âIn questo tempo di strappi, in cui lâordine delle cose vacilla e la notte sembra avvolgere ogni cosa, siamo chiamati a un compito difficile: riuscire a scorgere, nellâoscuritĂ , la presenza gioiosa delle lucciole. Le loro scie erratiche e luminose compongono, infatti, una danza dâamore che si staglia contro il buioâ, ha scritto Alessandro Michele in una dichiarazione sul sito del GucciFest. âLe lucciole non sono scomparse. Ă scomparsa, semmai, la nostra capacitĂ di vederleâ, continua: âdi fronte a questo rischio, sento la necessitĂ di convocare una festa. Unâadunanza sorridente di scintille e promesse di futuro, un festival di lucciole. In questo spazio, temporaneo e improbabile, si aduneranno giovani menti creative con i loro giuramenti di bellezzaâ.
Il 22 novembre si è concluso, al suo settimo giorno, il festival digitale â o meglio festival di lucciole, come lo chiamerebbe Michele â organizzato dal Direttore Creativo per lanciare in modo innovativo la nuova collezione del brand. A differenza di altri tentativi realizzati in sostituzione alla Fashion Week delle sfilate, il GucciFest ha seguito una linea narrativa distinguibile e ben sviluppata, in cui lâestetica, sempre indubbiamente protagonista, ha lasciato spazio anche allâaspetto contenutistico dei video. Giorno per giorno, le puntate della mini serie diretta da Gus Van Sant sono state trasmesse su Youtube/Fashion, sul canale Youtube Gucci, su Weibo e sulla piattaforma creata ad hoc per lâoccasione. Parallelamente, 15 designer emergenti, selezionati da Gucci, hanno partecipato al festival presentando ciascuno il suo cortometraggio, realizzato con lâobbiettivo di parlare delle proprie creazioni, identitĂ e valori.
Nella prima scena del primo episodio, la protagonista Silvia Calderoni â attrice di cinema e teatro, performer, scrittrice e danzatrice â si sveglia al mattino nel suo appartamento di Roma. CosĂŹ ha inizio il viaggio dello spettatore nella sua vita, attorno a cui è tessuta la trama dellâintero film. Dopo unâeccentrica routine mattutina, e dopo aver trovato nella posta un misterioso volantino che si scoprirĂ essere il fil rouge della serie, Silvia si siede davanti alla televisione per ascoltare una lezione di Paul B. Preciado, autore e filosofo, indubbiamente tra le voci piĂš influenti della storia di genere.
Preciado, chiamato in televisione (nella serie, si intende) per parlare della rivoluzione di genere, sessuale e anti-razzista che ci sta coinvolgendo in questo momento, a un certo punto del discorso si rivolge direttamente a Silvia, che rimane attonita davanti allo schermo, osservando il filosofo con sguardo rapito. âLa moda ha contribuito storicamente a stabilire differenze sociali e politiche tra uomini e donne. Lâabbigliamento è una sorta di travestimento sociale che si impone sui corpi e ne stabilisce lâidentitĂ politica. Ă impossibile comprendere il concetto di mascolinitĂ senza conoscere cosa abbia significato e cosa significhi ancora oggi per un uomo indossare i pantaloni, la stessa cosa vale per le donne con gli abitiâ, ha dichiarato Preciado riguardo al suo intervento allâinterno della serie. âLa moda, almeno dopo gli anni â60, ha anche contribuito ad accendere il dibattito su questi concetti e su certe differenziazioni. La sfida ai concetti di genere, in un certo senso, passa anche dal ridisegnare un paio di pantaloni, una camicia, un vestito, un paio di scarpe. La moda è in ultima analisi uno spazio dove lâidea di genere e di sessualitĂ sono costantemente negoziatiâ.
