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“I sette messaggeri” non è un viaggio ma un esempio di come si può intraprendere un percorso. L’assetto della mostra che CURA installa a Marsèlleria è quello descritto narrativamente nel racconto di Dino Buzzati che dà il nome alla mostra. La favola narra di un principe che, spinto dalla volontà di conoscere i confini del suo regno, lascia la capitale con sette fidati messi, ai quali è affidato il compito di tenere un legame epistolare con la città. Ma col passare dei giorni e degli anni la comunicazione si fa difficoltosa, i confini sembrano sempre più labili e le categorie spazio e tempo si rivelano vacue. La necessità, talvolta autoconsolatoria, di mantenere un legame con le proprie radici e il bisogno di affrontare ambiti sconosciuti sono gli atteggiamenti che sottendono alle opere dei sette artisti invitati, tutti italiani e portatori di notizie dell’altro mondo e di un altro tempo.
Nico Vascellari, True Faith, courtesy l’artista e Codalunga
1 kg di terra di Lampedusa (2017), sparso da Francesco Arena sui 175,49 mq dello spazio, unifica l’esposizione e la spezza segnando un confine, quello tra metafora e realtà, tra mito e attualità. True Faith (2017) di Nico Vascellari accoglie il visitatore appropriandosi della sua immagine attraverso un video che va evocativamente a completare un’installazione che mescola immagine (la struttura di un billboard) e immaginario (l’esoticità di foglie bronzee). Patrizio Di Massimo (The awakening. Judith or Salome, 2016) reinterpreta un soggetto biblico e con l’uso dell’ironia ne devia il significato iconografico. Le suole di calzature in formica colorata di Andrea Sala (La Latteria, 2017 / La Scuola, 2017 / La Cucina, 2017) sono elementi iconici che fanno riferimento alla memoria collettiva italiana legata a luoghi e professioni. Avanzando lungo lo spazio si incontra l’installazione Quando vedi il mare frena (2017) di Daniele Milvio: una portantina dall’aspetto ottocentesco creata appositamente per la mostra. Più che un bagaglio artistico, Milvio recupera un’eredità storica, ricrea un oggetto documentario, ne riadatta le dimensioni alla contemporaneità mantenendo un aspetto favolistico. Sul fondo della sala una tenda di Francesco Simeti costituisce una quinta teatrale che blocca l’osservatore ma lo proietta in un paesaggio allegorico. Curtain (2017) inverte la prospettiva rinascimentale, annulla la gerarchia spazio-temporale e allinea figure e soggetti di tipologie e contesti diversi. Chiude il percorso una serie di sette libri di Paolo Canevari (Monument of the Memory. The Seven Messengers, 2017) che riconduce all’incipit buzzatiano. Nonostante i libri siano resi anonimi dalla totale nerezza che li ricopre, l’artista non rinuncia a suscitare un impulso nello spettatore, una continua tensione a definire, a colmare di senso. Come i sette messaggeri del principe, pronti a sacrificare la loro vita per mediare una comunicazione tra l’Io e l’Altro, ieri e oggi.
Matteo Gnata
Mostra visitata il 5 luglio
Dal 6 luglio all’8 settembre 2017
I sette messaggeri
Marsèlleria, via privata Rezia 2, Milano
Orari: da lunedi a venerdì dalle 10:00 alle 13:00, e dalle 14:00 alle 18:00, e su appuntamento
Info: info@marselleria.org www.marselleria.org