29 dicembre 2024

Andrea Fogli, figure senza nome: la mostra alle Gallerie Riunite di Napoli

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Dare un corpo e un volto alla memoria ancestrale: le opere di Andrea Fogli, tra sculture di terracotta e disegni in grafite, in mostra alle Gallerie Riunite di Napoli

Andrea Fogli, Figure senza nome (Maschere), veduta della mostra, Gallerie Riunite, Napoli, 2024
Andrea Fogli, Figure senza nome (Maschere), veduta della mostra, Gallerie Riunite, Napoli, 2024

Sarà visitabile fino al 15 febbraio 2025 la mostra di Andrea Fogli dal titolo Figure senza nome (Maschere) presso Gallerie Riunite, a Napoli. Nello spazio di via Cavallerizza trova prosecuzione la mostra antologica di Fogli, 7 Atlanti, curata da Stefano Chiodi e organizzata dall’Azienda Palaexpo, presso il Mattatoio di Roma. L’artista filosofo culla il visitatore nei meandri del passato, di un passato ancestrale: 25 volti di terracotta, di varie dimensioni, ricordano quell’arte primitiva, ora ritrovata, dove emergono fattezze dimenticate dalla memoria ma presenti in sostanza materica. Questa materia si deforma e scorpora poi, attraverso i disegni dell’artista realizzati con polvere di grafite, 14 lavori di 20×30 centimetri, che rappresentano non l’intero individuo ma solo tracce di esso.

In uno dei disegni compaiono 2 sfere nere, quasi gameti, dai quali nasce l’individuo, partendo dalla sua anima: gli occhi. Gli occhi, a tratti sbiaditi, prendono lentamente forma con una maschera fino a creare apparentemente due individui enigmatici che si tendono la mano. Le immagini sono sbiadite, quasi irriconoscibili, in contrasto con la società dell’Io imperante. L’egocentrismo viene mascherato con le otto opere scultoree, che trasportano i volti in questo olocausto dell’anonimato: difatti, non a caso, l’autore non ha riportato i nomi delle sue opere. I volti senza nome si mescolano con le maschere, quasi si confondono, non tracciando più quella linea di demarcazione tra la verità e falsità.

«Sono delle piccole figure – spiega Andrea Fogli – che ho tenuto in mano e modellato nei giorni scorsi usando i frammenti secchi di creta che erano rimasti sparsi sul pavimento dopo aver svuotato le sculture più grandi. Terra secca, polvere d’argilla, che sarebbe finita nella discarica, ma che era viva, visto che con un poco d’acqua ritornata morbida e umida, e in qualche modo anche animata. A volte è bastato davvero poco, la pressione e il movimento cieco delle mani che inglobavano i piccoli frammenti d’argilla secca e l’acqua, involontari segni e impronte, rilievi, ombre, e ogni volta una diversa figura si affacciava, dal paese dei senza nome». Dunque, Fogli ha inteso trasformare in opere d’arte, attraverso la scultura, ciò che all’apparenza è inutile.

Andrea Fogli, Figure senza nome (Maschere), veduta della mostra, Gallerie Riunite, Napoli, 2024
Andrea Fogli, Figure senza nome (Maschere), veduta della mostra, Gallerie Riunite, Napoli, 2024
Andrea Fogli, Figure senza nome (Maschere), veduta della mostra, Gallerie Riunite, Napoli, 2024
Andrea Fogli, Figure senza nome (Maschere), veduta della mostra, Gallerie Riunite, Napoli, 2024

Nato a Roma il 25 dicembre 1959, dopo studi classici nel 1983 si è laureato in Filosofia all’Università La Sapienza di Roma. Dopo la prima mostra del 1985 da Ugo Ferranti a Roma, inizia a esporre in Italia e all’estero articolando il suo lavoro tra disegno, scultura, pittura, fotografia e video, con la costante presenza della scrittura.

Le sue opere sono presenti nelle collezioni di diverse istituzioni pubbliche, in Italia e all’estero, tra cui Galleria d’Arte Moderna di Bologna; Mart di Trento e Rovereto; Marta di Herford; Macro di Roma; Parkview Museum di Pechino; Galleria Civica di Modena; Ursula Bickle Stiftung di Kraichtal- Unteröwisheim; Ars Aevi Collection, Sarajevo; Palazzo di Montecitorio, Roma. Tra i vari libri pubblicati ricordiamo Scala Reale (Diagonale, Roma 2002) con introduzione di Peter Weiermair e testi di T. Trini e G.B. Salerno; Diario delle Ombre (Kerber/Incontri Internazionali d’Arte, 2006) con introduzione di Jan Hoet e testi di G. Lonardi, P. Weiermair, B. Corà, E. Weiss; Ogni cosa (Tuttiisanti, Innsbruck 2013) con introduzione di Claudia Terenzi e testi di M. Valkonen e P. Weiermair; Diario della polvere e dell’argilla (Quodlibet, Roma 2018) con introduzione di Giorgio Agamben; Santini apocrifi (Corraini, Mantova 2018), con postfazione di Lorand Hegyi; Diario delle 365 Figure, con introduzione di Marta Ragozzino e una poesia di Franco Nappo (Artem, Napoli 2023).

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