13 agosto 2021

CasaGIN, il marchio di intimo che ha un duplice impatto positivo

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Daniela Prandin ci parla di CasaGIN, il suo marchio di intimo (e non solo) che coniuga rispetto per l'ambiente e benessere per il corpo

CasaGIN produzione

Definire il lavoro di CasaGIN in una parola è quasi impossibile. Il marchio di intimo (e non solo) creato da Daniela Prandin ha un approccio in cui consapevolezza ambientale e responsabilità sociale si integrano attraverso un’etica e una produzione del lavoro ineccepibili. Consapevole che la chiave è concentrarsi sulle “missioni” che tutti vogliono svolgere, la designer italiana, dopo diversi viaggi tra Cina, India e Stati Uniti, ha creato un brand unico che potesse essere fonte di benessere sia per il corpo che per la Terra.  E così è riuscita a compendiare nel suo marchio la cura dell’ambiente, attraverso pratiche sostenibili, ed eticità del lavoro, in modo completamente organico e armonioso, con capi rigorosamente Made in Italy.

Guidata dall’intuizione e dalle sue forti convinzioni, Daniela Prandin fondò nel 2017 CasaGIN come atto rivoluzionario. Premiata dal MIT di Boston come una delle startup più innovative nel 2019, oggi, proprio grazie alla sua forte determinazione e costanza, è riuscita a dar vita anche a una seconda linea dedicata all’activewear, BeGIN, sempre rigorosamente sostenibile e Made in Italy. Lo scopo? Promuovere un lifestyle 100% green.

CasaGIN è il primo brand di abbigliamento ecosostenibile con linee underwear, loungewear e activewear altamente performanti. Il marchio è sostenibile ed inclusivo, è un pioniere in un settore che sta lentamente cambiando le sue azioni e i mandati prestabiliti che lo hanno sostenuto per così tanto tempo. Allo stesso modo, naturale e determinato, riesce a generare, inoltre, un impatto positivo sull’ambiente e su chi lavora nel brand.

Abbiamo raggiunto Daniela Prandin per farci raccontare il percorso sostenibile e responsabile di CasaGIN e BeGIN.

Be.Gin donna

Come nascono CasaGin e BeGin?

«Il progetto CasaGIN nasce nel 2017. Al tempo provenivo da esperienze lavorative legate al mondo della moda; avevo lavorato per aziende importanti come Prada, Gucci, Ferragamo e Zegna, maturando una notevole esperienza ed una conoscenza trasversale riguardante il settore abbigliamento. Volevo un brand unico, che potesse essere fonte di benessere sia per il corpo che per la Terra. Sapevo che quello della moda era uno dei settori più inquinanti al mondo e nel mio piccolo desideravo agire concretamente per portare un cambiamento anche in Italia, dove il tema della sostenibilità iniziava a farsi strada lentamente. Fu così che pensai di unire l’ecosostenibilità all’eticità del lavoro, fondando una delle prime aziende di abbigliamento ecosostenibile in Italia. Attraverso l’innovazione siamo passati da una semplice linea underwear ad una collezione loungewear per poi allargarci ad una linea di costumi ed arrivare ad una gamma completa di abbigliamento sportivo ecosostenibile realizzata con gli ultimi ritrovati nel campo dei tessuti sostenibili: Be.GiN. Per fare questo abbiamo cercato, testato e scelto i migliori materiali nel mercato, gli ultimi ritrovati in ambito tecnico: tessuti biodegradabili e rigenerati, prodotti in Italia, garanzia di etica e qualità».

Cosa significa per te la sostenibilità nella moda e come si riflette questo aspetto sul tuo business?

«L’attenzione all’impatto della produzione sull’ambiente è qualcosa che matura piano. È questione di consapevolezza, di informazione, di ricerca. Ma si tratta anche di un profondo rispetto per ogni forma di vita e per la Terra. Si tratta infine di pensare a chi verrà dopo di noi e mettere in pratica degli stili di vita che permettano di non compromettere il delicato equilibrio ambientale e la disponibilità di risorse in futuro. Per noi essere attenti alla sostenibilità significa questo: ridurre l’inquinamento e il consumo di risorse, offrire prodotti di qualità in grado di trasmettere benessere, essere attenti ad ogni fase della catena del valore e garantire buone condizioni di lavoro a tutte le persone che rendono possibile la nostra realtà. E per certificare tutto questo, sul nostro sito è possibile visualizzare, in corrispondenza di ogni scheda prodotto, quanto ogni capo che produciamo contribuisce a ridurre l’impatto sull’ambiente in termini di risorse risparmiate. Abbiamo inoltre creato una pagina dedicata alla trasparenza attraverso la quale è possibile sapere quali sono i laboratori e le aziende con cui collaboriamo, dove sono dislocate, di quali certificazioni dispongono, quanti dipendenti e quali garanzie offrono nei loro confronti e molto altro ancora».

