Scatti
digitali che Schlör ha selezionato
dopo un viaggio alle isole Canarie nel 2009 e dopo un lungo periodo di
“sedimentazione”, che gli ha permesso di scegliere solo le immagini migliori, lontano
dalle emozioni dei luoghi e dalle sensazioni immediate dell’esperienza di
viaggio.
Le
opere esposte si caratterizzano per il punto di vista dall’alto verso il basso,
in modo da permettere a chi le osserva una sorta di immedesimazione, quasi di
immersione nei paesaggi sconfinati, talvolta boscosi, altre volte brulli e
selvaggi. Su tutto, sui neri intensi che in qualche caso occupano gran parte
della superficie della fotografia, dominano i bianchi delle nuvole: dense e
minacciose oppure sottili e leggere, squarciate da raggi di sole o compatte
nella nebbia.
Protagonista
delle immagini è il senso del movimento, la continua variabilità dell’ambiente
naturale in cui l’uomo è partecipe, ma osservato dal fotografo tedesco tramite
uno sguardo “nordico”, che risente dell’arte romantica nordica dell’Ottocento,
con le sue atmosfere inquiete. Anche Schlör,
nelle sue fotografie, più che trasmettere la serenità che ci si aspetterebbe da
un luogo paradigmatico di vacanza e di relax, mette a fuoco ciò che sembra un conflitto tra le forze dei cieli e quelle della
terra. Così in La montaneta, dove un
rilievo in lontananza è quasi assediato da nuvole nere di pioggia, o in Montana de la Cruz, in cui il paesaggio
è negato da schermi bianchi e leggeri.
Un
approccio lucido e distaccato, che non ha niente a che fare con la poesia che in
altri contesti spesso richiamano le nuvole; approccio testimoniato anche dai titoli
delle opere: ciò che le distingue è solo il nome della località, nessun’altra
interpretazione.
L’artista
preferisce ridurre al minimo la postproduzione digitale e spesso sceglie tagli
sottili per le sue opere, non di rado accostandole in forma di dittici: formula
che gli consente di legare due inquadrature simili oppure le stesse ritratte in
due momenti diversi, con luci e ombre che creano un effetto straniante.
Un
modo diverso di proporre la fotografia di viaggio: non una descrizione, non una
partecipazione agli ambienti più caratteristici dei luoghi visitati, ma un solo
soggetto “universale”, che potrebbe essere ovunque e in nessun luogo. Una
passeggiata sull’aria quindi, con la terra e angoli di natura incontaminata sullo
sfondo.
articoli correlati
La
personale del 2009
marta santacatterina
mostra visitata il 22 febbraio
2011
dal 12 gennaio all’otto aprile 2011
Peter Schlör – Walk on Air
Galleria Zonca
& Zonca
Via Ciovasso, 4 (zona Brera) – 20121 Milano
Orario: da lunedi a venerdi ore 10-13 e 15.30-19.30; sabato su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 0272003377; fax +39 02572003369; info@zoncaezonca.com; www.zoncaezonca.com
[exibart]
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…