Segna il numero 70 il contatore delle edizioni di Pitti Immagine Uomo, che celebra la presenza speciale dello stilista fiorentino Roberto Cavalli. Un ritorno alle origini suggellato da una suggestiva sfilata che trova la propria location ideale nella cornice di Ponte Vecchio.
La Fortezza da Basso si veste di nuovo grazie agli allestimenti realizzati da alcuni membri della Nazionale Italiana Design, presentata ufficialmente a Pitti Living #2 durante la scorsa Design Week milanese. Volano le farfalle di Ilaria Marelli nella goethiana sezione Affinità Elettive, generando un incorporeo gioco di ali e memoria. Rivivono le atmosfere di certe piazze napoletane, dei carruggi genovesi e dei campielli veneziani nell’Italian Ghetto pensato dai Joe Velluto per la categoria Urban Panorama. È invece Marco Morosini a firmare l’allestimento dell’area New Beat(s), dedicata agli stilisti emergenti: le creazioni del turco Don Vanquisher, suggestioni vintage di gusto artigianale, e ancora i capi di Pseudohero, dallo stile graffiante e brit-rock, trovano la loro collocazione in una fashion cage ispirata al mondo degli uccelli. Un racconto che parla di migrazioni e cambiamenti stagionali, il cui parallelismo con il fashion system non risulta certo inopportuno.
Citati gli esordienti, non tralasciamo di fare alcuni nomi di coloro che si incamminano lungo i “percorsi istituzionali” della manifestazione: Fratelli Rossetti e Krizia Uomo per il Classico, Napapijri e New Balance per l’Informale, Messaggerie per l’Avant Garde.
Lo sport, anche a causa della decisiva influenza dei Mondiali, è invece il protagonista indiscusso degli eventi speciali del fuori-salone: la sera del 21 giugn
E come dire streetwear senza dire sneakers? Accessorio cult irrinunciabile per tutti gli streeters, la scarpa da ginnastica viene indagata con una mostra che ne ripercorre le tappe salienti dagli anni ’70 alla fine degli anni ’80. SNKRHSTRY. In sneakers we trust è la prima mostra in Italia dedicata all’articolo in questione: vengono esposte 130 paia di sneakers, modelli rari e introvabili, dalla prima Nike “Waffle Race” degli anni ’70 alla “Air Jordan” creata per il campione di basket nel 1984, fino alle running e alle tennis più famose e ricercate del marchio tedesco Adidas.
C’è un rapporto dialogico, più che antitetico, tra questa cultura che viene dal basso, che parla l’idioma del volgo, ed il pianeta del lusso di Pitti Immagine Rooms, con base nel Giardino Corsini sul Prato. 11 collezioni per un uomo à la page, tra denim d’autore e new tailoring: Marchand Drapier veste un dandy di nuova generazione che vive in bilico tra memorie d’atelier e dettagli high-tech. Kiminori Morishita esibisce il lusso rigoroso della tradizione giapponese che sceglie i materiali più pregiati.
E per coloro che guardano di sottecchi la moda, considerandola un’umile ancella dell’Arte (quella con la A maiuscola) c’è l’iniziativa Florence 99% Contemporary: un fitto calendario di vernissage e mostre internazionali organizzati da tutti gli spazi dedicati all’arte contemporanea che operano nell’area fiorentina.
marzia fossati
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