11 ottobre 2024

5 mostre (nei musei) da visitare nel weekend di Frieze

di

Da Monet alla Courtauld Gallery a Mike Kelley alla Tate Modern. Guida agli appuntamenti da non perdere nei giorni della super fiera di Londra

mostre frieze 2024
Vincent van Gogh, Starry Night, 1888; © Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt

È ottobre, le temperature si abbassano, ma non nel mondo dell’arte. Dopo appena un mese da Frieze Seoul, l’attenzione del mercato si sposta tutta su Londra: tornano fino a domenica 13 ottobre Frieze London e la sorella Frieze Masters, e non solo. Ecco alcune mostre che animano la Frieze Week, sparse tra i musei più celebrati della città.

Van Gogh: Poets and Lovers alla National Gallery

Lo conosciamo tutti Vincent Van Gogh, tra gli artisti più popolari del Post-Impressionismo – nonostante non fosse particolarmente apprezzato quando era in vita. La sua espressività e il suo energico uso della pittura sono ora in mostra alla National Gallery. Van Gogh: Poets and Lovers riprende la vita del pittore nei due anni passati nel sud della Francia – ad Arles e Saint-Rémy – dove rivoluzionò il suo stile pittorico e si fece ispirare da poeti e scrittori. È l’occasione per ammirare da vicino la sua Notte stellata sul Rodano (1888, Museo d’Orsay) e La casa gialla (1888, Museo Van Gogh), i Girasoli (1888) e La sedia di Van Gogh (1889), tra i tanti. Fino al 19 gennaio 2025.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da National Gallery (@nationalgallery)

Francis Bacon: Human Presence alla National Portrait Gallery

Francis Bacon: Human Presence è la prima mostra della National Portrait Gallery incentrata su Francis Bacon e sul suo rapporto con il ritratto. Organizzata tematicamente e cronologicamente, espone opere realizzate a partire dalla fine degli anni ’40 fino ai lavori realizzati alla fine della sua vita, uno dei quali è rimasto incompiuto su un cavalletto nel suo studio. Il percorso inizia presentando una selezione dei primi dipinti, tra cui Head VI (1949) e Study of the Human Head (1953), una serie di figure sconcertanti, urlanti o doloranti dove l’artista esplora la rappresentazione dell’umanità in un mondo postbellico. Come Rembrandt (artista che Bacon ammirava molto), il pittore eseguì inoltre autoritratti per tutta la sua carriera, dipingendosi più di cinquanta volte nel corso dei decenni, da piccole teste singole a figure intere a grandi trittici. Catturare il suo dolore e il suo isolamento divenne un modo per fare i conti con la propria mortalità. In mostra fino al 19 gennaio 2025.

Mike Kelley: Ghost and Spirit alla Tate Modern

Si tratta della prima grande mostra dell’artista americano Mike Kelley, scomparso prematuramente nel 2012. La pratica artistica di Kelley è ampia ed eclettica, spazia dai disegni ai video, dalle performance alle installazioni multimediali. Formatosi nel vivo della scena artistica di Los Angeles degli anni ’70, l’artista tocca temi eterogenei come il femminismo, la sessualità, la rock music e la politica. Dagli anni ’80, le idee di Kelley sull’identità, la cultura e la memoria continuano a risuonare sia con il pubblico che con altri artisti con cui ha spesso collaborato (incluso Paul McCarthy) e ha tratto ispirazione da tutto ciò che lo circondava, dalla cultura popolare alla filosofia. La mostra, che abbraccia l’intera carriera di Kelley, presenta le sue sculture realizzate con tessuti e peluche e le sue installazioni multimediali come Day Is Done.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Tate (@tate)

In the Eye of the Storm: Modernism in Ukraine, 1900–1930s alla Royal Academy

Il crollo dell’Impero ottomano, la Prima Guerra Mondiale, la Rivoluzione russa, la breve indipendenza dell’Ucraina (1918-22) prima della creazione dell’Ucraina sovietica nel 1922. I primi quattro decenni del Novecento di arte in Ucraina vengono esplorati da 65 opere tra dipinti a olio, schizzi, collage e design teatrale: la Royal Academy fa un ottimo lavoro mettendo in evidenza la gamma di stili artistici e di identità culturali, mettendo in scena la mostra britannica più completa finora realizzata sull’arte moderna in Ucraina. Molte delle opere esposte provengono dal Museo Nazionale d’Arte dell’Ucraina e dal Museo del Teatro, della Musica e del Cinema dell’Ucraina di Kiev. Sono state realizzate da artisti del calibro di Kazymyr Malevych, Sonia Delaunay, Alexandra Exter e El Lissitzky, ma anche da figure meno conosciute come Oleksandr Bohomazov e Mykhailo Boichuk, ognuno dei quali ha lasciato un segno indelebile nell’arte e nella cultura del Paese. Ancora pochi giorni per visitarla, fino al 13 ottobre.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Royal Academy (@royalacademyarts)

Monet and London. Views of the Thames alla Courtauld Gallery

Un’impressione. Delle pennellate veloci e sfuggenti che colgono un attimo e lo imprimono eternamente su una tela. È questo ciò che fanno gli impressionisti, è questo ciò che fa Claude Monet. Era il 1899 quando il pittore pose per la prima volta il suo cavalletto sul balcone della sua suite al Savoy hotel di Londra, la vista sul fiume Tamigi era una distesa di fabbriche che sprigionavano sporcizia, fumo e vapore da ciminiere giganti, accompagnate da una cacofonia di uomini, animali e macchine. A noi potrebbe suonare come un incubo; eppure, ispirò Monet a creare decine di nebbiosi dipinti da cui emergono i confini del palazzo del Parlamento e del ponte di Waterloo, che si innalza sul Tamigi. Albe e tramonti sfumano da un caldo arancione, al rosa e a un più freddo azzurro. Un’atmosfera onirica che accompagna tutti i dipinti in mostra, fino al 19 gennaio 2025.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da The Courtauld (@courtauld)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui