25 dicembre 2024

Da Roma a Napoli, sul filo di due mostre sulla moda da non perdere

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Dai costumi e scene per balletto di Yves Saint Laurent, all’evoluzione del colore rosso esplorato attraverso tessuti e documenti storici: due mostre alla Fondazione Del Roscio di Roma e all'Archivio di Stato di Napoli

Yves Saint Laurent, Bozzetto dei costumi per Les Millionnaires dal cabaret Zizi je t’aime! Regia di Roland Petit, Casino de Paris, 1972, Inchiostro, gouache, pastello, acquerello e pennarello su carta, ph. M3Studio, Courtesy Fondazione Nicola Del Roscio

La prima tappa è a Roma press la Fondazione Nicola Del Roscio (Via Francesco Crispi,18) dove ha aperto la mostra En Scène. Yves Saint Laurent. Costumi e scene per balletto, teatro e music-hall, un progetto curato da Stephan Janson in collaborazione con il Musée Yves Saint Laurent di Marrakech e il Musée Yves Saint Laurent di Parigi. Per La la prima volta a Roma sono esposti in un unico allestimento una selezione disegni, bozzetti, schizzi di scena per balletto, teatro e music-hall realizzati Yves Saint Laurent: un progetto che testimonia la profonda passione che lo stilista ha nutrito per la scena lungo la sua intera esperienza creativa.

Installation view of the exhibition “En Scène: Yves Saint Laurent” at FNDR, 2024, Ph. M3Studio, Courtesy Fondazione Nicola Del Roscio
Installation view of the exhibition “En Scène: Yves Saint Laurent” at FNDR, 2024, Ph. M3Studio, Courtesy Fondazione Nicola Del Roscio

Il percorso espositivo include circa 60 disegni che rappresentano modelli di scenografie e costumi che vanno dal 1959, per il balletto Cyrano de Bergerac, al 1978, anno in cui fu presentata al Théâtre de l’Athénée la commedia di Jean Cocteau L’Aigle à deux têtes. Anche il music-hall è illustrato da vari bozzetti, tra cui quelli per Le spectacle Zizi Jeanmaire, presentato in anteprima al Teatro Eliseo di Roma nel novembre 1963. Una passione per il teatro che si manifesta già nel lontano 1950, quando il giovane Yves assiste a Oran, sua città natale in Algeria, a una rappresentazione de L’école des femmes di Molière della compagnia Louis Jouvet (1887-1951) e scopre la magia del teatro. Rimane profondamente colpito dalla meraviglia dei costumi e delle scenografie disegnate dal pittore Christian Bérard (1902-1949) che diventa per lui una sorta di idolo.

Installation view of the exhibition “En Scène: Yves Saint Laurent” at FNDR, 2024, Ph. M3Studio, Courtesy Fondazione Nicola Del Roscio

La sua formazione e le vicissitudini lo hanno poi indirizzato verso il mondo della moda, dove incontra Christian Dior, che lo incoraggia a essere sempre curioso, a uscire, andare a teatro, vedere mostre e concerti. Se Dior aveva immediatamente capito il talento commerciale del giovane Saint Laurent, è stato il coreografo Roland Petit a scoprire il suo talento artistico e a commissionargli i primi costumi per il balletto Cyrano nel 1959. Petit rimarrà anche successivamente una figura molto vicina che lo aiuta a superare il licenziamento da Dior nel 1960 e lo sostiene al momento della nascita della prima casa di moda nel 1962, affidandogli la realizzazione dei bozzetti per ben otto balletti in soli due anni. L’intesa e la complicità di Yves con la celebre ballerina Zizi Jeanmaire ha dato poi vita a numerose sfilate rimaste nella storia, con creazioni indimenticabili come il costume del Mon truc en plumes, un costume del 1961, recentemente omaggiato da Lady Gaga all’apertura dei Giochi Olimpici di Parigi.

Installation view of the exhibition “En Scène: Yves Saint Laurent” at FNDR, 2024, Ph. M3Studio, Courtesy Fondazione Nicola Del Roscio
Installation view of the exhibition “En Scène: Yves Saint Laurent” at FNDR, 2024, Ph. M3Studio, Courtesy Fondazione Nicola Del Roscio

Questa mostra vuole così evidenziare il genio di Yves Saint Laurent oltre alla moda, ma evidenziandone la profonda comprensione e impegno verso il teatro, una dimensione meno conosciuta ma altrettanto importante. Un talento confermato dalle preziose testimonianze di personaggi come Catherine Deneuve, che riconosce quanto i costumi di Saint Laurent per Belle de jour l’abbiano aiutata a entrare perfettamente in sintonia con il suo personaggio, in parte appianando i rapporti tesi con il regista del film Luis Buñuel.

