Il CAC – Centro d’Arte Contemporanea di Ginevra offre un’alternativa virtuale per esplorare la mostra “Poems I Will Never Release, 2007-2017”, la prima retrospettiva dedicata all’artista italiana Chiara Fumai, venuta a mancare nel 2017, a soli 39 anni. Determinata e ferma anticonformista, la sua morte è stata una tragedia che ha sconvolto il mondo dell’arte. Tre anni dopo, durante il periodo di profonda incertezza che stiamo vivendo, le istituzioni museali hanno indagato su ciò che l’artista aveva lasciato prima di togliersi la vita e hanno deciso di trasmettere il suo straordinario lavoro a un pubblico più ampio. L’inaugurazione della mostra si è svolta il 28 novembre 2020 e da allora il CAC l’ha resa il più ampiamente visibile a tutti. Senza spostarsi, tutti potranno fruire dei lavori dell’artista.
La mostra è quindi un omaggio a Chiara Fumai e un’opportunità per noi, un’occasione anche per il Centro di Arte Contemporanea di Ginevra, che dimostra di aver saputo affrontare la necessaria rimodulazione della programmazione dopo questo periodo segnato dall’emergenza sanitaria, nell’ottica di una fruizione innovativa e maggiormente inclusiva. La visita è disponibile alla sezione Works del V piano, estensione digitale del Centro di Arte Contemporanea ginevrino.
La retrospettiva, curata da Francesco Urbano Ragazzi e Milovan Farronato, in collaborazione con Andrea Bellini, si propone di catturare quello che Chiara Fumai chiamava la sua “non opera”: una produzione performativa decennale che supera quello per cui era conosciuta dalla maggior parte del pubblico. Il titolo stesso della mostra è tratto da una scultura incompiuta. Si tratta dell’ultimo autoritratto dell’artista: un burattino con la maglietta con la scritta Poems I Will Never Release. La frase afferma un dato di fatto: Fumai aveva basato il suo lavoro sull’esecuzione di parole scritte da altri, inserendo e convogliando le parole degli altri, di donne che avevano bisogno di legittimazione e riconoscimento storico.
Prima del tour, è consigliato guardare il video Chiara Fumai or a Glossary of Women. Diretto e narrato da Sofia Kouloukouri (artista del Centro) il video racconta la storia delle figure femminili che hanno segnato la storia e hanno ispirato Chiara Fumai. Annie Jones, Ulrike Mienhof, Eusapia Palladina sono solo alcuni dei nomi delle tante donne che sono state emarginate o dimenticate.
Aspettiamo il 2021 per la pubblicazione della prima monografia sul lavoro di Chiara Fumai e sulla mostra. Il volume edito da Nero includerà contributi preziosissimi per raccontare un’artista multiforme, impossibile da codificare con un unico termine. Artista transterritoriale, capace di confondere epoche e luoghi, ricordi e campi d’indagine attraverso contaminazioni, punti d’incontro e divergenze, Chiara Fumai è rievocata in una retrospettiva che, ancora una volta, rappresenta l’artista sempre pronta a confondersi con altre donne, dimenticate eroine in una battaglia contro il patriarcato.
Chiara Fumai, attraversando e sperimentando varie procedure comunicative, ha riformulato l’espressione artistica, vivendo l’opera d’arte come completamento, fondendo realtà e finzione e rovesciando paradigmi e convenzioni con sbalorditiva capacità visionaria. Il mondo dell’arte gliene è coralmente grato, tutte le donne la ringraziano e chi non la conosce ha l’opportunità di lasciarsi stupire da “Poems I Will Never Release, 2007-2017”.
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