Una seconda apparizione singolare è quella di Achille Bonito Oliva, che nel terzo episodio, ambientato allâufficio postale, viene ripreso in unâintima, e alquanto improbabile, conversazione telefonica con Harry Styles. Mentre Bonito Oliva parla ad Harry degli influssi che questâepoca contemporanea âun poâ nervosa, piena di conflitti e di confrontiâ ha nei vari campi della cultura, il cantante gli risponde con una riflessione sullo âscomodo imbarazzoâ che si prova quando, facendo arte, trovi quel qualcosa che hai sempre voluto vedere o che hai sempre voluto sentire, ma che non è mai stato fatto prima. âNon sai se ti piace o se la odi, perchĂŠ ancora non sai cosa sia. Ma penso che la cosa entusiasmante sia proprio quella. E questo vale per tutti i campi che hai menzionatoâ.
Lo stesso giorno di At the post office, la giovane artista londinese Bianca Saunders ha presentato la sua nuova collezione con il corto The Pedestrian, girato da Akinola Davies Jr e ispirato dallâopera di Hans Eijkelboom The Ideal Man del 1978, in cui lâartista intervistava una serie di donne sul loro partner ideale prima di prenderne le sembianze. In The Pedestrian questâidea viene capovolta â a otto uomini diversi, vestiti Bianca Sanders, vengono fatte delle domande su ciò che amano delle loro relazioni, dalla battuta preferita per rimorchiare allâidea di appuntamento ideale, per esplorare il concetto di âuomo perfettoâ al di lĂ dei confini della costruzione e del genere, in una sfida alle nozioni comuni di iper-mascolinitĂ .
Nel quarto episodio, The Theatre, Silvia si esibisce nel Bolero di Ravel durante una audizione con la coreografa Sasha Waltz, famosa per le performance di improvvisazione di gruppo, e con la sua compagnia teatrale. âPer noi è stato estremamente coinvolgente da un punto di vista emotivo. Dopo nove mesi di distanziamento sociale, imposto dalla pandemia, potevamo finalmente tornare a toccarci. I ballerini erano sul punto di piangere. In quanto esseri umani, abbiamo un innato bisogno di vicinanza, intimitĂ , attenzione. Lâesibizione nellâultima scena rappresenta tutto ciòâ, ha spiegato la coreografa tedesca. Prima e durante lâaudizione, lâattore e drammaturgo Jeremy O. Harris supporta emotivamente la protagonista aiutandola con degli esercizi per superare lâansia da palcoscenico. Indubbiamente il mio episodio preferito.
GiovedĂŹ 19 è stato anche il giorno del corto La Tassinara, sempre presentato nella sezione dedicata ai giovani designers emergenti, girato da Gregorio Franchetti e Ilya Sapeha con le creazioni di Cormio. La protagonista, come suggerisce il titolo una guidatrice di taxi, romana, carica sulla macchina tre ragazze che cominciano da subito a litigare pesantemente. Alla radio danno Julio Iglesias con Se mi lasci non vale, anno 1976. La Tassinara alza il volume e comincia a cantare per coprire le voci delle tre ragazze. Nella scena successiva, dopo aver abbandonato il taxi, trova conforto continuando a cantare in un piano bar di Roma, dove giovani ragazze e attraenti donne mature ballano trasportate da musica pop italiana anni â70, indossando i capi dalle influenze tirolesi-austriache disegnati da Jezabelle Cormio.
Ouverture Of Something That Never Ended si conclude con A nightly walk, lâepisodio finale in cui Silvia vaga di notte tra le vie di Roma vivendo unâesperienza al confine tra sogno e realtĂ . Inizia a leggere una poesia al citofono di un appartamento abitato da un uomo misterioso, interpretato dal cantante e attore Lu Han, che la ascolta mentre stira e accorcia altrettanto misteriosamente un vestito rosso. Dopo un giro in scooter per le strade di Roma, Silvia torna al punto di partenza e trova per terra il famoso piccolo foglio con la scritta stampata, filo conduttore di tutte e sette le puntate, che sia sotto forma di invito, locandina o francobollo. La scritta si legge appena, sono frammenti di testo dalla canzone dei Tuxedomoon: âIn a manner of speaking / I just want to say / That i could never forget the way / You told me everything / By saying nothingâ, in un certo senso voglio dirti che non dimenticherò mai il modo in cui mi hai detto tutto senza dirmi niente.
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