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“Malerei aus Leipzig” è una mostra impegnativa, che richiede una buona conoscenza teorica per poter essere apprezzata appieno. Gli artisti presenti alla galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea, in via Solferino 44, fino al 7 aprile 2018 sono tutti esponenti della seconda generazione – quella successiva alla caduta del muro di Berlino – della cosiddetta Scuola di Lipsia: una scuola di pittura legata a doppio filo al contesto storico-culturale in cui è sorta e si è sviluppata. Attraverso questa collettiva il curatore Ivan Quaroni si propone di rendere noto anche in Italia un particolare movimento pittorico carico di significati e di risonanze politiche e sociali.
La Germania del secondo dopoguerra è divisa non solo politicamente, ma anche dal punto di vista artistico: nell’Est viene caldeggiata la pittura figurativa tradizionale, mentre nella Germania Ovest emergono sperimentazioni concettuali a partire dal lavoro di Joseph Beuys. Il motivo per cui la DDR promuove l’accademismo è che la produzione figurativa è ritenuta più adatta alla propaganda e, soprattutto, più facile da controllare. Malgrado ciò, gli esponenti della Scuola di Lipsia riescono a ritagliarsi un margine di libertà e a veicolare anche contenuti e messaggi di dissenso politico, proprio sfruttando l’adesione formale alla pittura tradizionale.
Tilo Baumgartel, Can Club, 2014, charcoal, ink, pastel on paper, 29x21cm
Questo è il milieu in cui si innesta la Nuova Scuola di Lipsia, che fiorisce con la fine del regime comunista e che prosegue il cammino inaugurato dal maestro Neo Rauch. Non più costretti a un determinato linguaggio espressivo, questi artisti scelgono comunque la pittura figurativa e le danno nuova vita sviluppando ognuno la propria poetica, i propri temi e il proprio stile. Alla mostra troviamo così opere molto diverse tra loro: atmosfere e creature mitiche e per certi versi tribali come quelle di Tilo Baumgärtel, acquarelli ispirati al mondo reale come quelli di Tom Fabritius, disegni geometrici con colori così intensi che sembrano laccati di Christoph Ruckhäberle. O ancora, situazioni apparentemente normali che si animano di dettagli surreali di Peter Bush o figure femminili in scenari per certi versi onirici di Rosa Loy.
Oltre al comune utilizzo della pittura figurativa, si avverte anche un legame più profondo tra questi artisti: una nota drammatica e una forte intensità espressiva sembrano attraversare tutte le opere. Forse è il fantasma della recente storia che aleggia e che svela una ferita ancora non del tutto rimarginata. Quasi una conferma che l’arte non è mai completamente avulsa dalla realtà in cui viene prodotta, ma in modo più o meno evidente ciò che accade nel mondo si “sedimenta” nelle opere – per citare una bella espressione del filosofo Th.W. Adorno.
Lucrezia Boso
mostra visitata il 16 febbraio 2018
Dal 16 febbraio 2018 al 7 aprile 2018
MALEREI AUS LEIPZIG
Tilo Baumgärtel, Peter Bush, Tom Fabritius, Rosa Loy, Christoph Ruckhäberle
Antonio Colombo Arte Contemporanea
Via Solferino, 44 – Milano
Orari: martedì – venerdì 10.00 – 13.00 e 15 – 19, sabato 15 – 19
Info: www.colomboarte.com