Un binomio che suona forse insolito: Chanel Métiers d’art e la città di Manchester. Una scelta che ha suscitato anche polemiche, ma Virgine Viard, direttore creativo di Chanel, ha scelto di sostenere la cultura operaia della città inglese, includendo nel suo show tanti riferimenti e momenti diversi dal calcio alla scena musicale (dai Sex Pistols agli Smith, da Morrisey ai Chemical Brothers passando per gli Oasis o i New Orders) fino alle connessioni con lo storico di centro di produzione tessile originale nel XIX secolo.
Merito indiscusso della Viard è di aver colto connessioni e relazioni tra la città e la cultura francese, in primis pare che la stessa Coco Chanel si sia innamorata dei tweed di produzione inglese quando ebbe una relazione con il Duca di Westminster, trascorrendo del tempo nella sua tenuta di campagna di Eaton Hall, fuori Manchester. Coco decise inoltre di introdurre altri filati nella realizzazione del tweed, come la seta, la lana e il cotone, per dare alla giacca una maggiore leggerezza e un aspetto più contemporaneo. Ancora oggi, la giacca iconica di Chanel è in tweed ed è impensabile non immaginare un suo tailleur in un tessuto diverso.
Non a caso, la collezione presentata a Thomas street, nella parte nord della città inglese, è tutta focalizzata sul quel tessuto divenuto emblema del suo stile. Così ha commentato Virgine Viard: «Il tweed è l’elemento centrale della collezione, ma senza nostalgia e riletto con effervescenza pop…Manchester è una città speciale, è la città della musica e stimola l’esplorazione della creatività». E proprio con Chanel Metiers d’Art, la collezione di alto artigianato, si è voluto rendere omaggio al tweed e al Paese da cui ha origine, la Gran Bretagna, mentre nella vicina Londra si decreta il successo di pubblico della mostra al Victoria & Albert Museum dedicata a Coco Chanel.
On show a Manchester un guardaroba tipicamente Chanel, dal tailleur alla borsa e occhiali, contaminato dal mondo delle culture musicali underground. «Per me Manchester è la città della musica, è una città in fermento dove percepisci lo spirito creativo, che ti aiuta a inventare, a immaginare», spiega Virgine Viard. Così in un clash di idee il mondo della maison incontra quello della musica con accenti sportivi ispirati alla cultura calcistica, ma anche riferimenti bucolici mutuati dalla brughiera britannica. Oltre al front row di celebrities (Tilda Swinton, Charlotte Casiraghi, Kirsten McMenany, Kirsten Stewart, Sofia Coppola, Hugh Grant, Rebecca Murder, Lucy Boyton, Laura Bailey tra le altre), due progetti contribuiscono a sottolineare il legame tra la maison e l’Inghilterra: un video-collage diretto da Sofia Coppola e un logo-sigillo dedicato a Manchester creato ad hoc dall’artista Peter Saville.
Un’esperienza immersiva nella cultura del Nord che è iniziata con un invito di Chanel a una partita di calcio Manchester United-Chelsea la sera prima della sfilata. Agli ospiti sono state consegnate maglie da calcio rosse del Manchester United personalizzate n. 5 (come Chanel n. 5) per tifare la squadra di casa. Un amore per i dettagli, che da sempre differenzia la maison delle due C.
Presentata ogni anno a dicembre, la collezione dei Métiers d’Art propone dal 2002 una collezione Pret-à-Porter – fuori dal calendario delle sfilate ufficiali – per celebrare l’eccezionale savoir-faire degli artigiani legati alla Maison Chanel: il creatore di bijoux e bottoni Desrues, l’artigiano delle decorazione di piume Lemarié, la modista della Maison Michel, Massaro per le scarpe, la Maison Lesage e l’Atelier Montex per i ricami e Causse per i guanti.
Ogni anno (dai tempi di Karl Lagerfeld) viene individuata una città legata al passato o al presente della Maison: questa città diventa quindi il tema della collezione attraverso cui il direttore creativo rende omaggio al lavoro degli atelier e al loro savoir-faire specializzato, rivisitando i codici della Maison Chanel.
Chanel è l’unica Maison ad avere dedicato ai Métiers d’Art un’intera collezione a se stante, con l’intento di dare continuità alla tradizione e alla loro straordinaria esperienza. Per più di dieci anni, questa collezione è cresciuta costantemente ed ora possiede una propria identità.
Tra le città selezionate, Tokyo, New York, Montecarlo, Londra, Mosca, Shanghai, Istanbul, Bombay, Edimburgo, Dallas, Salisburgo e recentemente Dakar per la collezione Chanel Métier d’Art 2022-23, città ricca per la scena artistica e l’arte africana che influenza l’artigianato. Ogni tappa non è solo un evento ma innesca un dialogo profondo con un territorio, la sua cultura e tradizioni.
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