09 giugno 2024

Associazione Arte Continua e Stefano Mancuso inaugurano il Bosco delle Neofite a Prato

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Associazione Arte Continua inaugura a Prato un bosco volto a riqualificare la città e generare connessioni tra spazio pubblico, comunità e arte.

Mimmo Paladino

«La nazione delle piante garantisce il diritto all’acqua, al suono e all’atmosfera pulita… Difendiamo le foreste e copriamo di piante le nostre città, il resto non tarderà a venire», scrive Stefano Mancuso in La nazione delle piante.

Che ruolo ha l’arte? Cosa sono le micro-politiche? Come viviamo gli spazi? Il 29 maggio 2024 è stato inaugurato a Prato il Bosco delle Neofite, un polmone verde di 7500 mq che conta 150 piante, di diverse specie, e oltre 400 arbusti. Il Bosco delle Neofite è un risultato verde che ridà dignità alla zona di Tobbiana Allande di Prato ed è l’esito del progetto Arte per la Riforestazione, che fa parte di Le città del Futuro, ideato da Mario Cristiani, presidente dell’Associazione Arte Continua. Il bosco, curato da Stefano Mancuso, professore, biologo e co-fondatore del PNAT (Project Nature), diviene un luogo dell’attraversamento, della migrazione, della meditazione e della salute.

Le strade diventano fiumi verdi, aree del respiro dove le diversità sottolineano il motore della vita. Il progetto di forestazione nasce da un bisogno, dalla volontà di ridare vita a quei luoghi, di ripensare le città del futuro, dalla necessità di estendere il concetto di natura e legarlo strettamente ad una visione sull’arte. «Arte come ossigeno per la mente, alberi come ossigeno per il corpo… e viceversa», dice Mario Cristiani, è il core del progetto, il centro di tutto, dove il concetto di respiro si mischia a quello dell’arte e il panorama si colora di molteplici specie. «La nostra vita dipende da un respiro… l’arte è vita. L’arte è un respiro», afferma sempre Mario Cristiani.

Il Bosco delle Neofite si trova in un contesto fortemente urbanizzato, cementificato e asfaltato, dove l’intervento di rimboschimento diviene non solo un gesto di inverdimento e dimora di specie vegetali, in grado di creare un giardino naturale denso di biodiversità e di inclusione, ma il mezzo con cui ridare il respiro, dare vita a quella zona e spazio ai cittadini.

La parola d’ordine è biodiversità, o meglio neofite. Il lavoro prende il nome di Bosco delle Neofite, una parola che in botanica descrive tutte quelle piante naturalizzate in una determinata regione che si sviluppano e si propagano altrettanto bene quanto i componenti della vegetazione autoctona, senza l’intervento dell’azione umana. Attraverso la scelta di molte tipologie di piante, in grado di creare un bosco naturale, denso e variopinto, l’idea è quella di generare un paesaggio mutevole, fluido e in costante cambiamento, dove l’immutabilità non è concepita. Ecco allora che la Magnolia x soulangeana incontra la Paulownia tomentosa, che a sua volta si mischia con l’Albero dei tulipani e l’Abete del Caucaso. Il paesaggio boscoso diventa ampio, pronto a crescere e fiorire, ingiallire e mutare. Il panorama diviene sacro, un luogo dell’attraversamento che diventa dimora dell’ulivo proveniente dal Parco degli Ulivi di Borgo Laudato Si’, spazio di educazione e formazione all’ecologia voluto da Papa Francesco nella sua residenza di Castel Gandolfo, che sottolinea il ruolo dell’arte nel fornire sostegno alla parte più fragile della comunità.

Inaugurazione del Bosco delle Neofite, benedizione dell’ulivo. @2024 Associazione Arte Continua

Occorre sottolineare come il tutto è stato possibile solo grazie a campagne di raccolta fondi, momenti di beneficenza dove tramite la messa all’asta di pezzi unici, grafiche, serigrafie e litografie donati da diversi artisti internazionali – tra cui: Antony Gormley, Per Barclay, Massimo Bartolini, Loris Cecchini, Alberto Garutti, Carsten Höller, LABINAC (Maria Thereza Alves e Jimmie Durham), Cildo Meireles, Giovanni Ozzola, Tobias Rehberger, Kiki Smith, Pascale Marthine Tayou e Nari Ward –  si sono raccolti oltre 150.000 euro per il progetto Prato Forest City di cui il Bosco delle Neofite fa parte.

L’arte diviene generatrice di boschi, di fiumi verdi che donano il respiro. Associazione Arte Continua sembra crederci fino in fondo e l’idea di aprire un dialogo diretto tra luoghi in cui l’arte ha segnato il territorio, l’arte contemporanea e le comunità locali appare più vivida che mai. In una visione più ampia, che va oltre il Bosco delle Neofite, è possibile vedere una serie di luoghi satelliti dove l’associazione ha lavorato per creare un punto di incontro tra arte e natura, tra visioni e collettività. Ecco allora il progetto Arte all’Arte, un panorama espositivo dove decade ogni confine tra cultura e natura, tra arte e realtà, che porta opere di grandi artisti, tra cui Antony Gormley, Anish Kapoor e Domenico Paladino, a ri-donare il respiro tra i luoghi di Poggibonsi, Colle di Val d’Elsa, San Gimignano e molti altri.

Per Associazione Arte Continua l’arte diventa mediatrice tra mondi e costruttrice di boschi del respiro. Essa assume una posizione politica, curatrice e critica che sottolinea l’importanza di fuggire da una modernità sterile, immutabile e disposta. Il Bosco delle Neofite è una grande festa, un invito a vivere, a crescere e mutare. Ecco allora, come Mario Cristiani ha più volte esclamato, Happy Birthday!

Sol Lewitt
Foto Scultura ANTONY GORMLEY al Cassero
Foto Scultura ANTONY GORMLEY aL Cassero

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