La vita artistica di Gastone Biggi inizia nel 1944 quando, dopo essere stato arrestato, torturato dai nazisti e condannato a morte (ma poi la pena venne commutata con il carcere), fu ricoverato in ospedale – dove rimarrà fino al 1948 – e spinto dagli amici più stretti a dipingere. Non si può scindere l’esperienza di vita di Biggi dalla sua pittura e dalle sue “serie” di opere e la mostra in esposizione all’Antica Palazzo di Città, a Cagliari, curata da Claudio Cerritelli, con il contributo di Giorgio Kiaris della Fondazione Biggi, è particolarmente didattica da questo punto di vista: al primo piano, le opere figurative realizzate fra il 1947 e il 1957 sono influenzate dalle torture naziste e dalle conseguenze della guerra, le atmosfere sono cupe e ansiogene. Il realismo astratto di Biggi inizia a formarsi. Seguono le opere dove si palesa la sua cifra stilistica e dove è evidente la sua poetica artistica: la ricerca sul colore, il ritmo e lo spazio.
Fondamentale sicuramente è la produzione dal 1962 in poi, quando, sotto la supervisione di Giulio Carlo Argan, fonda insieme a Nicola Carrino, Nato Frasca, Achille Pace e Giuseppe Uncini il Gruppo 1. Negli anni Biggi ha avuto spesso cambi di rotta, dopo i soggiorni a New York ritrova il figurativo per poi tornare all’astrattismo. Ogni ciclo di opere rappresenta effettivamente un momento specifico delle vicende personali dell’artista. Particolarmente interessante è la sezione dedicata alle opere su carta, ancora inedita per il grande pubblico.
Gastone Biggi è noto soprattutto per le mostre che l’hanno visto protagonista e per le importanti esposizioni a cui ha partecipato, fra le quali la Quadriennale di Roma del 1973 e la Biennale di Venezia del 2009, ma la mostra che Cagliari gli dedica è, come scrive Giorgio Kiaris, «La più ampia antologica di Biggi realizzata sino ad oggi. C’è tutta la sua anima». Con oltre 130 opere, l’esposizione è un viaggio nel percorso artistico di Biggi, una sintesi del suo rapporto con l’arte, la poesia e la vita.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari, Maria Dolores Picciau, in una recente intervista ha dichiarato quanto questa sia «Una preziosa opportunità per dare a Cagliari un respiro internazionale con la riscoperta di uno dei grandi Maestri dell’arte contemporanea». Kiaris, Presidente della Fondazione, sottolinea ancora: «Questa mostra ci permette di leggere nel profondo questo vissuto intenso e reale, che ha determinato l’arte di un uomo e di un’artista. Ripercorrere la vita di un’artista con le opere che ha dipinto è come aprire un diario e Biggi infatti ce ne dà la prova; perché tutti i cicli che si susseguono nei 67 anni di lavoro, ci dimostrano questa inesauribile volontà di scoprire un nuovo modo di interpretare e vedere ciò che ci circonda».
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