Inquietudine, mistero, sogni e incubi attraversano il lavoro di Alberto Martini, artista prolifico e immaginifico vissuto a cavallo tra l’800 e il ‘900. Anche illustratore di libri, oltre che pittore, avremo modo di conoscerlo grazie a due mostre, una a Oderzo – dove nacque, il 24 novembre 1876 – e una a Milano, che dureranno da questo autunno alla primavera inoltrata, per celebrare i 70 anni dalla sua morte, avvenuta l’8 novembre 1954.
Una preziosa riscoperta, anche perché saranno presentate molte sue opere inedite e mai esposte. Si tratta di quadri ma anche di moltissimi disegni che hanno accompagnato le parole di molti libri. La prima esposizione, Le Storie Straordinarie. Alberto Martini ed Edgar Allan Poe, inaugura il 27 settembre e sarà visitabile fino al 25 marzo 2025 a Palazzo Foscolo di Oderzo, la seconda, Alberto Martini. La Danza Macabra, sarà allestita al Castello Sforzesco di Milano, dal 2 ottobre 2024 al 19 gennaio 2025.
Alberto Martini è stato considerato uno degli artisti più influenti e visionari tra i simbolisti e addirittura indicato come precursore del Surrealismo. Le sue opere svelano anche un talento straordinario per il disegno, mostrato attraverso una tecnica raffinatissima: non a caso è stato definito dalla stampa inglese come «Italian pen-and-ink genius», in occasione di una sua mostra londinese del 1914.
Perché non va dimenticato che Martini è stato un protagonista del panorama artistico internazionale tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Ma le sue invenzioni visionarie sono state da esempio anche per i contemporanei: hanno aiutato l’immaginario di molti artisti e autori di fumetti e registi, dagli albi di Dylan Dog ai film di Alfred Hitchcock.
Cosa potremo scoprire quindi di Martini? A Oderzo, si potranno vedere 120 opere tra dipinti, disegni e volumi. Il percorso scelto ne vuole seguire la maturazione, puntando il faro in particolare sul suo mondo onirico e sull’aspetto più dark della sua arte: non a caso saranno esposte le illustrazioni a china dei racconti fantastici di Edgar Allan Poe. Diffusi in Europa soprattutto nella traduzione francese di Charles Baudelaire del 1856, i racconti di Poe furono una sorta di best seller tra gli artisti del tempo. Ci saranno anche opere di Gaetano Previati, Illemo Camelli, James Ensor e Eduard Manet, per metterle in dialogo con quelle di Martini.
Per la tappa a Milano, la scelta dei lavori è andata a 60 disegni conservati nel Gabinetto dei Disegni e nella Raccolta delle Stampe A. Bertarelli del Castello Sforzesco, intorno al tema della danza macabra. Saranno affiancate opere di grafica europea da Hans Holbein a James Ensor, da Gaetano Previati a Luigi Russolo.
Altre celebrazioni sono state organizzate in Italia: a Treviso, grazie a una collaborazione tra la Fondazione Oderzo Cultura e i Musei Civici di Treviso, è stata aperta una sala monografica dedicata a Martini al Museo Bajlo, e ora è in programma una serie di appuntamenti con studiosi. A Venezia, l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee – ASAC della Biennale di Venezia promuoverà un percorso per giovani studenti e ricercatori, dedicato all’illustrazione, citando Alberto Martini. Infine, a Garda sarà allestita una selezione di illustrazioni del ciclo della Divina Commedia.
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