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Maison Margiela: l’asta dei cimeli e i momenti memorabili con John Galliano
Moda
È la maison più chiacchierata di questi ultimi tempi, da quando è stata confermata la decisione di John Galliano di uscire dalla direzione creativa di questo brand, tra i più concettuali e innovativi dell’universo moda. Fondato nel 1988 da Martin Margiela a Parigi, debutta poi con la prima collezione donna primavera estate 1989. Sin dall’inizio lo stilista belga ha scelto di restare nell’ombra – proprio il contrario di quello che è il divismo degli attuali direttori creativi – lasciando esclusivamente al suo lavoro il compito di parlare per lui. Le sue creazioni radicali, tra avanguardia e atemporalità, sublimano la de-costruzione e l’essenzialità, privilegiando materiali non convenzionali e di recupero, pionieri di ciò che oggi è chiamato upcycling.
Martin Margiela si ritira dalla moda nel 2009 per dedicarsi alla sua carriera di artista, mentre nel 2014 entra John Galliano, maestro della moda britannica, che prende la guida per rendere ancora più iconica questa maison. Se da un lato Galliano è riuscito a riscattarsi tornando sotto i riflettori, dopo lo scandalo degli insulti antisemiti che causarono la sua uscita da Dior, grazie a Renzo Rosso che lo ha scelto per questo importante compito, dall’altro la fine di questa collaborazione attesta la perenne ricerca di rinnovamento, guidata unicamente dai fatturati in crescita. Fatto che tra l’altro è avvenuto grazie alla maestria di Galliano, che ha sviluppato ulteriormente il potenziale, sia creativo che commerciale, del brand.
L’asta dei pezzi d’archivio di Martin Margiela
Un momento di vero fermento per tutti i collezionisti: lunedì, 27 gennaio 2025, andrà all’asta a Parigi un’eccezionale collezione di pezzi creati da Martin Margiela tra il 1988 e il 1994, la più grande asta mai dedicata al solo Margiela. Grazie alla partnership tra le auction house Kerry Taylor e Maurice, saranno messi in vendita circa 300 lotti che provengono dall’archivio delle sorelle Angela ed Elena Picozzi che li hanno radunati nel tempo, ispirate dalla madre Graziella Picozzi, figura chiave nell’imprenditoria di moda italiana. Sono una testimonianza rarissima delle prime collezioni ideate dal designer belga che proprio Graziella Picozzi aveva sostenuto quando, ancora sconosciuto, aveva compreso anzitempo la portata rivoluzionaria del suo talento.
A rendere unico l’archivio personale delle sorelle Picozzi, fondatrici dell’azienda di prototipia e produzione Castor, è l’avere pezzi mai indossati prima e, in molti casi, ancora dotati del proprio packaging originale. Angela ed Elena hanno spesso collezionato i capi in multipli, o scegliendo modelli all’epoca invenduti.
Altrettanto eccezionale è la presenza di look completi messi all’asta per la prima volta ma sono disponibili anche pezzi singoli con un ampio range di prezzi. Tra i lotti più significativi spiccano alcuni look quasi completi della Primavera-Estate 1990 – rarissimi da trovare sul mercato -, forse la collezione di Maison Martin Margiela che davvero ha segnato un cambio epocale nella storia della moda contemporanea. Verranno infatti battuti alcune canotte oversize indossate come abiti, così come le T-shirt in garza, i completi pantalone/bra, i top in vinile e delle gonne-tenda dell’Autunno-Inverno 1991-92, fino agli abiti da prete dell’Autunno-Inverno 1991-92 e alcuni caban provenienti da stagioni differenti.
Oltre agli indumenti è possibile acquistare anche rari documenti, come i cartamodelli originali utilizzati per le giacche della collezione Primavera-Estate 1989 e una serie di fotocopie e fax di disegni che Martin Margiela aveva realizzato in quanto consulente per l’azienda a suo tempo guidata da Graziella Picozzi insieme al marito Mario, preziosi testimoni dell’universo creativo di Martin Margiela. Ci sono anche cartelle complete di bozzetti in facsimile per ogni collezione.
Fedele all’estetica di Martin Margiela, l’asta e la relativa mostra si terranno in un edificio dismesso al numero 81 di Boulevard Voltaire nell’11° arrondissement di Parigi, in apertura della settimana della moda Haute Couture. L’esposizione sarà visitabile dal 25 gennaio e l’asta avrà luogo il 27.
