11 ottobre 2024

BAJ. Baj chez Baj: Savona omaggia l’opera ceramica e poetica di Enrico Baj

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Il Museo della Ceramica di Savona e il MuDA Museo Diffuso Albisola di Albissola Marina presentano la retrospettiva curata da Luca Bochicchio BAJ. Baj chez Baj dedicata all’eclettico artista

Ph Claudio Pagnacco

Noto per il suo stile ironico e dissacrante, Enrico Baj ha infranto le convenzioni artistiche sperimentando tecniche e materiali con un approccio rivoluzionario che lo ha consacrato tra i protagonisti dell’arte europea del XX secolo. Oggi, a cent’anni dalla sua nascita, l’influente artista torna protagonista con la mostra BAJ. Baj chez Baj.

Ospitata al Museo della Ceramica di Savona e al MuDA Museo Diffuso Albisola di Albissola Marina (nelle sedi del Centro Esposizioni e della Casa Museo Jorn) e realizzata in sinergia con Palazzo Reale a Milano, la retrospettiva getta nuova luce sulla vastità della sua opera, con un focus particolare sulle creazioni in ceramica.

Come sottolinea Luca Bochicchio, direttore del Museo della Ceramica e curatore dell’esposizione: «Per la prima volta, la ceramica di Baj non solo è presente in maniera massiccia, ma non è ancella, bensì integrata e complementare a tutte le altre tecniche: perché Baj era sperimentatore e manipolatore di poesie in forma figurata, immagini e, come egli stesso ha riconosciuto, l’argilla, dopo la pittura, era la materia a lui più congeniale».

Il viaggio di Baj nel mondo della ceramica inizia nel 1954, quando giunge ad Albisola per partecipare all’Incontro Internazionale della Ceramica, un evento iconico organizzato da Asger Jorn nell’ambito del Movimento per un Bauhaus Immaginista, co-fondato insieme a Baj.

Qui, tra le botteghe di ceramisti locali come la fabbrica di famiglia Mazzotti Giuseppe Albisola, Baj si unisce ad artisti internazionali come Karel Appel, Corneille (Guillaume), Sergio Dangelo e Roberto Sebastian Matta, giunti nella riviera albisolese per sperimentare e lavorare liberamente la ceramica. È in questo contesto vibrante che Baj realizza le sue prime opere in argilla, sancendo così l’inizio della sua esplorazione creativa con questo materiale.

Ph Claudio Pagnacco

Ma la creatività non si limitava alle opere d’arte. Un aneddoto affascinante racconta come gli artisti, immersi nella vita locale, partecipassero a sagre popolari, decorando piatti destinati al pesce fritto, venduti poi per poche lire. Alcuni di questi piatti, tra cui uno realizzato da Baj attualmente in mostra, testimoniano il profondo legame tra arte e quotidianità. Un’arte che non era relegata alle gallerie, ma viveva nelle mani della gente.

Il percorso espositivo di BAJ. Baj chez Baj è strutturato in otto capsule tematiche e temporali, che abbracciano le tre sedi coinvolte, dove opere realizzate in epoche e tecniche diverse si relazionano tra loro.

Ogni sezione esplora un momento cruciale della carriera dell’eclettico artista, tra cui Incontro Internazionale della Ceramica 1954Storie di UbuUltracorpi, e Teste-montagna, Arte nucleare; Combinatoire, folle e maschere; De Rerum Natura al museo di Savona; Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista a Casa Museo Jorn e il Giardino delle Delizie al Centro Esposizioni.

Ph Claudio Pagnacco

Da Savona ad Albisola, ogni sede dialoga con le altre, creando una narrazione fluida che esalta la libertà espressiva di Baj, capace di muoversi tra tecniche e materiali con disinvoltura.

Celebre per il suo approccio immaginifico e patafisico, Enrico Baj fonde nelle sue opere poesia e materia. Le sue forme antropomorfe si manifestano come visioni surreali, in cui la ceramica e altri elementi polimaterici diventano strumenti per esprimere una poetica che dissolve i confini tra reale e immaginario.

La mostra, con oltre cento opere in ceramica, terracotta, litografie, acqueforti, oli, acrilici e collage polimaterici, rivela un Baj sempre attuale, capace di sperimentare e reinventarsi, lasciando un’impronta indelebile nell’arte contemporanea. La sua continua ricerca ci offre una visione potente di un artista che ha fatto dell’innovazione la sua firma.

Ph Claudio Pagnacco

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