Il 2023 segna un’importante ricorrenza: dieci anni dall’ascesa trionfale del cappotto Teddy di Max Mara nel mondo della moda. In questo tempo si è affermato come il cappotto must have grazie alla sua forma avvolgente “cocoon”, al tessuto pregiato e alla magica combinazione di glamour e giocosa eleganza. Al di là della sua funzione pratica, il Teddy Bear Coat di Max Mara è diventato un’icona, in grado di interpretare lo zeitgeist dei nostri tempi. Secondo il suo creatore, Ian Griffiths, questo è il segreto dietro il suo straordinario successo che ha conquistato i cuori e influenzato i gusti di tutto il mondo.
Questa speciale occasione è stata celebrata con una speciale installazione nel cuore di Milano, che ricorda per certi versi la “Colazione in pelliccia” dell’artista Meret Oppenheim con la sua tazza da tè con piattino e cucchiaino ricoperta di pelliccia color crema-marrone chiaro. Il suo piccolo oggetto peloso diventò un chiaro esempio di manufatto surrealista, un manifesto del movimento che gioca in modo ironico su complessi simbolismi.
Allo stesso modo Max Mara ha sviluppato un’esperienza sensoriale a tratti impossibile, ma estremamente fantasiosa, che ci mostra nuovamente l’infinito universo di idee racchiuse in una casa di moda. Da qui si è aperta la casa più morbida d’Italia, a metà tra heritage familiare e nuove progettazioni e infinite possibilità, la Fluffy residence di Max Mara con il suo percorso sensoriale. Il cappotto non si riconosce più soltanto dalla manifattura ma dalla sensazione che dà al nostro animo. Già dall’esterno la residenza dà sfoggio del suo soffice estro, il tessuto Teddy riveste tutto, dall’ingresso a ogni locale dell’appartamento immaginato da Max Mara.
In occasione di questa celebrazione, Teddy ci ha invitato a varcare la soglia della sua dimora incantata: la Fluffy Residence, una casa dove ogni oggetto è morbido come un peluche. Questo luogo eccentrico si sviluppa su linee sinuose, trasformando lo spazio in una residenza interamente avvolta nel tessuto Teddy. È più di un luogo; è uno stile di vita, una zona di comfort dove ci si sente a proprio agio, sia dentro che fuori casa. E poi, la celebrazione continua con la possibilità di sperimentare il Magic Mirror e scoprire il proprio alter ego Teddy.
C’è anche una cucina con tutti i relativi complementi, piatti bicchieri e pentole morbidissime in cui cucinare uova e un tacchino come nel giorno di Natale, con la propria famiglia. Una libreria e un divano completamente rivestiti in Teddy, in cui adagiarsi e gustare l’atmosfera invernale e piacevole, a fianco un tavolo allestito per una caldissima serata con gli amici. La camera da letto ci porta nel caldo abbraccio di un Teddy gigante, e in bagno persino la piastra per i capelli è fluffy.
La moda si fonde con il lifestyle dando vita a una residenza da copertina, una mostra ingegnosa, multi sensoriale, calda e accogliente come una vera e propria casa.
Da sempre il brand Max Mara ha fatto del cappotto il suo pezzo più riconoscibile, tanto da metterlo in mostra con una serie di eventi che hanno delineato la storia di questo item con le sue infinite possibilità e sfaccettature. Max Mara ha reso celebri modelli di cappotti nel corso dei decenni, facendone dei capi immortali, venerati e ricercatissimi. Sono gli anni ‘60 quando Achille Maramotti, fondatore di Max Mara decide di investire nella costruzione del cappotto femminile, il capospalla per eccellenza che ha rivoluzionato, partendo da quello maschile come ispirazione.
La prima icona sarà il cappotto Manuela, in puro cammello, collo a revers e tasche sui fianchi, la chiusura progettata a vestaglia con cintura, dettagli che lo hanno reso un cappotto distintivo della maison. Sono poi gli anni ‘80 quando nasce invece 101801, il modello di Anne Marie Beretta, celebre stilista francese che prese spunto dall’Ulster coat maschile per il nuovo modello in lana e cashmere cammello con cuciture tipiche dei completi sartoriali da uomo.
È poi con i 55 anni del brand Max Mara che iniziano le prime mostre. Da Berlino nel 2006, a Seoul nel 2017, Coats! Max Mara, 55 anni di moda italiana viaggia in un itinerario espositivo creato da Migliore+Servetto Architects, passando per Tokyo nel 2007, Pechino nel 2009, e Mosca nel 2011. Un percorso a tratti come un’opera teatrale diviso in sette stanze, che si divide tematicamente e cronologicamente, portando alla luce non solo i cambiamenti del capo Max Mara, ma anche le evoluzioni culturali e sociali che lo hanno attraversato.
E oggi, nel 2023, si celebrano i dieci anni del cappotto Teddy Bear, un’altra iconica forma di cappotto ripresa da un capo di archivio maschile confezionato per un amico di Achille Maramotti negli anni ‘50, ridisegnato nel 2013 da Ian Griffiths in un nuovo tessuto mix perfetto di fibre di lana, alpaca o cammello, su una base di seta.
Il compito del cappotto Teddy era “ricordare una coccola” attraverso un volume innovativo, legato alla nuova passione per il mondo dell’infanzia portato nella vita femminile. La moda da tempo si fonde poi con il lifestyle, e ogni pezzo cerca di comunicare un mondo e uno stile di vita, oltre che essere legato a doppio filo alla cultura dei nostri giorni. E se creare prodotti per la casa è il nuovo fashion trend per adagiarsi in un intero mondo del brand, Max Mara ne fa tesoro e ci porta in un universo dedicato e fatto del suo magico tessuto Teddy. Ancora una volta il cappotto Max Mara si interfaccia con la cultura, con la società in cui viviamo, facendone tesoro
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