Be.Gin man

Quali sono i punti saldi di un iter aziendale che persegue traguardi di sostenibilità?

«Per noi perseguire un approccio sostenibile è possibile rispettando tre punti fermi che vanno al di là delle parole e hanno l’obiettivo di creare effetti reali e su larga scala. Innovazione ricerca e collaborazione sono sicuramente le fondamenta del nostro iter aziendale. Innovazione significa lavorare sull’ideazione di nuovi modelli di sostenibilità: prodotti in grado di rispondere alle esigenze ambientali sempre nuove. Ricerca significa individuare partner e materiali idonei alle esigenze innovative. Infine, per rendere armoniosi questi due aspetti è fondamentale una stretta collaborazione con altri stadi produttivi, perché l’innovazione dei prodotti dipende non solo dall’esistenza di stretti legami col fornitore della materia prima, con l’apporto di disegnatori e chi confeziona, ma anche dalle strategie di supporto commerciale, in modo da assicurare continuità agli sbocchi di vendita».

Cosa si prova a essere premiati dal MIT di Boston come start up fashion più innovativa?

«In CasaGIN l’innovazione è ciò che ci spinge quotidianamente a fare sempre meglio. Vedere riconosciuto il nostro lavoro da una delle business school più importanti al mondo è stato il coronamento di un sogno ma anche linfa vitale per i nostri nuovi progetti. In quel momento abbiamo capito che scegliere l’innovazione fin dal principio, per abbracciare il mondo della sostenibilità era stata una scelta vincente che ci aveva permesso di raggiungere un traguardo straordinario. Innovazione, infatti, per noi significa ricerca di materiali, sviluppo di forme nuove, aggiornamento continuo ed evoluzione costante».

Be.Gin

Finalmente tantissimi brand hanno introdotto collezioni green sostenibili. A tuo avviso è solo un modo per adeguarsi al mercato oppure, oltre a inseguire un trend, c’è una reale ricerca etica?

«I temi del green, dell’ecologia e dell’ecosostenibilità stanno diventando sempre più centrali nel nostro quotidiano, stanno smuovendo coscienze e movimenti d’opinione, stanno spingendo tutti noi a riconsiderare il nostro modo di vivere e di consumare. Oggi perciò, l’etica e la sostenibilità sono due concetti fondamentali per la sopravvivenza di qualunque azienda. Un fenomeno che seppur lentamente, ha ormai raggiunto traguardi importanti e la cognizione di quanto l’industria tessile inquini l’ambiente e sfrutti la manodopera più povera, è sempre più diffusa. Ogni acquisto sta diventando un atto morale oltre che economico, che nasce dalla consapevolezza, dall’informazione e dalla trasparenza. Ecco perché una reale ricerca etica è indispensabile, nella nostra come in molte altre aziende».

CasaGin crea collezioni di underwear e loungewear, ora con BeGin ti sei spostata anche sul mercato sportivo. Hai in programma nuovi progetti inerenti, magari, al ready-to-wear? Oppure raccontaci di un tuo progetto/sogno nel cassetto.

«Siamo sempre pronti a lanciare nuovi progetti e la costante evoluzione dei nostri prodotti è il segreto del nostro successo. Stiamo per ampliare la parte ready to wear ma stiamo anche lavorando ad un progetto legato alla calzatura così da far nostro un know how ampiamente diffuso nell’area geografica in cui ci troviamo, da sempre legata appunto al mondo della calzatura».

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

«La filosofia e i valori di un brand sono una sorta di specchio per i nostri clienti. Quando un nostro cliente si guarda allo specchio non vede solo il capo indossato ma tutto ciò che sta dietro al nostro mondo: la passione, l’innovazione, l’impegno verso etica e sostenibilità. Ed è soprattutto questo che amo del mio lavoro. Potermi confrontare ogni giorno con nuove sfide e nuove opportunità, seguire nuovi progetti, incontrare nuove persone».

