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Il Metropolitan Museum of Art di New York ha annunciato l’apertura di un’ampia e approfondita mostra dedicata al grande Karl Lagerfeld, scomparso nel febbraio 2019, a 85 anni e dopo sette decadi di lavoro e ricerca nel settore della moda. Ideata nello stesso anno della morte dello stilista e designer di origini tedesche, l’esposizione era in programma già per il 2022 ma poi è stata rinviata a causa del Covid e seguirà quelle incentrate su altre figure storiche della moda, Christian Dior a Yves Saint Laurent, da Elsa Schiaparelli ad Alexander McQueen, celebrati nelle prestigiose sale del museo e non solo. Come nel caso del compianto Virgil Abloh, direttore artistico di Louis Vuitton e fondatore di Off-White, che fu il protagonista di un progetto sulla pagina Instagram dello store del Metropolitan.
Concentrandosi sul peculiare vocabolario estetico, “Karl Lagerfeld: A Line of Beauty” aprirà nella primavera del 2023 e presenterà circa 150 pezzi alcuni dei quali diventati già icone, accompagnati da schizzi originali che metteranno in evidenza tanto il suo complesso processo creativo quanto le relazioni e le collaborazioni, per un totale di migliaia di oggetti. Vedremo così i capi realizzati per Balmain, Patou, Chloé, Fendi, Chanel e per la sua etichetta omonima, fondata nel 1980, a comporre un corpus di lavori diversificato e «Senza precedenti nella storia della moda», spiegano dal Museo.
«Quando ho visto i suoi disegni, ho pensato: “Sono così affascinanti, così stravaganti, così impressionisti”. Ma quello di cui non mi rendevo conto era che contenevano informazioni molto precise, sulla linea della spalla o sulla lunghezza di una manica. E il suo staff sapeva esattamente cosa significava questa linea o cosa significava quel punto, e potevano decodificarlo», ha spiegato alla CNN Andrew Bolton, capo curatore del Costume Institute del Met. Oltre a curare la mostra, Bolton sarà l’autore di volume incentrato sul compianto stilista, definito dallo stesso Bolton «L’Hitchcock della moda», che sarà più simile a un «Saggio» sul contributo di Lagerfeld alla moda ma non solo. Lagerfeld fu infatti anche un apprezzatissimo fotografo di moda e spesso scattava personalmente le immagini per le sue campagne pubblicitarie. Ma Lagerfeld era anche un fervente appassionato di architettura: amico di Zaha Hadid, alla quale commissionò il Mobile Art Pavilion per Chanel, su Tadao Ando, che realizzò la sua casa-studio a Biarritz, in Francia, scrisse un libro, “Tadao Ando – Vitra house”.
Il direttore del Met, Max Hollein, ha definito Lagerfeld come «Una delle forze più accattivanti, prolifiche e riconoscibili della moda e della cultura, conosciuta tanto per i suoi design straordinari e l’instancabile produzione creativa quanto per il suo personaggio leggendario». L’apertura della mostra di Karl Lagerfeld coinciderà con la serata del Met Gala, l’evento mondano per eccellenza, che si tiene il primo lunedì di maggio ed è organizzato annualmente come raccolta fondi a beneficio del Costume Institute del Metropolitan. Sponsor principale della mostra sarà Chanel, con il supporto di Fendi, ma anche il brand Karl Lagerfeld e la casa editrice Condé Nast faranno la loro parte.