Categorie: Moda

Vita e opere (fashion) di Pharrell Williams, nuovo direttore creativo Louis Vuitton

di - 15 Febbraio 2023

Dopo una manciata di collezioni affidate all’ufficio stile interno, affiancato, in occasione dell’ultima sfilata autunno/inverno 2023-24 (presentata qualche settimana fa a Parigi) dall’astro nascente della moda Usa Colm Dillane (KidSuper), Louis Vuitton ha finalmente svelato il nome del successore di Virgil Abloh alla guida del menswear della griffe. La notizia Ăš destinata a scuotere in profonditĂ  il fashion system, vista la caratura del personaggio: a raccogliere il testimone del designer di Chicago che, in pochi anni, aveva trasformato l’uomo del marchio nell’epitome della coolness globale, sarĂ  infatti nientemeno che Pharrell Williams. Ad annunciarlo, un tweet comparso ieri sull’account ufficiale della maison, cui Ăš seguito a stretto giro il comunicato, che definisce il neodirettore artistico del prĂȘt-Ă -porter maschile «Un visionario i cui interessi creativi abbracciano la musica, l’arte e la moda. Si Ăš affermato come icona culturale universale negli ultimi due decenni. La sua capacitĂ  di abbattere i confini tra i diversi mondi che esplora si sposa in modo naturale con la dimensione culturale di Louis Vuitton, rafforzandone i valori di innovazione, spirito pionieristico e imprenditorialità».

La descrizione, in effetti, coglie il punto: parliamo del novello re Mida della scena musicale moderna, che dagli anni ‘90 ha esplorato in lungo e largo vestendo i panni, contemporaneamente, di interprete di hit da milioni di ascolti come Blurred Lines o Happy, produttore, compositore, collaboratore d’eccezione di svariati mostri sacri dello showbiz, da Madonna a Rihanna, da Jay-Z a Jennifer Lopez, inanellando numeri monstre e una sfilza di riconoscimenti, ad oggi tredici Grammy, sei Billboard Music Award e due Bet Awards, senza contare le due candidature agli Oscar e quella ai Golden Globe per Happy e la colonna sonora de Il diritto di contare (film che ha anche prodotto). Un cursus honorum impressionante, che da ora in poi sarà dunque arricchito da una nuova voce, quella di stilista di un’autentica istituzione della couture francese.

BBC Pharrell ©Luis Vallin

A ben vedere, tuttavia, il suo approdo ai vertici di Vuitton Ăš un’operazione piĂč lineare di quanto non appaia: sperimentatore indefesso, Williams fa da sempre della poliedricitĂ  la cifra inconfondibile di una creativitĂ  feconda, dirompente, bulimica, refrattaria a confini e distinzioni di sorta, estesasi in tempi non sospetti proprio al dorato regno della moda con la M maiuscola. HabituĂ© delle sfilate parigine (ultimamente, ad esempio, Ăš una presenza fissa ai dĂ©filĂ© di Kenzo, marchio guidato dall’amico Nigo), ha co-fondato le etichette Billionaire Boys Club e Ice Club, con cui si Ăš impegnato a “elevare” il cosiddetto streetwear ben prima che diventasse una parola d’ordine per addetti ai lavori, multinazionali del lusso e fashionisti di ogni dove. È soprattutto nelle collaborazioni con altri big del settore, perĂČ, che dĂ  libero sfogo alla sua verve sincretica. Una delle prime, in questo senso, coinvolge nel 2008 proprio il brand di cui ha appena assunto le redini creative, per cui firma una collezione di gioielli in oro bianco, giallo e pietre preziose, monili sui generis tra i quali brilla – letteralmente – il pezzo forte della serie, un anello dalle fattezze di un cherubino che regge tra le mani un diamante.

Moncler Maya 70 Pharrell

Due anni dopo, ù la volta di Moncler, che gli dà l’opportunità di mettere a frutto la voglia di sperimentare, di sparigliare stilisticamente le carte di cui sopra: per il marchio dei piumini colorful, Williams realizza un paio di occhiali da un unico pezzo di titanio e il gilet “Bullet proof vest”, confezionato in una fibra riciclata prodotta dalla start-up Bionic Yarn, di sua proprietà. Col brand di Remo Ruffini torna a collaborare per il settantesimo anniversario, rilasciando lo scorso novembre un’edizione limitata del piumino Maya, modello primigenio dell’azienda, reinterpretato attraverso l’impiego di una gomma dalla finitura opaca e l’utilizzo ripetuto del logo, in versione XXS, sulla superficie del capo.

Lagerfeld e Pharrell Chanel ph. by STEPHANE FEUGERE for WWD

Altra partnership eccellente, e ormai consolidata, Ăš quella che lega il produce e musicista americano a Chanel: fan di lunghissimo corso della maison (lieta di personalizzare, in esclusiva per lui, i pezzi emblematici della casa, dai tailleur in tweed alle celeberrime bag in pelle matelassĂ©), Karl Lagerfeld in persona, dominus incontrastato del marchio fino alla sua scomparsa, quattro anni fa, non faceva mistero di apprezzarne l’inventiva, la capacitĂ  di rompere gli schemi, tanto da volerlo come protagonista di Reincarnation, video introduttivo della collezione MĂ©tiers d’art 2014/15, modello per la sfilata 2016/17, testimonial della borsa Gabrielle, nel 2019 perfino co-designer di una capsule collection, circa quaranta proposte tra ready-to-wear e accessori, tutte in cromie energiche. Collaboratore abituale di Adidas (ha contribuito al rilancio globale delle mitiche sneakers Superstar), nel 2017 riesce perfino a unire il colosso dello sport tedesco e la griffe della doppia C, convogliandone i codici estetici in un paio di trainer, le Human Race Nmd Pharrell x Chanel, vendute in esclusiva nel concept store Colette e, nemmeno a dirlo, esaurite in tempi record.

Pharrell adidas ph Vivienne Sassen

A guidare le sue incursioni nel fashion world sono soprattutto ricerca costante e sostenibilitĂ , qualitĂ  che contraddistinguono sin dagli esordi l’esperienza con G-Star Raw, label di denim luxury di cui Ăš co-proprietario e «head of imagination», titolo che ben si confĂ  alla vena immaginifica di un creativo multisfaccettato del suo calibro, appassionato da sempre della moda che, confidava nel 2015 al Corriere della Sera, lo ha attratto fin da ragazzino, sebbene sia convinto che «l’individualitĂ  Ăš cool, batte ogni altra considerazione». Per conoscere il prossimo step della sua lunga, prolifica liaison con l’universo modaiolo, non resta che attendere la Paris Fashion Week maschile di giugno, quando verrĂ  presentata la prima collezione Louis Vuitton Men a firma Pharrell Williams.

Pharrell ph Frank Schwichtenberg

Articoli recenti

  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertĂ . La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterĂ  una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrĂ  luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22
  • Mostre

Lasciarsi toccare dal colore. La pittura di Ingrid Floss sbarca in Italia

Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…

21 Dicembre 2024 18:30
  • Mostre

I gioielli e la poetica dell’abitare. La lezione di Andrea Branzi in mostra a Milano

10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…

21 Dicembre 2024 17:20