Installation view of the exhibition “En Scène: Yves Saint Laurent” at FNDR, 2024, Ph. M3Studio, Courtesy Fondazione Nicola Del Roscio

Seconda tappa a Napoli: Trame, il rosso corre sul filo

Aperta fino al 23 febbraio 2025, presso l’Archivio di Stato di Napoli, la mostra Trame – Il rosso corre sul filo è un’affascinante esposizione che ripercorre l’evoluzione simbolica e culturale del colore rosso, esplorato attraverso tessuti e documenti storici di straordinaria importanza. Grazie alla collaborazione con la prestigiosa azienda tessile veneziana Rubelli S.p.a. e al contributo del Museo della Moda, la mostra propone un viaggio culturale che intreccia storia, arte e industria. Il colore rosso emerge come protagonista assoluto di un percorso che narra secoli di trasformazioni culturali, tra lusso, potere e devozione. L’esposizione offre una selezione di manufatti tessili di grande pregio, inclusi importanti reperti sacri e documenti dell’Archivio di Stato di Napoli.

Tra questi, spiccano le carte del Consolato dell’Arte della Seta, un’istituzione del Regno di Napoli che, attraverso regolamenti e statuti, governava la produzione e il commercio della seta. I registri e i libri matricolari presenti, ricchi di miniature e decorazioni, testimoniano una Napoli vivace e industriosa, brulicante di botteghe di tessitori, tintori e mercanti, tutti impegnati nel soddisfare le esigenze di una nobiltà e di una borghesia desiderose di affermare il proprio status attraverso tessuti pregiati.

TRAME Il rosso corre sul filo, veduta della mostra, Archivio di Stato di Napoli, foto Paolo Paolo Di Matteo

Per l’occasione Rubelli ha selezionato dal proprio archivio aziendale e storico una serie di documenti tessili, tutti rigorosamente rossi e di rilevante valore storico-culturale. Nelle teche museali, in sequenza cronologica, l’iconico velluto veneziano ad inferriata tinto rosso kermes del XV sec. (velo da calice), un ricco lampasso cinquecentesco in seta e argento filato, un’ampia selezione di preziosi soprarizzi del XVI secolo di un rosso ancora intenso, dei piccoli frammenti di damasco di epoca barocca fino ad arrivare alle produzioni Rubelli del primo Novecento in chiave revival. Si possono ammirare anche le creazioni disegnate negli anni Trenta da Gio Ponti e Alfredo Carnelutti, di cui sono esposte le versioni tuttora in produzione.

TRAME Il rosso corre sul filo, veduta della mostra, Archivio di Stato di Napoli, foto Paolo Paolo Di Matteo
TRAME Il rosso corre sul filo, veduta della mostra, Archivio di Stato di Napoli, foto Paolo Paolo Di Matteo
TRAME Il rosso corre sul filo, veduta della mostra, Archivio di Stato di Napoli, foto Paolo Paolo Di Matteo

Non poteva infine mancare un omaggio a Napoli con l’esposizione dei tessuti ignifughi realizzati appositamente da Rubelli per il Teatro San Carlo e per Palazzo Reale. Oltre ai tessuti, in mostra anche messe in carta, cataloghi e foto d’epoca, per un viaggio che racconta l’evoluzione della storica azienda veneziana. Nel percorso espositivo, i visitatori potranno comprendere le tecniche di tintura che, a partire da pigmenti naturali come il chermes e la cocciniglia, permettevano di ottenere sfumature di rosso vivide e resistenti, fino a giungere all’introduzione dei coloranti sintetici nel XIX secolo.

TRAME Il rosso corre sul filo, veduta della mostra, Archivio di Stato di Napoli, foto Paolo Paolo Di Matteo
TRAME Il rosso corre sul filo, veduta della mostra, Archivio di Stato di Napoli, foto Paolo Paolo Di Matteo
TRAME Il rosso corre sul filo, veduta della mostra, Archivio di Stato di Napoli, foto Paolo Paolo Di Matteo

L’importanza di Napoli e Venezia come centri manifatturieri tessili viene evidenziata in un dialogo comparativo tra le due città, che condividono una ricca tradizione e una fitta rete di scambi commerciali e culturali.

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