“Prima Visione” è tra gli appuntamenti più attesi da molti fotografi, paesaggisti, flaneur e appassionati del clic digitale di tutte le età. L’evento, giunto alla decima edizione, suggella il proficuo sodalizio tra la Galleria Belvedere (nel nome una vocazione) e l’associazione photo-editors G.R.I.N (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale) e fotografi. La galleria minimal-chic quest’anno ha inaugurato il calendario espositivo con una mostra collettiva di quarantatre autori già affermati e molti giovani che hanno immortalato la città, con vedute e alterazioni urbane più o meno suggestive come presupposto tematico.
La Milano contemporanea dalle identità plurime si coglie al primo sguardo osservando una carrellata di immagini sia in bianco e nero che a colori, fin troppo stipate. Questa città che dagli anni zero sta vivendo un rinascimento urbanistico e architettonico senza precedenti, sta radicalmente modificato il suo skyline assurgendo a laboratorio d’indagine sull’innovazione. Le immagini esposte seguono cliché di tendenza e per lo più immortalano nuovi scenari, come la Torre Pelli Unicredit, scorci della vita del centro, dei quartieri decentrati e non mancano periferie dimenticate, palazzi storici, spiccano le architetture verticali, in cui si evince l’identità futurista di Milano tecnologica, dai primi anni del Novecento, quando i futuristi trasformarono la città in una icona del nuovo.
Sono interessanti le vedute a volo d’uccello, spiccano quella di Luca Campigotto e l’insolita prospettiva del Castello Sforzesco colta da un loggiato ai piani alti da Giuseppe Biancofiore e alcuni scatti più “impressionisti” dedicati alla brulicante vitalità di Milano di giorno e di notte. Questa faccia della città è indagata come presupposto di ricognizione sul territorio urbano, sociale e culturale, capace ancora di emozionare, tutto dipende da come la si guarda. Cosmo Lara con The heart of art# coglie la vitalità del cuore storico e culturale nel cortile del Palazzo di Brera, fotografando l’andirivieni di turisti interessati alla Pinacoteca e di studenti dell’Accademia sotto l’egida della maestosa scultura del Marte-Napoleone di Antonio Canova. Piacciono i paesaggi instabili, aree o edifici non finiti, scorci di vecchi mercati, architetture metafisiche e silenti; queste e altre immagini di una Milano in bilico tra rinnovamento e tradizione non sempre emancipata da obbrobri frutto di logiche speculative che hanno degradato alcune aree periferiche di molte città.
Il più poetico, quello che s’imprime nella retina, è lo scatto che iconizza il Grattacielo Pirelli, in rigoroso bianco e nero ammantato da un cielo stellato: l’emblema per eccellenza dell’innovazione dagli anni Cinquanta, sede della Regione Lombardia. Il futuro della metropoli lombarda traspare anche da un’anomala panoramica dei cantieri Expo 2015 di Fabrizio Vatieri e, paradossalmente, nello scatto 13 novembre esondazione del Seveso a Porta Nuova di Marco Garofalo, uno scatto che, retorica a parte, invita a riflettere sulle molte contraddizioni di Milano e su quanto c’è ancora da riqualificare per rendere la città vivibile oltre che bella, un eden per cittadini più che un cantiere aperto per architetti.
Jacqueline Ceresoli
mostra visitata il 14 febbraio
Dal 30 gennaio al 7 marzo 2015
Prima Visione 2014, I fotografi di Milano
Galleria BelVedere fotografia
via Santa Maria Valle 5, 20123 Milano
Orari: orario di apertura da martedì a sabato 15-19
Info: www.belvederefoto.it www.info@belvederefoto.it