La Fondazione MACC di Calasetta, in collaborazione con la Galleria Bonelli, presenta Between Us, la mostra bipersonale degli artisti Chiara Calore e Nicolò Bruno. I due sembrano lontani tra loro: uno gestuale, istintivo, sperimentale, l’altra dettagliata, stratificata, colta; eppure si trovano nella dimensione onirica, dove tutto è possibile e ogni desiderio fisico si esprime incontrollato. I toni sono quelli cupi di sogni non realizzati che si fondono con scene di vita autentica, creando un racconto in bilico tra realtà e finzione.
Chiara Calore attinge a piene mani dalle opere d’arte medievali, fiamminghe e barocche, abilmente combinate con tecniche contemporanee, creando un corto circuito estraniante per lo spettatore dove la pittura densa si alterna a punti liquidi e gli elementi simbolici trovano spazio nella tela. Nelle Veneri la femminilità non teme di mostrarsi, ma è con Danae che si lascia andare ai piaceri carnali sotto una luce divina e alla presenza dei levrieri, fedeli guardiani. Accompagnano queste tele appassionate “Dolci sogni”, un cavallo dormiente a rappresentare l’impulso domato; Senza titolo (2021) dove in un paesaggio oscuro e indefinito spiccano degli uccelli dai colori brillanti, la purezza ritrovata e la rinascita; e due ritratti: Overmask che mentre guarda allo spettatore medita sulla morte e sulla vita eterna e il medievaleggiante Senza titolo (2022) dove si ritrova ancora una volta la simbologia della rigenerazione.
Nicolò Bruno riporta a una dimensione più raccolta, casalinga e quotidiana. Il tris oscuro Lucifero, no cap e per te non lascia scampo nella sua claustrofobia. I rossi, i gialli e i verdi scuri sono destinati alle rappresentazioni dell’intimità domestica. Le figure umane sono predominanti: in Ponente e Maestrale il protagonista è in balia del vento, nel primo cerca di combattere e ripararsi, nel secondo cammina rassegnato. Il rosso passionale predomina in Ad Agosto, Milano e t’amo, t’amo. Il bagno, lo spazio dove si elaborano i pensieri, è lo scenario di Cruising (un riferimento al film di William Friedkin?) e Verme. Al centro della parete due finestre: pioggia sempre e Cremia dove la figura umana che guarda verso l’esterno vede sgretolarsi ancora una volta le proprie certezze. Mezzogiorno vede un contemporaneo San Sebastiano in un ambiente aperto dalle tinte più delicate, l’unico di questa composizione, forse un bel ricordo. Malelingue riporta alla dimensione terrena e cittadina. In Vernissage il verde acido predomina, confondendo i piani.
Le pennellate vivaci di entrambi ben esprimono la tematica comune della ricerca del desiderio ma dove nelle opere di Calore viene esaudito negli ambienti aperti e nelle grandi tele, in quelle di Bruno rimane irrisolto relegato negli interni raccolti.
La mostra di Chiara Calore e Nicolò Bruno alla Fondazione MACC di Calasetta è visitabile fino al 16 giugno.
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