Un’esperienza mistica, spirituale, per certi versi anche infernale. Eppure, così maledettamente attuale. A dire il vero, la mostra dell’artista Desiderio ad Amelia, in provincia di Terni, è dichiaratamente infernale: lo evidenzia il titolo: “Malebolge”, che rievoca il celebre girone dantesco, riportandolo drammaticamente di attualità. Costringendoci a un viaggio introspettivo in un evidente parallelismo con la realtà e l’attuale società. Dove si ritrovano – ahinoi – gli stessi soggetti che Dante incontrava nel suo viaggio immaginifico all’inferno e in quell’ottavo cerchio: seduttori e ruffiani, adulatori e lusingatori, simoniaci, maghi e indovini, barattieri, ipocriti, ladri, consiglieri fraudolenti, seminatori di discordia e scismatici e falsari.
In un sito già particolarmente suggestivo come l’ex chiesa di Sant’Angelo, oggi sconsacrata, resa ancora più sinistra dalle nove grandi opere realizzate dall’artista per l’occasione in una grande azione site-specific, l’atmosfera sembra essere proprio quella descritta dal poeta fiorentino nei canti (dal XVIII al XXX) dell’Inferno. Con la location che è parte integrante (e fondamentale) della mostra: un luogo che diventa spazio di esperienze. Le opere combaciano con gli spazi che nella chiesa erano dedicati alle pale e agli affreschi sulle vite dei santi, creando una connessione diretta con l’ambiente. Aiutandoci nell’interpretazione del concetto di Malebolge, quale rappresentazione contemporanea e parallela alla società che viviamo. Il riferimento Dantesco viene dunque utilizzato da Desiderio come una lente con la quale esplorare il presente: dinamico contenitore di sperimentazione, ma anche pretesto significativo per analizzare le proprie esperienze personali. “Come nei citati gironi danteschi la mostra si presenta come esperienza concreta fatta di storie, animata da figure diverse, battuta da suoni e rumori elettronici, spiega il curatore, Lorenzo Rubini.
Ma il contesto, proprio come l’ottavo girone infernale, è tutt’altro che statico e, anzi, in continuo fermento: dopo l’opening della mostra andato in scena il 21 settembre in una location d’eccezione, come lo spazio sotterraneo delle Cisterne Romane di Amelia (poco distante dal centro nevralgico della mostra), luogo recondito e criptico, cristallizzato nel tempo e dalla conformazione degna del titolo Malebolge, dove è andata in scena la performance del gruppo CreaTuRe, durante tutto il periodo della mostra, le opere e le installazioni dialogheranno con le performance di altri artisti che settimanalmente saranno invitati a partecipare all’evento. Come Marighela Fiaschini, Michela Leon “9” Beatrice Baiocco (Compagnia de lo Grifone; Sofia Quatrini “Nèfesh” (performance + video mapping); CreaTuRe “Bestia Malestri” (Clarissa Bruschini, Lavinia Lazzari, Valentina Gaia Pacheco, Elena Posati, Alessandra Sarti). Per una serie di eventi nell’evento, che ravvivano e impreziosiscono l’Ameria Festival, grazie al patrocinio del Comune di Amelia. E alla discesa agli inferi di vari artisti e performer. Dannatamente ostinati a portare l’arte tra la gente.
Alessio Crisantemi
mostra visitata il 21 settembre 2019
Dal 21 settembre al 20 ottobre 2019
Chiesa Sant’Angelo
Via del Teatro 3, Amelia (TR)
Ingresso gratuito
mostra aperta fino a mezzanotte durante gli eventi
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