20 dicembre 2000

Fino al 9.I.2001 Pablo Alonso, Annee Olofsson, Gregor Zivic Milano, Galleria 1000 Eventi

 
Fotografia scelta come mezzo per trasmettere dei contenuti in Anneè Olofsson e Gregor Zivic, e di contro indagine sul mezzo fotografico, come problematica nel rapporto con la pittura in Pablo Alonso…

di

La galleria 1000Eventi presenta i lavori di tre giovani artisti che lavorano a Berlino, Pablo Alonso, Stoccolma, Anneè Olofsson, e Vienna, Gregor Zivic.
Il punto comune delle opere in mostra è la fotografia usata sia come mezzo espressivo che indagata come problematica in relazione alla pittura.
La serie di fotografie di Anneè Olofsson presentano scena di vita quotidiana, momenti cristallizzati che appartengono alla vita di tutti i giorni.
I protagonisti guardano la televisione, dormono, sbrigano la faccende di casa, la particolarità sta nel fatto che indossano abiti realizzati con la stessa stoffa degli oggetti su cui poggiano.
Le persone vengono annullate nella realtà quotidiana, sono manichini immobili privi di anima, diventano oggetti tra gli oggetti prendendone la forma e le sembianze, imprigionati nella loro dimensione domestica.
Più interessanti, a mio avviso, sono le posizioni degli altri due artisti presenti in mostra.
I lavori fotografici di Gregor Zivic , marcatamente scenografici, conducono la spettatore in una dimensione quasi surreale, dove regna una vaga atmosfera alla “Truman Show”.
Unico attore di tutte le immagine è l’artista stesso all’interno del piccolo appartamento in cui realmente vive, circondato da ambientazioni create apposta per l’occasione.
Ogni piccolo particolare trova posto in ragione dell’equilibrio dell’intera immagine, così come i quadri, realizzati veramente dall’artista come pittore, i quali hanno un ruolo fondamentale dal punto di vista del colore e della forma.
Queste fotografie posso essere vissute come sequenze, momenti di una narrazione più vasta. L’artista crea una vera e proprio realtà parallela, la cui credibilità sta nel fatto che alcuni elementi, il protagonista-artista, la casa, i quadri, esistono realmente.
Riesce difficile separare ciò che appartiene alla vita reale dell’artista da ciò che invece è messa in scena; quindi di fronte alla certezza di essere davanti ad una finzione si insinua il dubbio che potrebbe trattarsi anche di una situazione reale.
Si rimane altrettanto disorientati, ma per altri motivi, di fronte ai lavori di Pablo Alonso, sagome di primi piani che sfumano nell’indefinito. Visivamente appaiono come stampe fotografiche , con gli stessi valori cromatici e le stesse qualità di una fotografia, ma in realtà si tratta di dipinti realizzati con il colore acrilico.
L’importanza del lavoro di Pablo Alonso non consiste tanto nell’immagine riprodotta, ma piuttosto nell’avere fatto coincidere due ambiti, quello della pittura e quello della fotografia, lontani dal punto di vista tecnico e da sempre i conflitto sul piano dell’immagine; viene annullata ogni differenza perché l’immagine pittorica coincide con quella fotografica.
I quadri di Pablo Alonso, , non per i contenuti, ma piuttosto per il modo di lavorare con il mezzo, fanno tornare alla mente i lavori di una giovane artista giapponese, Yasumasa Morimura, le cui fotografie montate su tela acquistano valori puramente pittorici.
Quindi, se Anneè Olofsson e Gregor Zivic scelgono l’utilizzo della fotografia come mezzo, supporto di immagini per trasmettere dei contenuti, la ricerca di Pablo Alonso si situa su di un altro livello, impegnata ad indagare il mezzo fotografico, i suoi codici e le problematiche inerenti al rapporto tra pittura e fotografia.

Elena Arosio



Fino al 9 gennaio 2001
Milano, galleria 1000 Eventi, via del Lauro 3, tel. 02-8053920, Fax. 02-8053923, e-mail: milleventi@libero.it
Orari: dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30. Lunedì e festivi su appuntamento
Ingresso libero



[exibart]

2 Commenti

  1. Se ne parla poco di Pablo Alonso ma per me è veramente un grande dell’arte contemporanea gli altri due….be lasciamo perdere.Calzante il paragone fatto da Arosio Elena

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