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Abbiamo visto come, in questi ultimi, difficili tempi, la cruda realtà abbia fatto irruzione anche nello spazio magico e sospeso della passerella ma sempre con stile. È il caso questa volta della sfilata haute couture Autunno-Inverno 2022-2023 di Dior, ispirata all’albero della vita, un elemento particolarmente significativo del folklore ucraino. Ricca di intricati motivi ricamati e plissettati, la collezione prende come riferimento non solo la tradizione sartoriale del Paese ma anche l’arte contemporanea di Olesia Trofymenko, conosciuta da Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, in occasione di “Ukraine: Short Stories”, mostra promossa da Fondazione Imago Mundi che il MAXXI ha dedicato agli artisti emergenti ucraini all’inizio di quest’anno.
Nata nel 1982 a Vilcha e, attualmente, di base a Kiev, Olesia Trofymenko ha frequentato l’Accademia Nazionale di Belle Arti e Architettura di Kiev e lavora come artista e scenografa. Dopo aver visto una delle sue opere che combinava pittura e ricamo per rappresentare l’albero della vita, lo stesso simbolo che ricorre nell’intera collezione haute couture Dior Autunno-Inverno 2022-2023 e ne costituisce la matrice, Maria Grazia Chiuri l’ha invitata a realizzare la scenografia per la sua sfilata, che si è tenuta il 4 luglio al Musée Rodin di Parigi.
Per la sfilata, Trofymenko ha creato un progetto iconografico dal titolo “The Flow”, in cui l’albero della vita si erge accanto a dei bouquet di fiori ricamati dagli atelier indiani Chanakya e Chanakya School of Craft, per restituire la sensazione dell’intreccio tra arte e moda. L’opera dialoga con una serie di paesaggi ucraini ritratti in una raccolta di foto d’archivio rivisitate. «È davvero un progetto nato dall’idea che arte e artigianato siano allo stesso livello», ha detto Chiuri a Reuters dopo la sfilata.
Realizzati in colori tenui e neutri e con tessuti come gabardine di lana beige, tela di cotone e velluto nero, i capi haute couture – cappotti con patchwork finemente lavorati, giacche sottili e abiti lunghi con maniche larghe, tutti – hanno intessuto una sorta di ode alla storia della maison francese. In alcuni dei capi, intorno agli orli fluttuavano fiori stilizzati, ricamati a mano con motivi ispirati alle opere d’arte di Trofymenko.
Proseguendo la tradizione iniziata con l’esposizione di Judy Chicago, che ha accompagnato la sfilata Dior al Musée Rodin nel 2020, le opere di Trofymenko rimarranno in mostra fino al 10 luglio.