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200 lanterne per Napoli: la città si illumina con il progetto dello stilista Antonio Marras
Moda
Napoli si conferma uno dei centri più dinamici per l’arte contemporanea anche grazie alla ricca programmazione di mostre e installazioni voluta dal sindaco Gaetano Manfredi e curata da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco per l’arte contemporanea e l’attività̀ museale. L’obiettivo ambizioso è rafforzare la vocazione al contemporaneo della città attraverso una serie di iniziative pensate appositamente per gli spazi pubblici e i siti museali dai protagonisti dell’arte del nostro tempo. Tra i primi artisti invitati a rileggere alcuni luoghi simbolici della città: Antonio Marras, Michelangelo Pistoletto, Gaetano Pesce, Claudio Parmiggiani, Francesco Vezzoli, Daria D’Antonio e Paolo Sorrentino. Con l’iniziativa “Open. L’arte in centro”, si raccolgono una serie di interventi e mostre destinate agli spazi pubblici del centro storico. A dare il via al progetto è l’opera di Antonio Marras intitolata Questi miei fantasmi un’installazione site specific concepita per gli spazi di Vicoletto San Pietro a Majella e delle Rampe del Salvatore e realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, FOQUS-Fondazione Quartieri Spagnoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella. Un progetto che segna la restituzione alla città delle Rampe del Salvatore, chiuse dagli anni Settanta e riaperte per l’occasione.
L’opera di Antonio Marras per Napoli: arte pubblica e territorio
Marras sceglie di intervenire nel cuore della città con un’installazione aerea e luminosa composta da 200 lanterne e 150 Orfanelle ricamate a mano e cucite a macchina dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli negli spazi di FOQUS-Fondazione Quartieri Spagnoli, coordinati da Paola Maddaluno ed Enrica d’Aguanno, sotto la guida del Flowers Interior designer Antonio Giovanni Serra e del suo staff, insieme con l’illustratore e docente di arti grafiche Giorgio Bramante Donini.
Il soggetto dell’opera, che rende omaggio nel titolo alla commedia Questi fantasmi di Eduardo De Filippo, è la luce: simbolo di vita, di rinascita e di speranza per tutta la comunità. Emanata da lanterne, decorate con diversi tessuti della collezione alta moda (donati dall’artista), la luce anima il variopinto patchwork di colori e di texture, rimando alla bellezza che nasce dall’incontro tra differenze. Diffusa dalle Orfanelle, camicie da notte degli anni ‘20 e ‘30 del Novecento (donate da Second Life) poste in sospensione nell’aria come entità luminose, la luce riempie lo spazio con leggerezza, dando vita a installazioni che combinano performance e scenografia. L’iniziativa è stata pensata per incentivare la formazione dei giovani e la crescita progettuale e professionale del tessuto culturale e artistico del territorio. Gli elementi principali dell’opera, come le Lanterne e le Orfanelle, sono stati realizzati negli spazi di FOQUS-Fondazione Quartieri Spagnoli.
Gli allievi della Scuola di Progettazione Artistica per l’impresa dell’Accademia di Belle Arti di Napoli sono stati coinvolti in un laboratorio coordinato da Paola Maddaluno ed Enrica d’Aguanno insieme con Antonio Giovanni Serra, Giorgio Bramante Donini e il loro staff. Gli allievi hanno confezionato 200 “orfanelle” attraverso la tecnica del ricamo e del cucito mano-macchina. E hanno realizzato 150 “lanterne” decorate con patchwork di diverso colore e diverso peso provenienti dai tessuti di scarto dell’archivio di Marras. Nel corso della serata inaugurale Isa Danieli ha improvvisato canzoni del repertorio napoletano mentre si illuminavano le opere, decorate con scritte in napoletano. Il centro storico di Napoli, con la sua stratificazione di epoche e influssi culturali, rappresenta un terreno fertile per la creatività di Marras, che si fa interprete di un intervento pubblico in grado di fondere la storia e il presente della città. Il coinvolgimento degli studenti nella fase di concezione e realizzazione dell’opera contribuisce inoltre a creare un legame più profondo tra l’installazione e la gente che vive e visita la città.