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Alla vigilia della nuova e cinquantesima edizione di Arte Fiera che ha sempre valorizzato i linguaggi più innovativi dell’arte contemporanea, Bologna e la sua istituzione più rappresentativa puntano su una tematica molto attuale: l’intelligenza artificiale. Fu, infatti, la Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Emma Petitti, a stipulare – lo scorso anno – un accordo con il consorzio Cineca, per promuovere un uso etico della tecnologia di ultima generazione. Fino al 26 gennaio 2024 è così possibile visitare, negli spazi della Regione in viale Aldo Moro, la mostra personale dell’artista Giorgio Tentolini, a cura di Silvia Bonomini, dal titolo In too deep, dalla rete all’intelligenza artificiale, che propone tanti volti di uomini e donne, esteticamente perfetti, creati dall’intelligenza artificiale e riprodotti manualmente attraverso la sovrapposizione di vari strati di rete metallica (o tulle) tagliati a mano per ricreare il chiaroscuro delle immagini senza l’ausilio del colore.
![In too deep, veduta della mostra di Giorgio Tentolini, Bologna, Regione Emilia Romagna](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/In-too-deep-Bologna-Regione-Emilia-Romagna.jpg)
Così, «Come la “profondità” nel deep learning si riferisce al numero di strati delle reti neurali artificiali che replicano il funzionamento del cervello umano e sono necessarie per apprendere pattern complessi di dati, le opere di Tentolini producono una duplice visione: da lontano si comprende facilmente il soggetto rappresentato, da vicino il materiale con cui è composto». La rete metallica, infatti, nasconde significati simbolici, diventa metafora e metonimia che si riferisce al Net e può essere interpretata come filtro e gabbia che intrappolano significati e significanti.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/Tentolini_In-too-deep-algor.-101268_2023_rete-metallica_85x125_GT230181-.jpg)
Una profonda riflessione, quindi, sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e sulla bellezza ideale, che fonda le radici nella scultura greca e si trasforma alla conquista di una perfezione raggiungibile solo con l’utilizzo delle nuove tecnologie. Tutti i soggetti dei quadri esposti sono presentati con gli occhi chiusi per evidenziare quel senso di apnea e di sospensione che si può provare nello sterminato mondo del web e che, a volte, può causare disturbi psichici quali la derealizzazione/depersonalizzazione.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/Tentolini_No-One-271323_2023_rete-metallica_95x95_GT230236.jpg)
La rivoluzione digitale che stiamo vivendo sta cambiando molti aspetti della nostra vita, compresa la nostra identità individuale e sociale che spesso si trovano a metà tra reale e virtuale. Attualissimo il lavoro di Giorgio Tentolini, che non manca di far riflettere profondamente sulla nostra esistenza immersa nel web e sulla nostra società ipercomplessa.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/Tentolini_In-too-deep-algor.-1061370_2023_tulle_50x50_GT230283.jpg)
![](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/Tentolini_In-too-deep-algor.-1121362_2023_tulle_50x50_GT230275.jpg)