Art Site Fest è un festival dedicato alle arti contemporanee in luoghi storici, nel 2021 alla settima edizione. Ogni anno, agli artisti scelti viene chiesto di proporre un progetto site-specific, una mostra o un evento live da ospitare negli spazi delle sedi scelte. Non si tratta di luoghi deputati all’arte, ma di dimore storiche, giardini e musei, come anche i musei d’impresa.
Da questo’anno il circuito delle sedi storiche sì è ampliato grazie alla collaborazione con il FAI – Fondo Ambiente Italiano, con due prestigiosi siti come Masino e Manta. Alle residenze reali, quali Veniaria, Racconigi, Stupinigi, Palazzo Madama, e ai Castelli del FAI, nel corso delle diverse edizioni si sono affiancati i musei d’impresa.
Art Site Fest, è stato ospitato dal Museo storico della Reale Mutua, da Casa Martini, per due edizioni dal Museo Lavazza e, quest’anno, anche dall’Heritage Lab di Italgas (a cui dedicheremo un approfondimento domani).
L’intento del Festival è di formulare un programma omogeneo nell’ambito delle arti visive, della performance e della danza, trasversale ai luoghi scelti, coinvolgendo nella costruzione di ciascuna edizione le amministrazioni e le aziende che gestiscono gli spazi, intercettandone le aspettative dei rispettivi pubblici.
Si viene così a creare, intorno alle scelte curatoriali, una partecipazione che permette al museo comunale e statale, al grande consorzio come quello delle Residenze sabaude, a realtà primarie come il FAI, alle aziende stesse, di avviare un confronto diretto a partire dalle arti contemporanee.
«Questa edizione 2021 — ha dichiarato Domenico Maria Papa, ideatore e Direttore artistico di Art Site Fest — è dedicata al tema della prossimità. È la prossimità ciò che ci è stato negato in questi ultimi mesi di pandemia. Abolita per proteggerci, per evitare il contagio, rimane però indispensabile a trasmettere valori, idee e saperi. Non c’è, infatti, crescita personale e culturale senza un’esperienza della prossimità. Possiamo adottare strategie di comunicazione a distanza, ma per condividere pensieri ed emozioni non possiamo prescindere da una presenza che ci permetta di abitare un medesimo spazio fisico».
Alla prossimità sono dedicati gli interventi al Museo Lavazza e all’Heritage Lab di Italgas nel focus dedicato ai musei d’impresa che chiude d’edizione 2021.
Presso l’Area archeologica di Nuvola Lavazza, negli stessi affascinanti spazi che sono stati abitati nel 2019 dalle sculture di Aron Demetz, ha trovato collocazione l’intervento di Carlo D’Oria. Lo scultore torinese ha realizzato delle figure di titani, come rappresentazione primordiale di forza naturale, sagome antropomorfe stilizzate che sorvegliano le vestigia di un’antica comunità che in quel luogo seppelliva i propri defunti. Si tratta, dunque, di un appello alla necessità di prendersi cura della memoria e del legame che tiene insieme le società.
Tra le stesse rovine, Project-To, duo multimediale impegnato nella proposta di live di grande impatto, ha immaginato un percorso sonoro, fatto di frasi appena decifrabili scelte e combinate in soluzioni sempre nuove da un algoritmo. Il visitatore potrà immergersi in un paesaggio sonoro, fatto di voci e di suoni che rimandano ancora una volta alla necessità del legame e della relazione.
«La collaborazione tra Lavazza e Art Site Fest è nata nel 2019, l’anno successivo all’inaugurazione di Nuvola Lavazza, headquarter del Gruppo ma anche hub di condivisione, di cultura e di pensiero. Fin da subito con il curatore abbiamo pensato di valorizzare il tesoro nascosto di Nuvola Lavazza: la Basilica Paleocristiana del IV secolo D.C. rinvenuta durante gli scavi di costruzione della nuova sede. Art Site ha aperto negli anni al pubblico residenze e dimore storiche altrimenti non visitabili, utilizzando il linguaggio dell’arte contemporanea come inedita chiave di lettura. L’Area Archeologica di Nuvola è uno spazio segreto custodito dalla Sovrintendenza, una necropoli attorno alla quale si raccoglieva per pregare la prima comunità paleocristiana di Torino. Farla rivivere con sculture e installazioni sonore, forme e suoni che evocano vestigia di figure umane ci è sembrato un omaggio alle memorie custodite in quei luoghi. Così, nel 2019 abbiamo ospitato la prima installazione site specific di Aron Demetz, e oggi i Titani di Carlo D’Oria e le Voci Mormoranti di Project – To, che si potranno scoprire fino al 28 gennaio».
«La Mission del Museo Lavazza, come Museo d’impresa, è quella di promuovere la cultura del caffè, insieme al racconto della storia della famiglia Lavazza e del Gruppo. Continueremo sicuramente a coltivare le collaborazioni con altri musei d’impresa, con il mondo dell’arte e della cultura sul territorio e non solo. Dopo la pandemia la speranza è quella di riattivare la comunità dei visitatori, riportare la nostra Piazza Verde a vivere quale luogo espositivo e di inclusione, in primavera stiamo pensando a progetti en plen air, oltre all’attivazione di attività didattiche sulla sostenibilità».
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