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Nato nel 1938 a Milano, Guglielmo, è figlio d’arte, la madre Enrica, scultrice, negli anni’60 inaugurò la Galleria Spotorno in via della Moscova 40, dove hanno esposto alcuni tra i maggiori protagonisti del primo Novecento. L’artista si presenta nella sua città natale con opere dipinte dagli anni’ 70 al 2014, con la mostra “Guglielmo Spotorno. Tra Surreale e Reale Opere dagli anni ‘70” a cura di Luciano Caprile e Elena Pontiggia: una carrellata vivacissima di una trentina di opere che ripercorrono le tappe più significative della sua ricerca, “diversamente astratta”, dalle composizioni sinuose, dai segni dinamici e dalle tonalità luminose. Intensità cromatica, libertà espressiva, ricerca di accordi armonici tra linee e forme anche contrastanti che evocano surrealismi mentali, dai colori opalescenti, svelano profondità insondabili: questi in sintesi sono i codici distintivi del linguaggio di Spotorno, avulso da mode ed estraneo dal mercato dell’arte, che vive e lavora a Celle Ligure.
Incanta Landscape in the Sea (1975), in cui le profondità marine sembrano scandagliate da una lente, portando in superficie brulicanti segni espressivi di un vitalismo coinvolgente, dinamico ed evolutivo. L’artista negli ultimi anni ha raggiunto maggiore autonomia e consapevolezza delle potenzialità espressive della pittura e concettuali, affronta la realtà digitale, passando da anomali paesaggi urbani che trasudano di riflessioni critiche su cause ed effetti della imperante tecnologia.
Queste opere portatrici di dubbi sulla post modernità, sondano il rapporto tra naturale e virtuale, velate di pathos drammatico, come si vede in Web (2014), di eco espressionista, che rinvia alle visioni apocalittiche delle città di Ludwig Meidner, fino alla struggente Tsunami (2013), 11 Settembre, Pechino (2014): quasi una sinopia sbiadita trovata sotto le macerie, come reperto di chissà quale civiltà smaterializzata, con pennellate di colori trasparenti, in cui più che i segni, dominano ombre acquarellate. Incantano per un’astrazione lirica originale, la serie di dipinti dedicati al tema di Trasparenze marine (2014), al “suo mare”, in cui si sprofonda in campiture di vibrante blu–azzurrato e strutture geometriche che rimandano a quelle di Paul Klee. Conclude il percorso espositivo una piccola imperdibile opera: Mare di Lampedusa (2014), in cui il blu prende il sopravvento e dalle profondità dell’inconscio emergono inquietanti presenze germinanti simili a teschietti, macchie trasparenti nere e di bianco-grigio, come umanissima e silente riflessione sulla morte.
Jacqueline Ceresoli
mostra visitata il 29 novembre
Dal 20 novembre al 7 dicembre 2014
Guglielmo Spotorno
Fondazione Stelline
Sala del Colleziona
c.so Magenta 61, Milano
Orari: maredì –domenica dalle 10 alle 20
Info: www.stelline.it