18 febbraio 2024

L’Arte Nucleare fa Bum: Enrico Baj e l’avanguardia in mostra al Must di Vimercate

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Uno spaccato della vitale scena artistica milanese e internazionale degli anni ’50, attraverso le opere di Enrico Baj e dei Nucleari: la mostra al museo MUST di Vimercate

Enrico Baj, Personnage, 1962-63, tecnica mista e oggetti su tessuto, courtesy Tornabuoni Arte, Firenze

Con una selezione scelta di oltre 20 opere provenienti da collezioni private e gallerie, la mostra BUM! Enrico Baj e i nucleari pone il focus sulla nascita, lo sviluppo e le personalità che hanno partecipato attivamente al movimento artistico nato a Milano nel 1952. Visitabile fino al 5 maggio 2024 presso la sede del museo MUST di Vimercate in provincia di Monza e Brianza e curata dalla storica dell’arte Simona Bartolena, l’esposizione si inserisce nel programma culturale di mostre retrospettive dedicate ai grandi artisti del 900 italiano tra i quali Munari, Ligabue, Manzù, Depero, svoltosi negli scorsi anni. Non solo esposizioni ma anche tante iniziative culturali legate agli autori, prestando particolare attenzione verso l’apprendimento creativo dei bambini con laboratori didattici e visite guidate. La linea comune è quindi il ludico, caratteristica scelta anche da Baj: un’estetizzazione sapiente di un gioco, a volte leggero e a volte grottesco, in grado di descrivere la complessità della vita.

BUM Enrico Baj e i nucleari, veduta della mostra, MUST Vimercate, foto di Max Spinolo

BUM! Enrico Baj e i nucleari è un racconto sapientemente costituito da opere di provenienza privata che per l’occasione sono state esposte ed accostate per la prima volta tra loro a nutrire un percorso espositivo, ripercorrendo uno dei movimenti cardine dell’arte contemporanea italiana e internazionale. Si parla di arte, scienza, società ma soprattutto di libertà d’espressione. La mostra racconta la nascita e lo sviluppo del Movimento Nucleare attraverso una selezione di opere firmate dai fondatori e dagli artisti che con loro collaborarono. Evidente, fin dal nome scelto per il movimento, è il riferimento alla fissione atomica, attualissimo in un’epoca che vedeva tristemente farsi realtà l’idea di una guerra nucleare ma anche la possibilità di un utilizzo non aggressivo dell’energia atomica

BUM Enrico Baj e i nucleari, veduta della mostra, MUST Vimercate, foto di Max Spinolo

Nella scena artistica milanese degli anni ’50 la pittura non viene più intesa in senso classico ma, dato anche il periodo storico corrente, erano tante le sperimentazioni e le ricerche verso nuove soluzioni formali e concettuali. Sono gli anni dell’astrazione, dell’Informale e dello Spazialismo, dove sia la fisicità della materia che le architetture dello spazio inteso come ambiente vivo diventano elementi protagonisti delle ricerche di molti giovani artisti. Qui si inseriscono filosoficamente anche i Nucleari, che con questi elementi portano avanti la loro personalissima ricerca tra sperimentazioni formali e derive volutamente sociali. Brera, il Bar Jamaica e i locali Jazz di Milano come il Santa Tecla sono i centri di aggregazione di Baj, Dangelo e Colombo che assieme danno il via iniziative culturali rafforzando il rapporto tra arte e scienza, spesso invitando fisici e scienziati a presentare le loro mostre.

BUM Enrico Baj e i nucleari, veduta della mostra, MUST Vimercate, foto di Max Spinolo
BUM Enrico Baj e i nucleari, veduta della mostra, MUST Vimercate, foto di Max Spinolo

L’esposizione titola il nome di Enrico Baj ma, oltre a un consistente corpus di opere dell’artista, sono presenti anche altri nomi che hanno gravitato attorno al Movimento Nucleare. «Le teste degli uomini sono cariche di esplosivi, ogni atomo sta per scoppiare, i ciechi cioè i non nucleari ignorano tale situazione», recita il Manifesto BUM realizzato a sei mani nel 1952 dallo stesso Baj e da Colombo e Dangelo e riprodotto all’ inizio del percorso espositivo.

BUM Enrico Baj e i nucleari, veduta della mostra, MUST Vimercate, foto di Max Spinolo
BUM Enrico Baj e i nucleari, veduta della mostra, MUST Vimercate, foto di Max Spinolo

Atomico come aggettivo legato alla scienza ma anche come caratteristica della stessa pittura: abbandono degli accademismi, macro-ingrandimenti di paesaggi interplanetari, personaggi materici, generali dalle bocche spalancate dall’estetica primitiva e dallo humor graffiante tendono ad un’estrema libertà di pensiero pronta ad esplodere sulle tele. Scrive la curatrice della mostra, Simona Bartolena: «Enrico Baj e Sergio Dangelo ricordano più volte nei loro scritti la libertà e la spregiudicatezza con cui si muovevano all’epoca della fondazione del Movimento nucleare. Una libertà preziosa, che lasciava le loro menti e la loro creatività andare a briglia sciolta».

Gianni Dova, Personaggio aggressivo, 1958, olio su tela, courtesy collezione privata

È Gianni Dova che apre il percorso espositivo: facente parte del movimento Spazialista ma con una ricerca artistica che attinge anche dal Surrealismo, ispira in modo attivo la generazione dei nucleari per forma e contenuto: «…Dova rovesciò gli smalti sulle tele, e una furia di colore mai vista ci buttò a terra per l’emozione…», disse Sergio Dangelo.

Enrico Baj, Forma Cranica, 1952, olio e smalto su tela, courtesy collezione privata

Negli spazi espositivi del MUST di Vimercate si susseguono una serie di opere che, occupando lo spazio in modo giocoso alternandosi con l’esposizione permanente legata alla storia del territorio, creano un ritmo irregolare a ricordare le note della musica Jazz con il quale i Nucleari amavano creare e parlare d’arte. Una raffinata selezione di lavori che spaziano tra i Generali di Enrico Baj, le Composizioni Nucleari di Joe Colombo, le sperimentazioni materiali di Sergio Dangelo e i lavori dei nomi internazionali come Asger Jorn e Pierre Alechinsky del Gruppo CoBrA con il solo fil-rouge della libertà tecnico-filosofica. Tra passamanerie, bottoni, collage e tecniche polimateriche su superfici spesse volte di recupero, la mostra BUM! Enrico Baj e i nucleari ha intrinseco in sé il potere d’impatto del libero pensiero e del gioco come affronto anarchico alla vita.

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