Categorie: milano

fino al 7.IV.2007 | Luigi Ghirri | Milano, Ca’ di Fra’

di - 3 Aprile 2007

Quello che i Crepuscolari sono stati per la letteratura italiana di inizio Ottocento, Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Roncocesi, 1992) è stato per la fotografia nazionale -e non solo- degli anni ‘70 e ‘80. La stessa ricerca della semplicità, della quotidianità, dell’ovvietà quasi; eppure, la stessa istintiva capacità di fare poesia. Di penetrare all’interno dell’anima degli oggetti, e farli propri. Intimi, lirici, commoventi. Questo descrittivismo fotografico, solo apparente, è testimoniato in una carrellata di scatti vintage degli anni Ottanta presentati dalla milanese Ca’di Fra’.
Ed è come se una finestra si aprisse sulla memoria, in un continuo e sottile gioco tra dimensione personale e collettiva. Quelle immortalate dal grande fotografo, morto improvvisamente all’inizio degli anni Novanta (quindi prima di vedere un’Italia che avrebbe cambiato di nuovo faccia), sono infatti scene di vita quotidiana che raccontano un Paese che non c’è più, sospeso tra strade cittadine d’estate e cortili domestici abbandonati. Sono inquadrature solitarie, ricerche intimiste di angoli tanto comuni e proprio per questo tanto significativi, in cui luce e ombra si dividono la piazza in un determinato modo, o i panni lasciati al vento ad asciugare si muovano con pigrizia. La figura umana, non scontata e non sempre presente, diventa una sorta di testimonianza, la piccola culla di una memoria: come quel giovane seduto al tavolino di un bar, accanto ad un juke-box di quelli che ormai si vedono tanto raramente. Non ha volto, la figura. Non è un individuo personalizzato che sta vivendo la scena, la sta interpretando o subendo. Al contrario, vero portavoce di una sensibilità, di un ricordo, di un vissuto personale è soltanto il fotografo. Che, proprio per questo, diventa pienamente artista: concettuale, in particolare, come si è detto di lui.

L’essere tale significa probabilmente tradurre in immagini apparentemente descrittive (non c’è sperimentazione tecnica, non c’è ricerca dell’assurdo, non c’è complessità di taglio, nei suoi scatti) qualcosa di interiore e di personale, che non necessita di virtuosismi tecnici per tradursi sulla tela. Piuttosto, è la stessa inquadratura che diventa da sé lirica, poetica, affascinante. Lo sono le mura scrostate di una via assolata di Roma. Così come lo sono i dettagli strappati dalla quotidianità (foglietti, appunti, un pacchetto di sigarette) e le copie di una serie di busti antichi venduti per due lire su una bancarella ai turisti. Oggetti che hanno una certa dignitosa tristezza.
Tutto, negli scatti di Ghirri, è avvolto da un alone di sonnolenza e trasuda compostezza, umiltà, dignità. Nostalgia. Tanto sul piano personale quanto su quello collettivo. È la nostalgia per un’Italia forse più bella, e contemporaneamente quella che vive ciascuno rivivendo i fotogrammi di un periodo passato, felice o infelice che fosse. Luigi Ghirri queste cose ha saputo raccontarle e tradurle in percezione visiva, senza pretese di sperimentazione ma contemporaneamente rinnovando la concezione della fotografia: ora era diventata un diario personale, scritto in anni di viaggi e di sogni.

articoli correlati
Luigi Ghirri in mostra a Verona
Il Calendario di Ghirri per la Lega del Filo d’Oro a Modena
link correlati
Una biografia esauriente del fotografo

barbara meneghel
mostra visitata il 20 marzo 2007


dal 15 marzo al 7 aprile 2007 – Luigi Ghirri. Vintage-Prints
Galleria Ca’di Fra’, Via Farini 2, 20154 Milano (zona P.ta Garibaldi)
Ingresso libero – Orario: lunedì – sabato 10-13; 15-19
Info: Tel. 02 29002108 – gcomposti@gmail.com


[exibart]

Articoli recenti

  • Bandi e concorsi

DGCC e American Academy, l’open call per una nuova residenza per curatori

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…

23 Dicembre 2024 12:05
  • Personaggi

Addio a Edoardo Ferrigno, tra i pionieri dell’Astrattismo a Napoli

Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…

23 Dicembre 2024 11:05
  • Progetti e iniziative

Venezia, alle Procuratie Vecchie una mostra per esplorare il potenziale umano

Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…

23 Dicembre 2024 10:05
  • Mostre

Francisco Tropa, il desiderio dell’arte: la mostra al Museo Nazionale di Monaco

Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…

23 Dicembre 2024 9:05
  • Mostre

“La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” in mostra a Vicenza

Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…

23 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15