“Il cinguettio degli uccelli annuncia il giorno.
La notte è passata.
Ma nell’Ora Blu trovo un luogo adatto per isolarmi dal mondo e dare potere al mio tempo interiore”.
Jan Fabre, Anversa, 16 Maggio 1987
La mostra di Jan Fabre presso Building verte intorno a due temi principali: i castelli e l’Ora Blu. Teorizzata da Jean-Henri Fabre, conosciuto come padre dell’entomologia, per Ora Blu si intende quel momento speciale tra la notte e il giorno, tra il sonno e la veglia, la vita e la morte. Molti dei lavori in mostra – alcuni dei quali mai esposti prima – testimoniano questo particolare intervallo di tempo durante il quale avvengono i miracoli: tutti i processi di metamorfosi degli insetti hanno luogo e tutte le battaglie che avvengono in natura si placano.
La maggior parte delle opere ispirate all’Ora Blu sono realizzate dall’artista con fogli e penna Bic. Il colore blu della Bic ricorda a Fabre quel magico momento. A differenza di altri inchiostri, quello della Bic sembra avere una consistenza diversa, appiccicosa, simile alla pittura ad olio, possiede all’interno altri colori, come il giallo, il verde, il viola.
Fabre realizza la sua prima opera con la Bic blu tracciando su un foglio bianco il passaggio di alcuni insetti che lo affascinavano; le linee blu si fanno sempre più fitte, si abbracciano tra loro creando un tratteggio che ispira l’artista una serie di produzioni di disegni a Bic blu di vari formati. All’interno della basilica di Sant’Eustorgio Fabre realizza un disegno con Bic su diciassette metri di seta. Negli anni 70 si chiuse in una stanza per diversi giorni con soli fogli e penne Bic: Fabre voleva ricoprire il mondo di linee blu!
Jan Fabre, I Castelli nell’Ora Blu, vista della mostra
Il disegno non è più preparatorio all’opera d’arte ma diventa creazione di per sé, degna di rispetto, capace di rivelare il sentimento più intimo, vero e istintivo del pensiero dell’artista. Si fa scultura, opera, castello; come quello di Tivoli che durante gli anni 90 l’artista ricopre interamente di fogli di carta in cui interviene solo con la Bic blu lasciandoli attaccati alle pareti dell’edificio senza protezione. In galleria si vedono alcune testimonianze di questo enorme lavoro, che consacrò la carriera artistica di Jan Fabre. Tra i materiali spicca un video molto suggestivo che registra la metamorfosi dell’opera-castello esposta ai mutamenti del tempo e della natura. In rilievo i diversi colori che lentamente tingono lo scenario di blu.
Il foglio di carta esposto alle intemperie naturali simboleggia la fragilità della bellezza. L’artista infatti si definisce spesso “cavaliere della disperazione e guerriero della bellezza”. L’identificazione con la figura del cavaliere e (probabilmente) la romantica ossessione per i castelli trovano origine nell’infanzia. Uomo di umili origini, Fabre da piccolo riceve in dono delle costruzioni dal padre, con cui inizia a creare castelli… Il padre insegna a Fabre che con la fantasia e l’impegno si può vivere una favola.
Dunque il castello diventa la dimora dei sogni, spazio dentro il quale i cavalli corrono, danzano, rompono muri. Ma anche un luogo in cui difendersi. Al contrario dell’insetto che possiede una corazza naturale l’uomo è indifeso: non ha nessuna armatura oltre lo scheletro… Ma dentro alle mura di un castello si trova nel regno della felicità eterna a illuminare il buio di blu, con la punta delle dita o con una penna a sfera Bic.
Alessandra Quintavalla
Mostra visitata il 22 settembre 2018
Dal 22 settembre al 22 dicembre 2018
Jan Fabre, I Castelli nell’Ora Blu
BUILDING, Via Monte di Pietà 23, 20121 Milano
Orari: da martedì’ a sabato, dalle 10:00 alle 19:00
Basilica di Sant’Eustorgio e Cappella Portinari
P.zza Sant’Eustorgio 1, 20122 Milano
Orari: da lunedì a domenica, dalle 10:00 alle 17:30
Info: www.building-gallery.com