Categorie: milano

fino all’8.VI.2008 | Matthew Spender | Milano, Castello Sforzesco

di - 26 Maggio 2008
Le sculture di Matthew Spender (Londra, 1945; vive a Gaiole in Chianti, Siena) vengono da lontano. Sono avvolte in un’atmosfera senza tempo, come idoli di civiltà sconosciute, frutto di mitologie matriarcali. Rappresentano soprattutto figure femminili; bagnanti e madri, figure immote o in cammino, avvolte in un’essenzialità di tratti levigati ed espressioni austere, hanno tratti primitivi e semplificati, ma proprio per questo a misura d’eternità.
È il ‘91 quando Spender inizia a dedicarsi alla scultura, dopo la pittura. Fin dalle sue prime terrecotte coltiva un serrato dialogo con le forme classiche. Sarcofaghi e canopi etruschi, le sculture di Arturo Martini e Giovanni Pisano sono tra i principali interlocutori con cui si confronta. Spender cerca di riparlare una lingua antica, ma in grado di costringere lo spettatore a un cortocircuito temporale. Le sue opere sfruttano un’ingenuità profonda, in grado di scavare nel presente, recuperando forme e volti senza tempo, dando un carattere di passato anche al nostro quotidiano.
Con il passaggio prima al marmo e in seguito alla composizione di pietre diverse, l’opera di Spender si apre al colore, approdando infine alla terracotta smaltata, in cui le tinte di acconciature, vestiti e complessi floreali rimangono in bilico tra pop e kitsch. Significativamente, con il colore anche la sua poetica amplia i propri riferimenti. Commesse e bariste, prostitute e cantanti prendono il posto degli idoli materni, facendo progredire la ricerca spenderiana dal mito senza tempo al racconto del quotidiano, dopo aver già precedentemente sviluppato tratti autobiografici, come nella drammatica serie Mio padre morto.
Un discorso a parte merita l’attenzione dell’artista inglese per la capigliatura femminile. In contrasto con le forme sobrie e le espressioni austere dei volti scolpiti, le acconciature delle sue donne si fanno più ardite, rappresentando il punto in cui la licenza artistica raggiunge il massimo grado di libertà. Tanto da meritare il titolo dell’opera, come avviene in Acconciatura serpentina, in cui le ondulate curve dei boccoli scolpite nel marmo realizzano in un complesso e ricco intreccio di forme la suggestione di un’innocua Medusa piena di grazia.
Nella mostra al Castello Sforzesco sono ben tre gli spazi dedicati all’antologica dell’artista inglese, che da quarant’anni vive in una casa sulle colline senesi, immortalata da Bernardo Bertolucci in Io ballo da sola. L’allestimento si sviluppa per stanze in grado di ampliare la tensione narrativa degli ultimi lavori, creando spazi che accentuano il dialogo delle sculture e dei dipinti, facendone i protagonisti di una storia a cui i visitatori assistono.

Ma sono le terrecotte nel cortile più interno a ricevere la maggior valorizzazione espositiva, trovando nel contrasto tra il loro monocromo e le pareti in mattoni che vi fanno da sfondo una risonanza che accresce il loro fascino arcano, come se ne fossero da sempre le abitanti.

articoli correlati
Spender ai Magazzini del Sale a Siena

stefano mazzoni
mostra visitata il 21 aprile 2008


dal 21 aprile all’otto giugno 2008
Matthew Spender – Archeologia del presente
a cura di Federico Poletti
Castello Sforzesco – Sala delle Asse
Piazza Castello, 3 (zona Cairoli) – 20121 Milano
Orario: lunedì ore 14.30-19.30; martedì, mercoledì, sabato e domenica ore 9.30-19.30; giovedì ore 9.30-22.30
Ingresso libero
Catalogo Caleidoscopio
Info: tel. +39 0288463703; info@milanocastello.it; www.milanocastello.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Clemen Parrocchetti. A Bolzano la storia della donna, criticata e scusata (se del caso), ma mai commiserata

Si intitola À JOUR, ed è in programma fino al 15 febbraio negli spazi di Ar/Ge Kunst, la prima mostra…

7 Gennaio 2025 0:02
  • Mercato

Dentro l’asta. La Balloon Monkey di Jeff Koons

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno appena volto al termine, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro…

6 Gennaio 2025 21:37
  • Libri ed editoria

Noia terminale: utopia e distopia di un mondo retto dal matriarcato

Arriva in Italia la raccolta di racconti della scrittrice giapponese Suzuki Izumi: un’indagine sulle contraddizioni della società e dell'individuo, attraverso…

6 Gennaio 2025 20:30
  • Arte moderna

Esplorando l’universo maschile: la pittura di Gustave Caillebotte al Musée d’Orsay di Parigi

In occasione del 130° anniversario della morte dell'artista il Museo d'Orsay di Parigi propone una retrospettiva sul pittore impressionista che…

6 Gennaio 2025 18:26
  • Beni culturali

Stonehenge era un simbolo di alleanza tra comunità: la nuova scoperta

Il sito di Stonehenge potrebbe essere stato un simbolo di unione tra le antiche civiltà della Gran Bretagna: la nuova…

6 Gennaio 2025 10:37
  • Arte contemporanea

Vedere le stelle. Ecco il dono, di buon auspicio, dell’Epifania

Lumen requirunt lumine, dice un antico inno liturgico dell’Epifania: seguendo una luce ricercano la Luce. Dalla Notte Stellata di Van…

6 Gennaio 2025 0:02