CasaGIN intimo

Spesso i brand di moda intraprendono delle collaborazioni con artisti. Hai mai pensato, magari in un futuro, di fare una capsule collection con un artista

«È un’idea che abbiamo valutato ma non ancora realizzato. Siamo ancora una start-up ed ogni progetto ha bisogno di essere valutato con cura e attenzione prima di essere messo in pratica. Ci piacerebbe tuttavia promuovere i temi dello sviluppo sostenibile, favorendo una maggiore consapevolezza e stimolando l’impegno da parte del mondo artistico: sensibilizzare e accrescere l’attenzione sui temi che riguardano il pianeta Terra. Insomma ci piacerebbe fare della nostra filosofia un tavolo condiviso tra arte e abbigliamento».

Una delle criticità che ruotano attorno alle produzioni etiche è il prezzo. Come riesci a rendere un capo sostenibile anche alla portata di un target di pubblico meno abbiente?

«La nostra produzione in chiave etica, tiene in considerazione i numerosi operatori che lavorano dietro le quinte per rendere possibile questo progetto: dagli agricoltori che coltivano le materie prime agli operai che ricamano i nostri capi. Desideriamo perseguire uno scopo più ampio che mira a garantire buone condizioni di lavoro alle persone che rendono possibile la nostra realtà. Ecco perché abbiamo scelto di filare, tessere, tingere e confezionare tutti i nostri capi tramite una rete di imprese locali, tutte italiane, all’interno delle quali il lavoro tessile è ancora un’arte manifatturiera. Ma desideriamo anche rendere i nostri capi accessibili a tutti. Per questo abbiamo scelto un modello economico per così dire anomalo e con margini inferiori rispetto alle classiche aziende di abbigliamento. Una scelta difficile ma vincente».

CasaGIN loungewear

GIN, (di CasaGIN) è l’acronimo di tre aggettivi che rispecchiano l’essenza più intima del brand: genuino, innovativo e naturale. Come riesci a coniugare in maniera impeccabile questi tre aspetti? Hai mai riscontrato delle difficoltà nella realizzazione di qualche tuo capo?

«Abbiamo scelto la genuinità perché crediamo nella bellezza della semplicità, crediamo in chi non si lascia condizionare e sa essere vero verso sé stesso e verso gli altri. Abbiamo scelto l’innovazione perché crediamo in chi cerca qualcosa di più, va oltre a quello che conosce ed è curioso di esplorare oltre il confine delle proprie abitudini. Abbiamo scelto la naturalezza perché crediamo in chi è in armonia con la vita, capace di farci tornare in contatto con il nostro io più profondo, dove sentiamo di essere a casa. Tre aspetti che si coniugano alla perfezione con la tipologia di capi che ogni giorno creiamo, frutto appunto di purezza, rinnovamento e rispetto per l’ambiente. La varietà, il colore e la consistenza dei tessuti dipendono dai processi di fabbricazione, dai materiali e dalle sostanze chimiche utilizzate. Durante il processo di fabbricazione, i prodotti tessili possono essere sottoposti a una serie di trattamenti chimici e non chimici, tra cui preparazione e pretrattamento, tintura, stampa e raffinamento dei tessuti. Molti produttori del settore tessile stanno riducendo il numero di sostanze chimiche utilizzate nei loro prodotti, scegliendo soluzioni in linea con la politica di sostituzione e innovazione indicata dalle norme europee. CasaGIN dispone di diverse certificazioni che assicurano l’assenza di sostanze nocive per la salute ed è forse questa la difficoltà più grande».

Una domanda che non ti ho fatto ma che vorresti che ti venisse fatta?

«Mi piacerebbe mi venisse chiesto come vedo l’azienda tra 10 anni. Perché fin dall’inizio l’idea è stata quella di rendere CasaGIN prima e BeGiN poi un concept store unico, dedicato ad etica e sostenibilità. L’idea è partire dalle calzature facendo nostro il know how locale, veneto e più in generale italiano. Ma non vogliamo fermarci qui e desideriamo allargarci al settore della cosmetica e della bellezza. Insomma, siamo costantemente alla ricerca di prodotti più sostenibili e innovativi, con l’obiettivo di introdurre regolarmente nuove selezioni, con cui ci piace sperimentare. CasaGIN e BeGiN infatti, non sono solo brand ma stili di vita. Il nostro obiettivo è trasformare il concetto di acquisto e farne un sinonimo di benessere. Per cui il futuro va oltre l’abbigliamento per abbracciare tutto ciò che rimanda ad uno stile di vita sano e consapevole. Ma vogliamo anche essere sinonimo di made in Italy, di chilometro (quasi) zero, di trasparenza, di qualità, di attenzione alle risorse. Insomma per noi il rispetto del proprio corpo e del pianeta è qualcosa di fondamentale che ci spinge ogni giorno a fare sempre meglio. La nostra filosofia, in definitiva, è ciò che ci contraddistingue».

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