Un viaggio nel tempo, attraversando la grande storia dell’arte, tra tecnologie all’avanguardia e valori rinascimentali. Immersiva, coinvolgente, criticamente documentata ma anche spettacolare, è “Giulio Romano Experience”, mostra multimediale presentata da Fondazione Palazzo Te, in collaborazione con Electa, visitabile dal 1 febbraio al 30 giugno 2020 nei suggestivi ambienti del Palazzo monumentale di Mantova. Il progetto espositivo rientra nell’ampio programma di mostre ed eventi dedicati da Palazzo Te a Giulio Romano, che include il nuovo percorso multimediale del museo e la grande mostra “Giulio Romano: Arte e Desiderio”.
Capolavoro scaturito dal multiforme ingegno di Giulio, tra gli allievi prediletti da Raffaello, ed esempio dell’architettura densamente simbolica del Rinascimento, Palazzo Te, costruito tra il 1524 e il 1534 per volere di Federico II Gonzaga, sarà uno dei protagonisti di questo racconto polifonico, scandito in tre ambienti dedicati ad altrettanti cicli narrativi, che ci condurranno dalle botteghe degli artisti romani alla sfarzosa corte di Mantova.
Giulio Pippi de’ Jannuzzi, o Giannuzzi, detto Giulio Romano, nacque a Roma, nel 1499, e morì a Mantova, l’1 novembre 1546. Perfetto esponente della figura dell’intellettuale del Rinascimento, stretto collaboratore del Maestro urbinate per commissioni di alto livello, come per le Stanze Vaticane, Giulio fu un eclettico. Architetto e pittore ma anche elegante uomo di corte, attento alle esigenze “rappresentative” del proprio Signore. Fu Federico II Gonzaga a volerlo fortemente per la sua corte di Mantova, segnalato da Baldassarre Castiglione. E Giulio accettò l’invito, non prima di aver completato i lavori lasciati incompiuti da Raffaello a Roma, dove già godeva di una ottima reputazione.
Una volta a Mantova, si mise subito all’opera per realizzare un edificio monumentale e innovativo, una sorta di edificio ibrido tra palazzo e villa. Ci vollero dieci anni di lavori incessanti e maniacali, coinvolgendo maestranze e competenze diverse per terminarlo. Ma il risultato di quegli sforzi è testimoniato ancora oggi dalla grandiosità di Palazzo Te, dai suoi ambienti e dalle sue decorazioni, che diedero lustro al nome della casata in tutta Europa.
Ma Giulio Romano fu anche un abilissimo pittore. Imparò la lezione di Leonardo e seguì personalmente Raffaello, per poi allontanarsi da entrambi i suoi modelli e scegliere la sua via. Il suo è un disegno forte, che non concede nulla alla dolcezza tipica di Raffaello e che è acuito da una composizione umbratile, tempestosa e irrequieta in alcuni casi, spesso insolita e destabilizzante. Le sue opere, oggi, sono visibili nei musei di tutto il mondo, dal Prado di Madrid alla National Gallery di Londra, passando per gli Uffizi di Firenze e il Museo di Capodimonte di Napoli.
Nel percorso espositivo allestito a Palazzo Te, la vita di Giulio Romano è raccontata a tappe attraverso i linguaggi della multimedialità. Visori e schermi di realtà virtuale e aumentata, proiettori ad alta definizione, audio di prossimità, sono alcuni degli strumenti che permetteranno al fruitore di entrare nella bottega dell’artista e di vivere l’atmosfera di una delle più rinomate corti rinascimentali europee.
Il racconto si snoda in tre diversi ambienti narrativi. Il primo è dedicato al tema Giulio Romano e la meraviglia come finalità nell’arte: una suggestiva narrazione per immagini ripercorre tutta la carriera di Giulio, dalle prime prove a bottega da Raffaello ai capolavori d‘architettura e di pittura del periodo mantovano, fino alla diffusione del suo stile in Italia e in Europa.
L’ambiente successivo è focalizzato su Palazzo Te e sull’ingegnoso dispositivo narrativo rinascimentale messo in atto dal Maestro e dalla sua bottega. Il terzo ambiente ha lo scopo di valorizzare Mantova e le tracce lasciate da Giulio. Infatti, nel corso dei lavori per Palazzo Te, Giulio Romano venne nominato prefetto delle fabbriche dei Gonzaga e “superiore delle vie urbane”, titoli che gli davano la qualifica di sovrintendere a tutte le architetture e le produzioni artistiche della corte.
La mostra dialoga con il nuovo percorso multimediale del Palazzo: grazie a un attento studio della documentazione storica e all’esperienza nell’applicazione delle ultime tecnologie nel settore dei beni culturali, il pubblico potrà usufruire di una postazione di realtà virtuale che consente di intraprendere un viaggio con Giulio Romano nella storia del palazzo. In post-produzione sono state elaborate le immagini raccolte di tutti gli spazi, divise per layer e attraverso la motion grafica: i disegni di Giulio Romano riprendono così vita e volume.
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