21 gennaio 2024

Carlo Benvenuto, Enrico Cattaneo ed Elena Modorati alla Fondazione Sabe per l’arte

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Ha inaugurato ieri, e sarà visitabile fino al 7 aprile, la mostra In Suspensus, a cura della storica dell’arte e curatrice Angela Madesani, con il patrocinio del Comune di Ravenna e del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna - Campus di Ravenna e realizzata in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Ravenna

Carlo Benvenuto, Senza titolo, 2016, c-print, 68 x 68 cm

Fondazione Sabe per l’arte si conferma quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura, aprendosi – con l’inizio del nuovo anno – alla fotografia, per esplorare le sue relazioni con la ricerca plastica, il paesaggio e lo spazio, fisico e mentale. 

Con questo spirito Carlo Benvenuto, Enrico Cattaneo ed Elena Modorati si incontrano nello spazio ravennate, accompagnati dalla curatela di Angela Madesani, con l’occasione di In Suspensus, una mostra che intende alludere al senso di sospensione dal tempo, dallo spazio e dalle relazioni quotidiane che trasformano gli oggetti comuni protagonisti delle opere in mostra. Gli artisti, esprimendosi con differenti linguaggi, dialogano in materia di still life nell’accezione propria del termine. 

Elena Modorati, Natura morta di Quianlong, 2014, cera e peltro, in teca 28,5 x 45 x 20 cm

Al cuore di In Suspensus il concetto della scultura da un punto di vista prettamente installativo viene posto in relazione con opere fotografiche. Il lavoro di Elena Modorati attiva uno spostamento nella relazione fra oggetto preesistente, trovato, ed elemento prodotto. Tale relazione genera, infatti, un cortocircuito percettivo, per cui diventa impossibile stabilire quale dei due poli istituisca il maggiore livello di ambiguità e di allusività. Per Carlo Benvenuto pittore e scultore, non fotografo nonostante il corpus delle opere lo contraddica, la fotografia è indice, traccia del reale proposto di volta in volta in scala 1:1 e in tal senso vanno lette anche le sue sculture di vetro che rappresentano oggetti della realtà. Nelle sue opere gli oggetti e gli spazi sono ritratti in un’atmosfera sospesa, personale, costituita dal silenzio del quotidiano e la narrazione, così come la mitologia privata, sono taciute: non c’è biografia, tutto è senza titolo. 

Carlo Benvenuto, Senza titolo, 1998, c-print, 60 x 60 cm

Di Enrico Cattaneo, che ha iniziato a fotografare a metà degli anni Cinquanta durante gli studi di ingegneria al Politecnico, portando avanti una personale documentazione della città distinguendosi come uno dei principali narratori per immagini degli eventi d’arte del suo tempo, con una originale e vasta documentazione di inaugurazioni, incontri e manifestazioni, sono in mostra alcune opere della serie Morandiane. Pur continuando a documentare gli aspetti più diversi del mondo dell’arte, Cattaneo dà spazio anche a sue ricerche personali, tra sperimentazioni off-camera, still life e archeologia industriale, come queste immagini, lavorate in fase di stampa con un evidente richiamo compositivo e poetico al pittore bolognese Giorgio Morandi in cui è evidente la sospensione del tempo.

Enrico Cattaneo, Morandiana, 2002, Archivio fotografico Enrico Cattaneo, Milano

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