Da sempre FENDI è sinonimo di alta artigianalità, arte e design: tutti valori che caratterizzano il brand fondato nel lontano 1925, che non ha mai tradito le più importanti tradizioni manifatturiere ma rinnovandole in chiave moderna. E sono numerose le iniziative del brand volte a promuovere il fatto a mano, tra cui nel 2022 il libro “Hand in hand”, che raccoglie le opere di 30 artigiani provenienti da 20 regioni italiane, scattate dal fotografo e artista Lorenzo Vitturi che ha reso omaggio alla borsa più celebre, la Baguette. Sempre nel segno dell’artigianalità Made in Italy, FENDI ha deciso di presentare la collezione uomo Primavera/Estate 2024 a Firenze, in occasione di Pitti Immagine Uomo n.104 (13-16 giugno 2023), con una sfilata speciale presso la suggestiva e recentemente inaugurata FENDI Factory, il polo d’eccellenza della Maison nel cuore della campagna toscana a Capannuccia (Bagno a Ripoli). Un ulteriore omaggio al dna artigianale della maison che punta sul saper fare italiano e su un territorio ricco di tradizioni.
Così commenta Silvia Venturini Fendi, Artistic Director of Accessories and Menswear, FENDI: «Sono entusiasta che la prossima sfilata uomo si tenga in una location per me così speciale, il cuore pulsante di FENDI, un luogo simbolo della creazione dove sviluppo, innovazione, formazione artigianale e produzione sono uniti sotto lo stesso tetto. Sarà un’occasione unica per vedere i nostri prodotti prendere vita proprio nel luogo in cui i nostri Artigiani li realizzano, ponendoli per quel giorno al centro della scena».
«Sono particolarmente felice della presenza di FENDI, uno dei luxury brand più prestigiosi sulla scena globale, al Pitti Uomo di giugno – ha dichiarato Antonio De Matteis, Presidente di Pitti Immagine – proprio nell’edizione che segna il mio esordio alla guida della Società. Questa presentazione è un’ulteriore conferma dello standing internazionale del salone e del livello qualitativo dei suoi eventi speciali. Sottolineo poi l’importanza della rinnovata unione di intenti con Camera Nazionale della Moda, con la quale condividiamo l’obiettivo di promuovere e valorizzare la migliore moda italiana in contesti di rilevanza mondiale: ciascuna organizzazione con le sue specificità e i suoi riferimenti, entrambe consapevoli che la sequenza complementare di appuntamenti Firenze–Milano sia un fattore imprescindibile per l’intero sistema della moda maschile nazionale. Colgo quindi l’occasione per esprimere la nostra gratitudine a Silvia Venturini Fendi e a Carlo Capasa».
L’avventura inizia nel 1918 quando Adele Casagrande apre nella centrale via del Plebiscito un negozio di pelli e pellicce con annesso laboratorio che nel 1925, dopo il matrimonio con Edoardo Fendi, diventa la boutique Fendi. Con la collezione di borse in cuoio della linea Selleria ispirate alle briglie dei cavalli ottiene un immediato successo. La svolta arriva con l’avvento delle cinque figlie dei fondatori che in modo organico seguono diverse attività dell’azienda: Paola, Franca, Carla, Anna e Alda.
Un secondo momento di novità è con l’assunzione del giovane Karl Lagerfeld che, lavorando da Chloé, si era distinto per il suo talento. Una collaborazione durata 54 anni che è stata costellata di sperimentazioni e collezioni iconiche, tra cui nel 1966 la creazione del logo con doppia F, un’allusione alle Fun Furs must-have della Maison. Con la direzione creativa di Lagerfeld, Fendi continua ad evolversi arrivando nel 1977 con il debutto nell’abbigliamento ready to wear.
Nel 1987 entra in azienda Silvia Venturini Fendi, la figlia di Anna, che ottiene un grande successo con la Baguette, prima it-bag che appare in Sex & the City diventando uno degli oggetti più desiderati dai fashionisti. A partire dalla fine degli anni ’90 Silvia è alla direzione creativa di Fendi, prima al fianco di Lagerfeld come direttore artistico degli accessori, poi di menswear e dal 2019, dopo la scomparsa dello stilista tedesco nel 2019, anche dell’abbigliamento femminile, insieme a Kim Jones.
Sono diversi i progetti della maison per valorizzare il saper fare, come l’iniziativa “Hand in Hand”, un progetto del 2020 realizzato in collaborazione con 20 botteghe italiane. Con il progetto “Hand in hand”, Fendi ha riunito un gruppo variegato di atelier e laboratori indipendenti con la comune missione di interpretare la celebre Baguette, trasformandola in pezzo d’arte unico e originale. Il nome del progetto è simbolico: il nome allude alla cultura artigiana che tramanda il saper fare “di mano in mano” all’interno delle botteghe. Infatti, rappresenta l’incontro delle mani di questi artisti della manodopera con quelle degli artigiani Fendi.
Nel corso del tempo il marchio ha ridato vita a tradizioni ormai dimenticate come la tessitura a mano della canapa, che è stata impreziosita dai ricami, oppure realizzando collaborazioni speciali, come quella con Platimiro Fiorenza, conosciuto come “l’artista del corallo”. Da qui è nata una Baguette in pelle rosso fuoco, ricoperta con pannelli in foglia d’oro e arricchita con piccoli coralli in un tipico motivo siciliano.
E tornando indietro nel 2011 FENDI ha lanciato una serie di eventi “Fatto a Mano for The Future” che hanno visto la collaborazione tra un artigiano FENDI e uno o più designer che hanno lavorato insieme dal vivo per creare pezzi di design in edizione limitata realizzati con materiali di scarto della casa di moda. Last but not least è da menzionare “The Whispered Directory of Craftsmanship”, una guida al Made in Italy che mostra la ricchezza artistica e culturale del nostro Paese tramite i migliori marchi artigianali italiani. Solo alcune tra la numerose progettualità di questa maison che, fedele alle sue origini, non ha mai smesso di valorizzare l’elemento hand made.
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