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Alla guida di Gucci dal 21 gennaio 2015, Alessandro Michele lascia. «Ha ricoperto un ruolo fondamentale nel rendere Gucci quella che è oggi, grazie alla sua creatività rivoluzionaria e sempre nel rispetto dei codici del brand», si legge nel comunicato diffuso poche ore fa dal gruppo Kering, proprietario della maison.
Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci, ha dichiarato: «Ho avuto la fortuna di incontrare Alessandro alla fine del 2014. Da allora abbiamo avuto il piacere di lavorare fianco a fianco, mentre Gucci tracciava il suo percorso di successo, nel corso di questi ultimi otto anni. Voglio ringraziare Alessandro per il suo impegno ventennale in Gucci e, per la sua visione, dedizione e amore incondizionato per questa Maison unica, negli anni da Direttore Creativo».
Per François-Henri Pinault, chairman e ceo di Kering, «La strada che Gucci e Alessandro hanno percorso insieme negli ultimi anni è unica e rimarrà un momento eccezionale nella storia di questa Maison. Sono grato ad Alessandro per aver portato così tanto di sé in questa avventura. La sua passione, la sua immaginazione, il suo ingegno e la sua cultura hanno messo Gucci al centro della scena, al posto che merita. Gli auguro tutto il meglio per il prossimo capitolo del suo viaggio creativo».
Michele arrivò da Gucci nel lontano 2002 come disegnatore di accessori, iniziando a collaborare con Frida Giannini. Il resto è storia. Come ha scritto Business of Fashion, il fatto che Michele lasci Gucci rappresenta «Lla fine di un’epoca per la più grande azienda italiana di moda». Infatti dal 2015 al 2019, con Marco Bizzarri come amministratore delegato e Alessandro Michele come direttore creativo, Gucci ha triplicato i suoi profitti, diventando l’azienda più di successo del gruppo Kering.
«Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere», scrive Michele in un post su Instagram. «Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa. In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l’hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso. Insieme a loro ho desiderato, sognato, immaginato. Senza di loro niente di tutto quello che ho costruito sarebbe stato possibile. A loro quindi il mio augurio più sincero: che possiate continuare a nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà».