04 novembre 2010

fino al 9.XI.2010 Los vigilantes de la playa Milano, Nicoletta Rusconi

 
Sorvegliare e punire. Parafrasare Michel Foucault non è azzardato, nel caso di una collettiva orchestrata intorno a una sottile, lampante ambiguità. A partire dal titolo...

di

Una mostra “balneare” alla fine dell’estate?
Sembrava quanto meno curiosa la scelta di Nicoletta Rusconi, che apriva il
nuovo programma con un titolo legato alla bella stagione. E con una collettiva ricca,
in effetti, di tutti gli stereotipi iconografici a questa riconducibili: il
cono gelato, la palma, i paesaggi riarsi…

Il tutto racchiuso da Kelly Tippsman (San Salvador, 1977; vive a Glasgow e New York)
dietro e dentro una rete che risucchia, guida e condiziona lo spettatore, opera
dal carattere molteplice, alla pari degli altri lavori in mostra. È intorno a un
comune denominatore di “sdrucciolevole” evidenza che si addensa infatti una
presentazione omogenea e (forse troppo) calibrata, dove l’approccio cerebrale stempera
l’imposizione del coinvolgimento fisico. Freddo contro caldo, insomma.

Si parte dunque dalla rete. A maglie larghe, avvolgente,
un po’ porta da calcio un po’ cesto da basket. Ma anche, meno ludicamente, recinzione,
barriera, protezione. Da chi? Contro chi? David Renggli - Train, From A to B - 2008 - stanghe di metallo saldato, pelle, legno - cm 185x240x180 - courtesy Wentrup, Berlino - photo Luigi AcerraQuesta la domanda che percorre l’intero
progetto, come un rivolo di benzina accanto a un fiammifero. E così, tra quelle
maglie larghe, “violentate” per giunta con una mazza da baseball, s’infila la
cronaca, con l’inferno dei centri di accoglienza, i brulli campetti della
periferia ghettizzata, l’accanita difesa del proprio orticello, anche quando
nessuno lo coltiva più.

Un beach volley penitenziario che ben si accorda con
la struttura in acciaio cromato e pelle escogitata da David Renggli (Zurigo, 1974; vive a Zurigo e in Texas), perfidamente
elegante e versatile: attrezzo ginnico o sgabello da bar trendy, su cui appollaiarsi
per sorseggiare chiacchiere e aperitivi, emblemi di sacri riti dell’oggi che
fanno presto a trasformarsi in sinistre e seducenti ghigliottine.

Letture speciose? Ne scarichiamo la “responsabilità”
sul titolo, che come traccia tanto ermetico non è. ‘Vigilare’ come custodire,
ma anche reprimere, esercitare un controllo. Ulteriore conferma la desertica gigantografia
di Franz Schmidt (Berlino, 1980;
vive a Berlino e Münster): un’imponente inquadratura, quasi un frame
cinematografico, che mette in primo piano un grande retrovisore e tante domande.
Cosa e chi c’era, o c’è, dietro la curva? Avventurosi autostoppisti? Clandestini
disperati? Sbirri sudati? E la Death
Valley
è servita solo come set o è un tantino allusiva?

Los vigilantes de la playa - veduta della mostra presso la Galleria Nicoletta Rusconi, Milano 2010 - photo Luigi Acerra
Su uno dei miti americani si posa così la polvere
del dramma, che dilava il Pop dalla realtà, riducendo un gaio immaginario a
spenta immagine in bianco e nero, sotto un sole cattivo: il cactus, il giulivo
colonnello Sanders (icona della catena Kentucky Fried Chicken), la palma,
l’ice-cream… Prosciugato il colore, tutto resta in bilico, come quello
spicchio (Stück)
abbandonato a terra, promessa – in fieri
o mancata? – di un frutto succoso.

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dal 17 settembre al 9 novembre 2010

Renggli | Schmidt |
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a cura di Milovan
Farronato

Galleria
Nicoletta Rusconi

Corso Venezia, portone antecedente il 22 (zona Palestro-San Babila) – 20121
Milano

Orario: da martedì a sabato ore 15-19

Ingresso libero

Catalogo disponibile

Info: tel. +39 02784100; fax +39 0277809369; info@nicolettarusconi.com; www.nicolettarusconi.com

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