabile che trascende la tela a valere all’artista, nel 2013, l’inizio della collaborazione con la galleria AplusB. Come ricorda il direttore Dario Bonetta: “Subito mi ha colpito il rischio e la contraddizione tra le volute incongruenze della composizione ed il tenore coloristico saturo dei suoi lavori. Melinelli fa emergere un tipo di luce che ammiro in natura, per certi versi inquieta, molto difficile da ottenere in pittura. Le sue opere stimolano la costruzione di scenari mentali, in bilico tra paesaggi artificiali e naturali.”
All’indagine dello spazio pittorico che Melinelli affronta in pittura, si affianca una sperimentazione di tipo installativo con fili colorati e fili metallici. Opere che per delicatezza e presenza visiva sembrano opposte ai lavori pittorici – non fosse per i colori accesi – ma che esprimono una forte coerenza nella ricerca spaziale e percettiva dell’artista proprio nel modo in cui attraversano lo spazio, lo percorrono ritagliandone e incorniciandone porzioni, modificandone la percezione e aprendo prospettive inattese, come in Rovescio (2017) esposta nei giorni scorsi nella collettiva Solo figli, a cura di Sergia Avveduti e Irene Guzman, presso il padiglione Esprit Nouveau durante Artfiera.
Silvia Conta
mostra visitata il 3 febbraio
Dal 26 novembre 2016 al 7 febbraio 2017
Nicola Melinelli, Rovesci sparsi
Via Gabriele Rosa, 20/a 25121 Brescia
Orari: da giovedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00
Info: www.aplusb.it