Categorie: Mostre

Christian Jankowski, Where do we go from here | Galleria Enrico Astuni

di - 24 Settembre 2019

Quale è il ruolo dell’arte nella società, come essa avvolga la vita del pubblico, le singole vite dei visitatori e come esse “rispondano” a tale incontro è il tema principale della mostra “Where do we go from here” di Christian Jankowski, presso la galleria Astuni di Bologna. “We” come noi, ovvero come visitatori e artista che si incontrano e si confrontano reciprocamente, in un’alterità altra, ma complementare e necessaria per un’interazione efficace. Il percorso espositivo, a cura di Lorenzo Bruni raccoglie diversi lavori, sviluppatisi dal 1992 a oggi con diverse tecniche quali pittura, video, fotografia, installazioni. Le opere in mostra evocano lo sguardo verso il sociale e la realtà dell’artista, da sempre attento al rapporto tra pubblico e privato. “Public Bath” (1992) e “Where do we go from here” (2019) infatti, evocano tale interesse. Il primo video, sulle orme di Marina Abramovic, ripropone l’atto performativo dei passanti invitati a fare il bagno nella vasca collocata nello studio dell’artista, la seconda, enorme fotografia all’ingresso del percorso espositivo, ritrae un’immagine scattata a Dafen in Cina, in cui statue sono utilizzate come supporto per asciugare i panni. Da tale immagine prende vita l’opera “Everyday tasks – Sphere of the gods” (2019), che domina la sala principale della galleria, dove la statua dalle stesse sembianze dell’artista, diventa stendibiancheria su cui i visitatori possono porre ad asciugare i propri panni dopo averli lavati nella lavatrice posta di fronte la scultura. Ciò, quasi a ricordare l’atto del lavare i panni sporchi in pubblico, in un realtà dove il confine tra pubblico e privato diventa molto sottile, quasi labile.

Christian Jankowski – Where do we go from here?, vista della mostra, foto Michele Alberto Sereni

L’azione del visitatore, la sua reazione, la sua partecipazione all’opera sono fonte di ricerca e approfondimento per Jankowski. L’installazione “Visitors” (2010-2019) ne è espressione di forte impatto visivo: i commenti e i disegni lasciati da essi nei libri delle mostre vengono riprodotti con neon luminosi posti sulle pareti della galleria. Ma il rapporto con il pubblico viene immortalato anche nella serie “My Audience” (2003-2019), dove nei più dei 50 scatti esposti in mostra, l’artista ritrae gli uditori presenti nei singoli eventi che lo vedono protagonista. Jankowski in questo lavoro ribalta il concetto da quello di relatore oggetto/soggetto dell’analisi, ad oratore analizzatore del contesto e del pubblico, creando così un nuovo modo di comunicare e osservare una situazione in base ai differenti punti di vista. Ed è anche questo il filo conduttore della serie “We are innocent when we sleep” (2018) risposta dell’artista all’invito da parte del teatro Schaubühnne di Berlino a creare i manifesti per la stagione teatrale. Jankowski, coinvolgendo tutti i membri della troupe, li ritrae mentre dormono o sembrano dormire, “vittime” di travestimenti talvolta disturbanti, di cui non hanno alcuna percezione, non immaginando come appaiono. Il titolo delle opere è stato dato in base alle sensazioni dei personaggi durante il risveglio, enfatizzando così la reazione del soggetto e, allo stesso tempo, la centralità di differenti punti di vista dei protagonisti. Il ciclo pittorico “Neue Malerei” (2017-2018), che conclude il percorso espositivo, racchiude in sé sperimentazione, tradizione pittorica, attenzione al soggetto che vuole sentirsi partecipe e protagonista dell’opera e nell’opera d’arte. L’artista, partendo da foto di tableaux vivants scelte da Internet, fa rivivere tali capolavori, diversamente animati, con la pittura a olio, tecnica originaria del dipinto. Davanti alla visione delle tele lo spettatore percepisce l’arte come prosecuzione di sé, come dimensione in cui poter esprimere l’immortalità dell’essenza umana, fondendo se stesso con i valori e le forme della rappresentazione artistica. Al contempo, l’artista stesso raccoglie questa responsabilità, questa missione condividendo con il pubblico la scoperta della reciprocità dell’arte, la sua relazione e la sua permanenza nella realtà.

Bruna Giordano

Mostra visitata il 10 luglio 2019

Dal 25 Maggio 2019 al 28 Settembre 2019

Where do we go from here. Christian Jankowski.

Galleria Enrico Astuni, Bologna

Orari: Lunedì-venerdì 9:00 -13:00/ 15:00-19:00, Sabato e Domenica su appuntamento

Via Jacopo Barozzi, 3/D-E-F 40126 Bologna

Info: www.galleriaastuni.net

Articoli recenti

  • Fiere e manifestazioni

Il calendario fieristico 2025 si apre a Bergamo: le nuove edizioni di BAF e IFA

Dal 10 al 12 gennaio e dal 10 al 19 gennaio tornano alla Fiera di Bergamo BAF Bergamo Arte Fiera,…

5 Gennaio 2025 0:02
  • Mostre

Quella di Helen Frankenthaler è stata un’arte senza regole: la grande mostra a Palazzo Strozzi

A Firenze, fino al 26 gennaio, la retrospettiva ripercorre l’evoluzione di una delle protagoniste del Novecento, tra sperimentazione rivoluzionaria e…

4 Gennaio 2025 17:00
  • Mercato

Dentro l’asta. La Grande Dame di Leonora Carrington

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell'anno appena volto al termine, tra grandi maestri e artisti emergenti. Ecco la scultura…

4 Gennaio 2025 12:31
  • Fotografia

Molichrom 2025, fotografie del conflitto: il festival arriva in Molise

La quarta edizione di Molichrom, il festival della fotografia nomade, sarà dedicata al racconto visivo degli scenari di guerra e…

4 Gennaio 2025 12:05
  • Archeologia

Pompei rivive in Australia: la mostra immersiva al National Museum di Canberra

Al National Museum di Canberra, in Australia, una mostra fa rivivere gli ultimi momenti dell’antica Pompei, tra reperti archeologici e…

4 Gennaio 2025 10:20
  • Fotografia

Other Identity #141, altre forme di identità culturali e pubbliche: Slavica Veselinovic

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

4 Gennaio 2025 8:20