Il MiArt del 2003, ottava edizione passata senza infamia e senza lode (ma da quest’anno si può fregiare del titolo di internazionale), punterà ancor più sul rapporto creatività-impresa. In particolare (…siamo a Milano!) su quello arte-moda. Un partner importante è infatti la rivista Vogue che interagirà con Permanent Food, progetto editoriale nato dalla mente folle di Maurizio Cattelan. Il Premio MiArt (destinato ad un giovane artista e ad una galleria della sezione Anteprima, quella con le gallerie trendy) sarà supportato fortemente da Banca Intesa, mentre la Fondazione Trussardi si impegnerà in ospitalità per i vip. Ancora editoria scaturisce dalla partnership tra MiArt e Beck’s (marchio di birra iperconosciuto). E’ nato da questa sinergia un magazine trimestrale che parlerà di MiArt stesso e del mondo dell’arte milanese. Intensissimo il programma di conferenze, ma per tutte le informazioni tecniche vi rimandiamo ai link in calce.
Per quanto ricco di novità, Miart non sarà tuttavia che uno dei mille eventi che avranno luogo in questi giorni. Come un vetro che cadendo si frantuma in mille pezzi, così la fiera d’arte è esplosa in un’infinità di inaugurazioni, mostre, fiere e addirittura controfiere.
L’atmosfera, per la verità, ha cominciato a scaldarsi il 7 maggio con una serie di inaugurazioni in alcune gallerie, ma soprattutto con Corpo Sociale, la festa artistica organizzata dalla Galleria Pack e la partecipazione di Lipanjepuntin, Ponte Arte Contemporanea e la galleria spagnola Luois Adelantado.
Sempre lo stesso giorno è stata inaugurata l’iniziativa patrocinata dalla Fondazione Nicola Trussardi, la prima vera mostra dal cambio di gestione che ha visto Massimiliano Gioni diventarne direttore artistico. L’installazione del duo Elmgreen & Dragset fa il verso all’idea di viaggio di massa, con tanto di auto e roulotte collocate nel salotto meneghino per eccellenza: la Galleria Vittorio Emanuele. Tra la provocazione ed il deja vu.
Vera e propria controfiera è invece quella proposta al Palazzo della Permanente, le cui bellicose intenzioni si intuiscono dallo stesso titolo: Mimas – The Milano International Modern Arts Shows, una rassegna dedicata ad attirare l’attenzione di tutti quegli espositori che non si trovano a loro agio nei paraggi di MiArt. E non c’è dubbio che con un nome del genere la manifestazione non potrà che decollare in un Paese esterofilo come l’Italia.
Un po’ più tranquilla sarà la giornata dell’8 maggio, con l’unica eccezione di Contemporarte. Si tratta dell’iniziativa voluta e ospitata da Spazio Consolo, dove un nutrito gruppo di gallerie (Annovi, Battaglia, Mahler, Marella, San Lorenzo e Studio Wea) si sta accingendo a sferrare una pericolosa controffensiva a colpi di colore, fotografie e ready-made contro i più attempati rivali di Corpo Sociale (più forti questi nella gestione di problemi sociali e cocktail party, come recita programmaticamente l’invito del comunicato stampa: “impegno etico e festa con cena al Tintero”). La festa ufficialmente dovrebbe durare ‘solo’ fino alle 24, ma siamo convinti che non s’interromperà prima dell’alba. Tra le altre inaugurazioni del giorno 8
La scena torna ad impennarsi invece il 9, con una serie di importanti inaugurazioni tra le varie gallerie private (De Cardenas, The Flat e Photology) e la furbata non priva di curiosità di My Private: l’iniziativa che intende promuovere delle mostre lampo in spazi pubblici (in questo caso a Via Pasteur 21) utilizzando opere provenienti da una sola collezioni privata, nell’ambito di esposizioni che non devono durare più di un giorno.
Ad inaugurare il ciclo è il convincente Gregor Schneider (Leone d’oro alla scorsa Biennale), a non convincere del tutto è invece l’iniziativa. Perché organizzare una grande mostra se poi si rende disponibile l’opera solo per poche ore? Troppa voglia di essere chic a tutti i costi?
Inglobata nella costellazione di eventi prodotti da MiArt ma di sicuro apprezzabile è infine la presentazione, durante la giornata del 10 maggio, di “ClanDestino”: la prima rivista interamente scritta dagli artisti. Chissà che cosa ci scriveranno? Forse le recensioni ai critici.
E’ un ultimo colpo di coda comunque, perché il 10 e l’11 maggio i riflettori torneranno ad essere puntati sulla fiera e sul solito chiacchiericcio se era bella o era brutta. Ma quest’anno ci sarà anche qualcos’altro di cui parlare.
link correlati
www.miart.it
la mappa dei padiglioni in pdf
www.fondazionenicolatrussardi.com
www.the-mimas.com
pierluigi casolari
[exibart]
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