Categorie: milano

fino al 9.X.2010 | Mihailo Beli Karanovic | Milano, MC2 Gallery

di - 27 Settembre 2010
Che cosa rende incredibile il lavoro di Masaccio nella Cappella Brancacci del
Carmine, a Firenze? Tanti, troppi dettagli: dall’impaginazione delle storie di
Cristo – vero e proprio meta-comics – fino al gusto cronachistico per abiti, modelli e
architetture. Eppure per molti, se non per tutti, l’eccezionale puro esplode
sotto le mani di Adamo, il ghigno rotto di pianto; o ancora nel nero dello
sguardo di Eva, vuoto di una disperazione profonda al punto da risultare
universale.

Il primo uomo e la sua first lady: da sempre assenti, mitizzati in
una sacra pantomima che li vedeva attori scocciati e distanti, esordiscono sul
muro masaccesco nella più satura natura di uomini di un tempo – forse nemmeno
il loro – e di uno spazio. Adamo suda dagli occhi la colpa vera di un ladro;
nei capelli scomposti di Eva tuona la molle rassegnazione della complice,
intontita dal riconoscimento del delitto. Tutto così “umano, troppo umano”.

Cosa rende, dunque, incredibile la serie di sculture – gli
Astanti – che Mihailo
Beli Karanovic
(Vrsac,
1980; vive a Milano) propone nell’open space della MC2 Gallery? Un nuovo,
ulteriore senso di riconoscimento dell’uomo; ecce homo, suggerisce Emanuele Beluffi nel
suo testo critico, e allora siamo in piena Nietzsche-parade!


Membra teatralmente contratte, armonicamente sgraziate; una
plastica immediata e violenta; corpi fastidiosi, ingombranti, esagerati come
adolescenti; acconciati nella rievocazione di quadretti simbolo della cultura
occidentale, di quel classico sciacquato in Cristo. Ed eccolo, l’eccezionale:
come quell’Adamo e quella Eva di quasi sei secoli fa erano partecipi di un
sentire vero, così lo sono questo Adamo e questa Eva. Braccia bloccate: i volti
inespressivi di un calciatore che – le mani sul viso – simula la gomitata. Allora
davvero, finalmente liberato, ecce homo.

L’uomo annullato in una dannazione di cui è unico
inconsapevole colpevole: incosciente, inerte, non a caso astante; in balia di una dimensione
storica che non si rende nemmeno conto di governare. Buono a niente, buono
giusto da morto: come dimostra l’Astante n. 2, sfacciatamente riverso su un
catafalco alla maniera di un compianto rinascimentale, il petto squarciato che
si fa vaso per un ficus. Non è un uomo in marcia; è uomo che non trova perché ha rinunciato a
cercare, o peggio: perché non avverte la necessità di cercare.


Troppo facile, a questo punto, tornare al rapporto col
passato: che se all’epoca di Masaccio – a maggior ragione un po’ più tardi,
magari – le sculture erano in pietra linda e levigata, i pezzi di Karanovic
oggi sono mirabili assemblage di immondizie; frutti di discarica che
esemplificano il mantra del “dimmi cosa consumi e ti dirò chi sei”. E troppo
facile ora, davvero, notare come il Narciso di Karanovic si riconosca riflesso
nella conca rugginosa della portiera di un’auto. Un dito d’acqua ferma,
posacenere over-size dove insieme ai mozziconi galleggiano fantasie semplici e banali.

Tenute insieme fisicamente, realmente, da una corteccia di
nastro adesivo: le sculture assumono così una texture da mummia del Similaun, ispirano
una sensazione tattile ispida e pungente. Non è Canova. È Karanovic.

articoli correlati

Karanovic in mostra a Parma

I paesaggi post-atomici del Karanovic pittore

francesco sala

mostra visitata il 14 settembre 2010


dal 14 settembre al 9 ottobre 2010

Mihailo
Beli Karanovic – Astanti

a cura di Emanuele Beluffi e Claudio Composti

MC2 Gallery

Via Col di Lana, 8 (zona Corso San
Gottardo) – 20136 Milano

Orario: da martedì a venerdì ore 10-13
e 15-19; sabato su appuntamento

Ingresso libero

Catalogo disponibile

Info: tel. /fax +39 0287280910; mc2gallery@gmail.com; www.mc2gallery.com

[exibart]

Visualizza commenti

  • parafrasando la chiusa di questo articolo che pare scritto al buio e con la mano sinistra, "non è Charles Baudelaire, è francesco sala".
    citare Masaccio per parlare di questa roba è un gesto che meriterebbe già qualche decina di frustate, per non parlare di frasi come "Il primo uomo e la sua first lady", o "Adamo suda dagli occhi .." e via farneticando.
    la recensione più demenziale che abbia letto da molti anni a questa parte.

Articoli recenti

  • Mostre

Oscar Giaconia protagonista al MAC di Lissone con MOCKUPAINT

Curata da Stefano Raimondi, MOCKUPAINT di Oscar Giaconia al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone rimarrà aperta fino al 26 gennaio…

27 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

Perturbante e in dissolvenza: la migliore architettura del 2024 non è muscolare

Il 2024 l'ha dimostrato, l'architettura roboante e instagrammabile è giunta al capolinea. Forse è giunto il momento di affinare lo…

26 Dicembre 2024 16:30
  • Design

A Roma si racconta una fiaba attraverso una mostra collettiva di design

Caterina Frongia, Millim Studio, Flaminia Veronesi e Anastasiya Parvanova sono le protagoniste della narrazione al femminile in corso presso Spazio…

26 Dicembre 2024 12:48
  • Libri ed editoria

I migliori manga usciti nel 2024, da rileggere durante le feste

Sei consigli (+1) di letture manga da recuperare prima della fine dell'anno, tra storie d'azione, d'amore, intimità e crescita personale.…

26 Dicembre 2024 12:00
  • Arti performative

Marcella Vanzo ha riaperto a Milano un laboratorio intensivo sulla performance

Aperte fino al 2 febbraio 2025 le iscrizioni per la sesta edizione di TMN, la scuola di performance diretta dall’artista…

26 Dicembre 2024 8:22
  • Mostre

Emilio Vedova. Questa è pittura, la grande mostra al Forte di Bard

Fino al 2 giugno 2025 il Forte di Bard dedica una mostra a Emilio Vedova, maestro indiscusso della pittura italiana…

26 Dicembre 2024 0:02