Il progetto The Season giunge alla terza tappa, dedicata alle opere di due artisti che, in modo differente, ci parlano di etica ed estetica, intrecciando la doppia trattazione di individuo e società attraverso linguaggi diversi e sempre poetici.
Alberto Di Fabio (Avezzano, 1966. Vive a Roma e New York), reduce dalla mostra personale alla newyorkese Gagosian Gallery, presenta opere forti di un substrato quasi zen, costituito da carte di riso orientali sulle quali il tratto gentile dell’artista verga segni e disegni di ispirazione molecolare. Si tratta di moduli incatenati l’un l’altro ripresi dall’umano dna, di tracciati colti da un mondo micromolecolare che si trasforma in una partitura regolare e finissima.
Etica ed Estetica, si è detto. Perché al centro dell’arte dell’artista è sempre presente la tensione verso il mondo naturale, primigenio, che troppo spesso l’Homo Civicus si lascia alle spalle, calpesta, vilipende. Ed allora Di Fabio guarda dentro l’Uomo, la Natura: particelle, atomi, infiniti frammenti della materia tecnologicamente indagata, che vengono poggiati con soffio gentile su pergamene di carta di riso cinese. Sullo sfondo rimangono leggibili le decorazioni eleganti e leggere: dragoni, guerrieri ed animali sacri. Queste carte sono tradizionalmente utilizzate come dediche all’interno di cerimonie rituali, legate a momenti importanti della vita di una persona. Ed è così che Oriente ed Occidente si incontrano, in un abbraccio cosmico che è rispetto reciproco e anelito verso una dimensione in cui l’aspetto razionale ed emotivo, spirituale, si possano fondere.
Anche nell’opera Vague l’intervento artistico di Di Fabio è volto alla sovrapposizione di un segno: in questo caso scritte leggere di contenuto provocatorio ed ironico sull’ambientalismo trovano posto su carta patinata, un’incursione nel mondo della pubblicità, luogo per eccellenza della “comunicazione anestetizzata e sterile”
L’altra parte del progetto è affidata alle opere di Aldo Runfola (Palermo, 1950. Vive a Civenna e New York), che presenta opere tra loro molto diverse, con un comune denominatore piuttosto forte: il punto di partenza nel suo lavoro è sempre la dimensione del logos.
L’opera Dopo Lenz è costituita da 500 copie – firmate e numerate – di una novella breve di cui Runfola è l’autore: all’interno del libro cinque autoritratti dell’artista scattati a partire dal 1971, ed alcune fotografie della stessa epoca che ritraggono personaggi colti nel passaggio da una porta.
Nell’opera The four Seasons tre grandi fotografie a parete ritraggono un’immagine di paesaggio montano rielaborato in tre diverse fasi, sopra le quali campeggia la scritta che intitola il lavoro, serigrafata al contarario. Lo stravolgimento tecnico delle fotografie originali vuole restituire il cambio delle stagioni. E se le stagioni sono quattro e le foto tre, allora la primavera non c’è più, riprendendo un’espressione popolare molto conosciuta, in un gioco semantico che è allo stesso tempo analisi del mondo naturale sempre più sconvolto dall’uomo. Nell’opera successiva tre grandi fotografie di quattro metri ciascuna, stampate su tela di spinnaker: dall’ultima ci guarda un pettirosso che, morto, rimane posato sul manto di neve candido. Etica ed Estetica, appunto.
articoli correlati
The Season Volume 2: Franko B
The Season Volume 1: Dinamiche Evolutive
Stendhal 36 – volume I. un progetto di Gianluca Marziani
saramicol viscardi
mostra vista il 12 febbraio 2005
Curata da Stefano Raimondi, MOCKUPAINT di Oscar Giaconia al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone rimarrà aperta fino al 26 gennaio…
Il 2024 l'ha dimostrato, l'architettura roboante e instagrammabile è giunta al capolinea. Forse è giunto il momento di affinare lo…
Caterina Frongia, Millim Studio, Flaminia Veronesi e Anastasiya Parvanova sono le protagoniste della narrazione al femminile in corso presso Spazio…
Sei consigli (+1) di letture manga da recuperare prima della fine dell'anno, tra storie d'azione, d'amore, intimità e crescita personale.…
Aperte fino al 2 febbraio 2025 le iscrizioni per la sesta edizione di TMN, la scuola di performance diretta dall’artista…
Fino al 2 giugno 2025 il Forte di Bard dedica una mostra a Emilio Vedova, maestro indiscusso della pittura italiana…
Visualizza commenti
e lo sguardo del pettirosso morto com'è?