Categorie: Mostre

Bolzano: l’eleganza etrusca tra arte e artigianato

di - 14 Novembre 2024

Quella che ha inaugurato a Bolzano il 24 ottobre 2024 e che sarà visitabile  fino al prossimo 2 febbraio non vuole essere un’esposizione generica sulla civiltà etrusca, come ce ne sono state tante, ma piuttosto un viaggio incentrato su un aspetto specifico, ovvero quello della produzione artistica e artigianale di questo popolo.

Come spiegano, infatti, le curatrici Valentina Belfiore e Maria Paola Guidobaldi: « Le manifestazioni dell’artigianato artistico rappresentano il miglior approccio per accostarsi alla conoscenza e allo studio degli Etruschi, che furono interlocutori privilegiati per i Fenici, i Greci e i Romani, fra le popolazioni del mondo antico. Attraverso le produzioni etrusche si può infatti provare a comprenderne i modelli, le fonti di ispirazione, l’immaginario, il modo di rapportarsi con la natura e il sacro, o gli influssi esercitati sulle altre culture ».

Si tratta di una mostra, dunque, che, attraverso le testimonianze materiali di una civiltà, ci porta a confrontare con i loro modelli di pensieri e, di conseguenza, con il nostro passato.

Modellino di tempio, Tetto a due falde smontabile e frontoni a timpano chiuso con una coppia di giovani sdraiati (Dioniso e Arianna).
Da Vulci, area della città, Porta Nord. III-II secolo a.C.
©Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Archivio fotografico. Mauro Benedetti”

Il percorso espositivo è diviso in otto sezione tematiche, ognuna delle quali si focalizza su un particolare aspetto della produzione artigianale e artistica etrusca, a partire dalle opere più strettamente legate al rito funerario. Tra le altre sezioni troviamo: un focus dedicato ad eleganti ceramiche decorate con figure nere —tra cui le anfore firmate dal greco Nikosthenes, realizzate appositamente per la clientela etrusca— e poi produzioni legate alla sfera della convivialità e del sacro.

A quest’ultima tematica, in particolare, è dedicata l’ultima sezione della mostra, dove si possono ammirare tutta una serie di dediche, di bronzetti votivi e di strumenti per il culto per l’esercizio delle pratiche divinatorie. Il sacro, così come concepito dagli Etruschi, trova riflesso nella loro architettura templare, a suo modo presente in mostra. Tra i tanti reperti esposti vi è infatti anche un’antefissa del tempio del Portonaccio a Veio su cui si può scorgere la testa di un satiro tra un turbinare di colori.

Specchio di bronzo con Turan (Afrodite), Elina (Elena), Ermania (Ermione) ed Elachsantre (Paride Alessandro) Da Palestrina, necropoli della Colombella.
475-450 a.C. ©Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Archivio fotografico. Mauro Benedetti”

Con una selezione accurata di opere e tematiche, dunque, la mostra permette ai visitatori di immergersi in un mondo lontano, ma estremamente raffinato, mostrando come la produzione materiale di una cultura possa rivelarne le strutture mentali, spirituali e sociali.

Come sottolineato dalla direttrice del museo, Luana Toniolo: «La mostra intende offrire un excursus sintetico ma evocativo dei capolavori e delle più caratteristiche produzioni dell’artigianato, del pantheon etrusco e delle forme di devozione diffuse a vari livelli della società».

Anforetta di bucchero, Iscrizioni di dono e firma di artefice alternate ad alfabeti e sequenze ritmiche. Da Veio, tumulo di Monte Aguzzo. 630-620 a.C. ©Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Archivio fotografico. Mauro Benedetti”

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