Cosa succede cambiando l’ordine degli addendi, la cui somma costituisce il sistema dell’arte? Artisti che fanno i curatori non sono una novità. Un ultimo, illustre esempio si è avuto alla scorsa Biennale di Venezia, con il padiglione francese che ha visto
Daniel Buren curare l’opera di
Sophie Calle. Ma cosa succede se si rimescolano tutte le carte del mazzo, invertendo e ricombinando i ruoli di artisti, curatori, galleristi e collezionisti? Il risultato rimane lo stesso? È con questo interrogativo che nasce
Cuns, un “
modo di operare” ideato dai due artisti curatori della doppia mostra presso Assab One,
Filippo Berta (Treviglio, 1977) e
Stefano Romano (Napoli, 1975).
Cuns è l’acronimo di Costruire Un Nuovo Sistema, ma vuole porsi anche come un semplice suono, che possa entrare nel linguaggio comune qualificando un modo di essere.
Negli spazi dell’ex stabilimento Gea è ospitata la videoinstallazione
Processo: Equilibrio #1, in cui
Giorgio Pandini, in arte
Pangio, riflette sul concetto di equilibrio e sfida. L’architetto e collezionista, qui artista, costruisce una torre di mattoncini cubici 5×5 nei tre colori primari, utilizzando una minima superficie di appoggio, in modo che sia il peso stesso della torre a tenerla in piedi. Pandini vuole scoprire il punto di non ritorno, il momento in cui la stessa forza che stabilisce l’equilibrio statico della torre diventa motivo del suo crollo. La sfida è a disposizione dei visitatori, che possono sperimentare forme ed equilibri diversi, riassemblando liberamente gli altri moduli presenti nella sala.
Nello spazio attiguo, il celebre gallerista
Sergio Casoli, nella mostra intitolata
Per fortuna le cose migliori della vita sono ancora gratis, ricrea all’interno dello spazio della galleria una delle tipiche situazioni “di strada” con cui Emergency si promuove. Materiale informativo, opuscoli, manifesti, fotografie dei campi e degli ospedali dell’associazione occupano la sala, con tanto di veri volontari a un banchetto per dare informazioni e raccogliere fondi. Giocando con il nome dell’associazione, la situazione prende il titolo
Emergenza arte, denunciando la necessità di un risveglio della coscienza sociale e di un rinnovamento nelle arti.
È ancora presto per sapere dove porterà questo “modo di operare” qui al suo primo progetto, se
Cuns riuscirà davvero a cambiare il sistema, propagandosi dall’interno, come un virus. Per ora ci si accontenta di iniziare a scompaginare l’ordine del sistema, partendo proprio dal fulcro attorno a cui ruota: il mercato dell’arte. Alcune delle opere esposte sono state acquistate, fornendo ai collezionisti la possibilità di aggiungere alle proprie collezioni pezzi firmati da un gallerista e da un collezionista. A cosa questo possa portare è ancora tutto da scoprire. Ma la direzione è presa e nuovi appuntamenti e scompaginazioni sono già in calendario. I prossimi, fra qualche mese, a Piacenza.
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ofelè fa il to' mestee
cambiando l'ordine degli addendi qualcosa che sa di vecchio rimane vecchio, non è sostituendo l'artista col curatore e il collezionista col gallerista che si ottengono una ricetta alternativa e un sapore migliore, perchè tanto gli ingredienti del brodo rimangono sempre quelli.