-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Un nuovo programma espositivo che si inserisce a pieno nella tradizione espositiva della Collezione Peggy Guggenheim. Il 2024 infatti alterna mostre di respiro internazionale a rassegne dedicate ai protagonisti della scena artistica nazionale del secondo dopoguerra, sostenuti dalla mecenate. Due grandi mostre monografiche seguiranno la chiusura, il 18 marzo 2024, della mostra in corso Marcel Duchamp e la seduzione della copia.
Ecco che l’eclettico Duchamp lascerà il posto ad una delle figure più influenti del panorama artistico del XX secolo, Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere. La mostra a cura di Kenneth E. Silver, autorevole esperto dell’artista francese e storico dell’arte presso la New York University, sarà visitabile dal 13 aprile al 16 settembre. La più grande personale mai realizzata nel nostro paese su questo artista o meglio scrittore, poeta, drammaturgo, saggista, disegnatore, regista, attore. Ecco che il linguaggio artistico di Cocteau – per il quale viene spesso criticato dai contemporanei- verrà presentato al pubblico attraverso oltre 150 lavori che spazieranno dai disegni alle opere grafiche, dai gioielli agli arazzi, dai documenti storici, a libri, riviste, fotografie, documentari e film diretti «dall’enfant terrible della scena artistica francese, Jean Cocteau.»
La storia tumultuosa e unica di Cocteau lascerà poi il posto alla molteplicità della variazione e all’eleganza di Marina Apollonio. Oltre il cerchio a cura della storica dell’arte Marianna Gelussi, in apertura il 12 ottobre 2024 e che ripercorrerà la carriera dell’artista fino ai giorni nostri.
Un meritato omaggio ad una delle più importanti protagoniste del movimento ottico-cinetico, sostenuta e collezionata dalla mecenate americana nel corso degli anni ’60 a Venezia, quella città in cui Marina Apollonio si trasferisce da bambina e compie i primi passi come artista. Attraverso il filo conduttore del rigore della sua ricerca visiva si alterneranno nelle sale del museo pittura, scultura, disegno, opere statiche, in movimento e ambientali, bianco e nero, ricerca cromatica, sperimentazioni tecniche e di materiali.
Ecco che la mostra riportando l’attenzione su questa interessante artista ci farà anche riflettere sul ruolo di collezionista lungimirante di Peggy Guggenheim, sostenitrice delle giovani avanguardie. Ne è stato un esempio Edmondo Bacci, a cui è stata dedicata la recente monografica, Edmondo Bacci. L’energia della luce, Tancredi Parmeggiani, e ora Apollonio, con questa mostra che sarà visitabile fino al 3 marzo, 2025.