Modateca Deanna: un archivio di capi unici di Martin Margiela
Storia analoga a quella delle sorelle Picozzi è quella di Deanna Ferretti Veroni, che fonda a San Martino in Rio il maglificio Miss Deanna, cuore del distretto italiano della maglieria, un vero laboratorio creativo al servizio degli stilisti. Così nel tempo sono arrivati da lei i più importanti creativi per poter sviluppare le loro creazioni in maglia: da Kenzo, che voleva costruire un brand con il suo nome partendo proprio dalla maglieria, per poi passare a Krizia con le sue famose maglie animalier a intarsio, e ancora Max Mara, Enrico Coveri, Armani, Versace, Valentino e per finire Martin Margiela.
Oggi l’eredità di Miss Deanna è Modateca Deanna, uno dei più importanti centri di documentazione sulla moda fondata nel 2004 dalla figlia Sonia Veroni, che oggi la porta avanti insieme alla madre. Una storia di empowerment femminile e un archivio incredibile di pezzi iconici dagli anni Sessanta a oggi, che si sviluppa su un’area di oltre 3mila metri quadrati e che custodisce il know-how sviluppato dal maglificio Miss Deanna nel corso dei suoi 50 anni di attività. La collezione dedicata a Maison Margiela testimonia questo perfetto connubio tra sperimentazione e capacità tecnica di tradurre le idee per farle diventare indossabili.
Ricorda così Deanna quel periodo: «Un nuovo modo di concepire la maglieria l’ho sperimentato lavorando con Martin Margiela. È con lui che ho imparato ad apprezzare l’imperfetto. Cardigan con orli a penzoloni, gli interni risvoltati in fuori, un non finito aperto a nuove possibilità. Il quotidiano che esalta il lato normale delle cose rendendo inconsueto il consueto semplicemente portandolo sotto gli occhi della gente. Mi ha trasmesso il suo particolare senso del tempo facendomi apprezzare la bellezza di quello che c’è stato prima, il fascino della riscoperta di filati, punti e tecniche del passato rendendoli contemporanei attraverso un processo di sperimentazione quasi artigianale che si traducesse in un modello industriale».
Alcuni fashion moments di Maison Margiela by Galliano
È sicuramente difficile sintetizzare dieci anni di Galliano per Maison Margiela, ma ci sono sicuramente diversi momenti che resteranno nella storia della moda. Si parte dalla prima collezione di Haute Couture by Galliano per Maison Margiela presentata a gennaio 2015 a Londra, un vero manifesto di sperimentazione dove le parole chiave restano quelle del fondatore: recycle, reuse, reinvent.
Si passa poi ai nomadi digitali della collezione Artisanal Autunno Inverno 2018, composta da giacche (nuovamente) destrutturate, ma decorate di clip e dispositivi 3D, al posto dei ricami ago-e-filo. Una collezione che vuole manifestare le conseguenze della rivoluzione digitale in corso. Durante la pandemia Galliano sceglie di raccontare la collezione autunno inverno 2020-2021con un documentario multisensoriale diretto da Nick Knight per far capire come nascono le creazioni nell’atelier.
Per la collezione co-ed autunno-inverno 2020 Galliano amplia i codici della maison introducendo Recicla che simboleggia il riutilizzo di alcuni capi selezionati e riportati in vita, seguendo la scia dell’esistente concetto di Replica usato per definire la riproduzione di pezzi vintage all’interno delle collezioni.
Last but not least, l’ultima collezione PE2024 ha acclamato il talento dello stilista con un consenso unanime, rendendo questo show tra i più memorabili e poetici di sempre. Un film noir dove bambole dalla pelle di porcellana e spiriti barcollanti vagano alla ricerca di un ruolo da impersonare: lo spettacolo ha rappresentato la perfetta fusione tra il dna della griffe Margiela e del suo misterioso fondatore Martin, con la destrutturazione e ricomposizione dei capi, e il genio visionario e lo stile inconfondibile di John Galliano, che è rimasto dietro le quinte. Un epilogo perfetto per questa collaborazione durata dieci anni e che ha scritto un nuovo capitolo non solo per la Maison Margiela ma per la storia della moda.