Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006) strappa il cuore di Brera con squarci colorati, intrisi di poesia e tanto, tanto cinema. Una quarantina dei suoi celeberrimi décollage fa bella mostra di sé in un ricco percorso cronologico che va dai primi lavori della metà degli anni ’50 alle ultime opere, inedite.
La tecnica è semplice: Rotella incolla due cartelloni pubblicitari sovrapposti sulla tela e quindi procede a strappare le stampe in più punti, con gusto artistico e studiata precisione. Realizza in studio ciò che inizialmente compiva durante la notte nella città eterna, strappando i manifesti dai muri oppure le lamiere. L’idea, venuta nel 1953-54 semplicemente passeggiando per le strade di Roma, tappezzata dai manifesti pubblicitari e dalle locandine cinematografiche, è rivoluzionaria. E con questo nuovo attacco all’arte figurativa tradizionale, Rotella si pone all’avanguardia.
Chiara l’influenza dell’arte informale nella ricerca del gesto casuale e improvviso sul materiale povero e l’omaggio alla Pop Art nella scelta dei soggetti: le dive di Hollywood, i miti del cinema e dello spettacolo. Negli anni ’60, Pierre Restany lo introduce con successo al Nouveau Réalisme accanto ad
Arman,
Christo,
César e
Klein. Rotella vive a Parigi per un periodo felice e ricco di sperimentazione artistica, durante il quale entra in contatto anche con la Mec Art.
Nelle opere in mostra a Milano, Marilyn Monroe è più volte riproposta in tutta la sua seducente bellezza (
Il Grande Cinema di Marilyn, 1999,
Il Mito del Secolo, 2005). Compaiono anche locandine di film di Charlie Chaplin (
The Great Dictator, 2005,
La Febbre dell’Oro, 2005) e manifesti di pellicole decisamente più recenti come
A Beautiful Mind (2005) o
Star Wars (
Guerra di Stelle, 2005). Anche le pubblicità del circo non sfuggono allo sguardo rotelliano, con la gigantesca tigre lacerata (
Lo Spettacolo, 2001).
L’esposizione ospita infine alcuni lavori antecedenti ai décollage, anch’essi sinceri e originali (
Senza Titolo, 1955,
Land, 1955). Artista di rottura, critico d’arte e dandy sopra le righe, Rotella è stato un maestro straordinario, curioso e immediato, provocatorio e contestatario. E si merita senz’altro un posto nel firmamento delle star, accanto alle sue muse ispiratrici.
Il pregevole catalogo offre un’ottima visione delle opere in mostra ed è arricchito da un breve ma significativo commento del gallerista ed ex calciatore francese Jonathan Zerbina, che proporrà una mostra di Rotella anche nella Ville Lumière.
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sacrilegio!!! Zebina gioca ancora nella Juventus!!!
In effetti ha ragione Abbondio: Zebina continua a giocare nella Juventus. Ci scusiamo per quell'"ex" di troppo...
mmmmmmmm non è ke in redazione c'è qualche furbetto granata?????????
forza juve
zebina pichhiali duro
eh si Alex...staranno organizzando una fusione con Cairo Communication...
evento interessante per artista importante e che ha lasciato tracce di grande saper fare arte: di lui ho un testo oramai raro, "AUTOROTELLA", libro autobiografico molto ironico e interessante, e il CD in cui si improvvisò compositore jazz di rara suggestione accompagnato dalla voce sensuale della ghiglioni, da ascoltare con grande rispetto.
roberto matarazzo