01 ottobre 2014

Fino al 9.XI.2014 Stefanos Tsivopoulos, Synapses Prometeo Gallery, Milano

 
Cosa hanno in comune delle cabine elettorali, delle tavole monocrome, dei calchi di vasi greci e degli scatti a sette azioni avvenute in tempi diversi negli stessi luoghi di Milano? Synapses risponde -

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Entrando alla Prometeo Gallery ci si prende tempo. Tempo per riflettere lungo i percorsi di senso suggeriti dai lavori di Stefanos Tsivopoulos (1973). Così elementi giustapposti apparentemente disconnessi divengono i nessi inattesi, le “Synapses” mancanti, appunto, di macrostrutture oscure e amnesiche. 
Il progetto espositivo, come spiega Matteo Lucchetti nel testo che accompagna la mostra, unisce infatti i molteplici tentativi dell’artista ‹‹di fare luce sulle strutture economiche che regolano i differenti campi produttivi della nostra società››. E le congiunture storiche rimosse o ignorate di un sistema geopolitico complesso si materializzano progressivamente attraverso le connessioni sinaptiche indotte dalle opere in chi osserva. 
Stefanos Tsivopoulos, Synapses, appropriated archival image, 2014. Source: Civico Archivio Fotografico di Milano Photo: Stefanos Tsivopoulos
Le quattro riproduzioni di cabine elettorali che appartengono alla serie Booth tracciano possibili relazioni storiche ancora impensate di eventi politici in apparenza distanti ed evocati dai titoli (Booth I-Ukraine 2014, Booth II-Greece 2012, Booth III-Switzerland 2011 e Booth IV-Usa 2008); mentre le sei tavolette monocrome, che compongono Rainbow, associate a una serie di calchi in cemento delle copie di vasi greci antichi, rappresentano ‹‹un’ulteriore indagine intorno all’agenda politica che si cela dietro le materie prime e al loro essere un possibile minimo comune denominatore tra opere d’arte, merci e storia››. Le connessioni non ci sono però fornite a priori come le uniche possibili e il senso è il risultato precario e modificabile di un percorso sinaptico individuale, riattivato dal cortocircuito degli automatismi interpretativi. L’effetto narcotizzante di spiegazioni prefabbricate svanisce e il nostro pensiero si prende il tempo per tentare di cogliere i meccanismi di funzionamento della società in cui viviamo. 
Le sette coppie di foto di sette diversi luoghi di Milano associano scatti d’archivio con i nuovi realizzati dall’artista, invitando a riflettere sulle trasformazioni  ambientali ignorate nella frenesia del quotidiano sopravvivere che calpesta i significati non colti di un tessuto urbano divenuto ormai invisibile. La parte performativa e pubblica dell’opera, che consiste in sette azioni contemporanee svoltesi in quei sette luoghi, suggerisce invece come il generarsi improvviso di situazioni impreviste produca libere associazioni in grado di riattivare le sinapsi mozzate dalla “banalità del quotidiano”. Un invito estremo e necessario, dunque, a prendersi il tempo minimo di un pensiero consapevole per costruirsi, di volta in volta, un proprio senso in cui vivere. Ed è proprio quel tempo minimo indispensabile che le opere dell’artista greco ci donano.
martina piumatti
mostra visitata il 17 settembre 2014
Dal 17 settembre al 9 novembre 2014
Stefanos Tsivopoulos
Synapses
Prometeo Gallery,
Via Privata Giovanni Ventura, 3 – 20134 Milano
Orari: da lunedì a venerdì ore 10.30-18.30 e su appuntamento

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