I began with a nightmare. La donna che visse due volte, La finestra sul cortile – uscito nel 1954 due anni dopo aveva già incassato 10 milioni di dollari – Psyco, Marnie che vide Tippy Andren sostituire la mai troppo rimpianta Grace Kelly, Gli Uccelli, questi alcuni titoli di film mitici nell’empireo della storia del cinema noir. Se ne parla a Palazzo Ducale a Genova, alla mostra voluta da ViDi e curata da Gianni Canova, un inedito omaggio ad Alfred Hitchcock che proprio nel capoluogo ligure diede il primo ciak del suo primo film in assoluto.
Partito da Monaco con Miles Minder, l’attore principale, lo sceneggiatore Ventimiglia, una comparsa, uno sparuto gruppo di collaboratori, non i 140 che avrà poi successivamente, e i suoi determinati 26 anni, scenderà all’Hotel Bristol a Genova, piuttosto provato per il sequestro alla frontiera italoaustrica delle preziose pellicole. Salvò fortunatamente la cinepresa. Sua meta il porto, avendo tutti i permessi possibili, per girare le riprese con i suoi attori a bordo del transatlantico ormeggiato al Ponte Federico Guglielmo. Voleva infatti la suggestiva Stazione Marittima come set del film The pleasure garden. Pronto a dare il dovuto ai rimorchiatori che avrebbero riportato a terra gli attori che “partivano”, si accorse di essere stato borseggiato. Panico ma a 26 anni e un primo contratto come regista non ci sono ostacoli che possano fermarlo. Le riprese successive non avranno più Sanremo come scenario ma Alassio, la famosa località ligure che riuscì fortunosamente a raggiungere con i pochi spiccioli raggranellati. Raccontò lui stesso lo choc che questo incarico procurò paradossalmente proprio lui che diventerà l’ineguagliato Maestro del brivido. Così infatti inizierà il suo libro di memorie “I begin with a nightmare”.
Entriamo al Munizioniere dove il percorso espositivo si apre proprio con la sezione dedicata al rapporto che ha legato Hitchcock a Genova e prosegue con fotografie e filmati dei film e qualche pettegolezzo che sgattaiola dal backstage.
L’incipit della mostra è un vero e proprio documento storico della Stazione Marittima che possiamo ammirare in pieno fermento. Attingendo a piene mani dagli archivi della Major americana, l’attenzione del pubblico è continuamente stuzzicata dal curiosare nel backstage dei principali film del regista noir, vero deus ex machina, con il vezzo di apparire fugacemente all’interno dei suoi lungometraggi. E in effetti l’etichetta di regista gli va stretta.
Dotato di intraprendenza, ingegno e fantasia non si perse mai d’animo di fronte alle difficoltà, non poche, che incontrava sul cammino. Il suo raggio d’azione non si fermava solo alla regia, ma comprendeva il concept, la ricerca degli interpreti più adatti, l’ambientazione instancabile e preciso fino al più piccolo dettaglio.
Psyco, una delle sue opere più controverse, batté tutti i record di incassi nonostante il pubblico fuggisse dalle sale in preda al terrore o forse proprio per questo e qui, ammessi dietro le quinte, vediamo quale fatica richiese la celebre scena della doccia. A Gli Uccelli, è dedicata un’altra sala. La pellicola innovativa sia nel campo del suono che degli effetti speciali, presenta 370 trucchi di ripresa e quasi tre anni di preparativi a causa della sua complessità tecnica.
«Hitchcock, come hanno detto i critici della nouvelle vague – afferma Gianni Canova – è stato uno dei più grandi creatori di forme di tutto il Novecento. I suoi film, per quante volte li si riveda, sono ogni volta una sorpresa. Ogni volta aprono nuove prospettive attraverso cui osservare il mondo e guardare la vita». Ingrediente fondamentale e coprotagonista indiscussa dei suoi successi la musica, e in particolare quella di Bernard Herrmann che scrisse le colonne sonore di La donna che visse due volte e Psyco.
La mostra è ideata e prodotta da ViDi – Visit Different, con la collaborazione speciale di Universal Pictures Italia divisione di Home Entertainment e dello IULM, Milano. Finché è stato possibile la mostra era ricca di attività collaterali, ora è possibile vederla on line.
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