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Oltre le colonne di ghisa e i pilastri, emergono, come da un immaginario scavo archeologico, 43 opere. Alcune a terra, altre appese a scuri pannelli di lamiera forata oppure morbidamente in equilibrio nello spazio. Le qualità, i significati intrinseci e nondimeno i rimandi della materia rimbalzano, intensificandosi, da un incavo ad un ambiente, da una rientranza ad un corridoio. Ma non solo. Dalla grotta in ceramica smaltata (Fashioned to a Device Behind a Tree #15) di Salvatore Arancio, al monte sospeso nel tempo (Untitled – Laocoonte) in argilla bianca di Chiara Camoni, fino agli elementi architettonici, quelli impossibili in ferro (Ο τζίτζιρας ο μίτζιρας ο τζιτζιμιτζιχότζιρας) di Lisa Delfino e Sacha Kanah, quelli imperituri in cemento (Forging Fears: Fast Lines, Stripes Again and Whatever) di Luca Monterastelli e i più fragili di Hans Schabus (Verinnerlichter Ort der BeschrNnkung). E poi l’Olympe des Gouges in gomma e resina di Goshka Macuga e il tappeto-natura (Betulle) in poliuretano di Piero Gilardi.
Tra materiali, media (scultura, fotografia, disegno, installazione e film), generazioni di artisti (padri dell’arte contemporanea e giovani) e provenienze (gallerie italiane e straniere), la mostra “Prospettiva Arte Contemporanea” – La collezione di Fondazione Fiera Milano – contiene di per sé un elevato eclettismo e vivacità. l’intensità del dinamismo e della polifonia è anche dato dal fatto che si tratta di una selezione, all’interno della collezione stessa, volta ad amplificare le differenze tra elementi, linguaggi e tecniche.
Prospettiva arte contemporanea, La collezione di Fondazione Fiera Milano
Grazie alla collaborazione tra Intesa San Paolo, Fondazione Fiera Milano e miart, la ex “Sala 16” di Gallerie d’Italia diventa “Sala delle Colonne” con un allestimento inedito a cura dell’architetto Andrea Anastasio. Filosofo di uno spazio tra arte concettuale e Industrial design, Anastasio, come afferma Alessandro Rabottini, direttore artistico di miart, “reinventa la Domus Aurea”, creando una sorta di padiglione, a tratti un pò ingannevole e nel contempo molto tangibile ed incisivo. Le opere sono state scelte, nelle precedenti edizioni di miart, da un comitato di esperti di livello internazionale e acquisite attraverso un fondo da Fondazione Fiera Milano, che dal 2012 sta lentamente “accumulando granellini” preziosi di arte contemporanea, secondo le parole del suo presidente Giovanni Gorno Tempini.
Questa prima tappa, in vista di miart 2019, rappresenta un momento saliente del percorso di restituzione della collezione alla cittadinanza e si inscrive in una traiettoria ideale che lega inevitabilmente l’arte contemporanea, il Cantiere del ‘900 (le opere d’arte del Novecento presenti nelle collezioni Intesa Sanpaolo) e l’ultima mostra organizzata presso le Gallerie d’Italia sul Romanticismo italiano. La prospettiva è ampia, di lunga durata e scandita da pietre miliari.
Petra Chiodi
mostra visitata il 12 marzo 2019
Dal 14 marzo al 7 maggio 2019
Prospettiva arte contemporanea, La collezione di Fondazione Fiera Milano
Gallerie d’Italia
Piazza della Scala 6, Milano
orari: da martedì a domenica, dalle 9.30 alle 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30) – giovedì dalle 9.30 alle 22.30 (ultimo ingresso ore 21.30) – lunedì chiuso
info: gallerieditalia.com