02 settembre 2024

A Birmingham, una mostra di opere di Preraffaelliti da annusare

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Al Barber Institute di Birmingham, una mostra che unisce arte e olfatto, offrendo ai visitatori un'esperienza sinestetica unica, attraverso i capolavori preraffaelliti e i loro profumi

John Everett Millais, La ragazza cieca (1854-1856). Foto: Barber Institute of Fine Arts

Si sa che la vista può ingannare ma l’olfatto? A mettere alla prova il nostro senso più malinconico e più privato ma anche più sorprendente, legato a sensazione interiori e difficilmente replicabili che solitamente, associamo alle rievocazioni della memoria, sarà Scent and the Art of the Pre-Raphaelites, una mostra in apertura l’11 ottobre 2024 al Barber Institute of Fine Arts dell’Università di Birmingham. Curata da Christina Bradstreet, la mostra mette in evidenza il ruolo e significato dell’olfatto per alcune delle opere d’arte più amate della Gran Bretagna, provenienti da prestigiose collezioni di tutto il Regno Unito, tra cui quelle della Tate Britain di Londra, dell’Ashmolean di Oxford e del Birmingham Museums Trust.

Tra gli artisti in esposizione, i maggiori esponenti del romanticismo inglese e del preraffaellismo, come John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti, John William Waterhouse, John Frederick Lewis e Simeon Solomon ma anche autrici da riscoprire, come Evelyn De Morgan ed Eleanor Fortescue-Brickdale. A ognuna delle opere sarà associato un odore molto specifico, caratterizzato da sfumature diverse e complesse. I visitatori potranno scegliere se lasciar rilasciare il profumo attivando un diffusore basato sulla tecnologia AirParfum, il top di gamma nel settore, che consentirà ai fruitori di provare tutte le fragranze che desiderano senza saturare il naso, riproducendo fedelmente la scia di ogni fragranza. Secondo gli organizzatori, è garantita anche la sicurezza delle opere.

The Blind Girl, opera realizzata da Millais tra il 1854 e il 1856 che raffigura una ragazza cieca e una sua compagna che riposano in un prato sotto scure nuvole cariche di pioggia e un doppio arcobaleno, sarà accompagnata dall’odore di erba fresca bagnata e terra umida, evocando la campagna inglese dopo la pioggia. Un santo della Chiesa d’Oriente, opera realizzata tra il 1867 e il 1868 da Solomon, in cui un uomo con un’aureola regge un incensiere, diffonderà profumi di incenso e legno d’ambra provenienti dall’interno in legno di una chiesa.

Simeon Solomon, un santo della Chiesa orientale (1867-1868). Foto: Barber Institute of Fine Arts

La mostra è stata sviluppata in collaborazione con Artphilia e la casa di moda e profumi spagnola Puig, che ha inventato la tecnologia olfattiva AirParfum e ideato le fragranze. La curatrice dell’esposizione, Christina Bradstreet, è l’autrice di Scented Visions: Smell in Art, 1850-1914, un libro pubblicato nel 2022, in cui si tracia la storia della rappresentazione dei profumi nel XIX secolo, che è passata sempre “inosservata” agli studi storico-artistici. «Molte idee del XIX e dei primi del XX secolo sull’olfatto, come la convinzione che l’odore sia il segno di una malattia o che gli arcobaleni emanino un dolce profumo di prati freschi e umidi dopo un temporale, sembrano stravaganti oggi. Eppure queste informazioni contestuali offrono una nuova e vitale prospettiva per comprendere alcuni dei dipinti vittoriani più iconici», ha affermato Bradstreet.

Il movimento dei preraffaelliti emerse nel 1848 quando pittori britannici come Millais e Dante Rossetti ruppero la tradizione soffocante della Royal Academy legata alla lezione di Raffaello e dell’arte del Rinascimento italiano. Pur ricercando la bellezza, i preraffaelliti volevano superare l’idealismo di quell’arte, assecondando una tensione corporea, pienamente sensuale. Ricchissimi di fiori, spesso immersi nella natura o tra effluvi di incenso, i dipinti preraffaelliti tentarono di aprire una strada sinestetica, usando l’immagine per rievocare il suono, il tatto, l’odore.

«Gli odori nei dipinti preraffaelliti sono stati trascurati, ma erano un elemento chiave. La speranza è che le persone non solo vedano i dettagli visivi, ma abbiano un forte senso del luogo, di essere nel dipinto», ha spiegato Bradstreet, che può basare la sua speranza su un dato di fatto. Nel 2022, il Museo del Prado di Madrid ha introdotto profumi che ricreavano le fragranze di piante e fiori raffigurati nel Senso dell’olfatto, opera a quattro mani di Jan Brueghel il Vecchio e Peter Paul Rubens appartenente allo straordinario ciclo dei cinque sensi.  In quel caso, i visitatori trascorrevano più tempo a guardare il dipinto, circa 13 minuti anziché i 32 secondi di media di coinvolgimento dello spettatore.

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